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Superbike il mondiale continua

di Maria Paola Di Palma

Numero 224 - Ottobre 2021

Svoltasi a Jerez la gara di fine settembre, con protagonisti Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu


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E’ scesa in pista nuovamente in Spagna per il round in Jerez dopo il weekend di Barcellona, ecco un altro fine settimana con protagonisti Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, ovvero quello tra venerdì 24 settembre e domenica 26, con la gara del Superpole race. Il programma ha visto in pista i partecipanti con le gare di: -taglio- WorldSBK FP1, FP2, FP3, WorldSBK Superpole, WorldSBK Gara 1 e Gara 2. La protesta avanzata da Jonathan Rea e Kawasaki a Magny-Cours nei confronti di Toprak Razgatlioglu ha continuato a far parlare il mondo della Superbike. Non sono mancate dure critiche sui social al sei volte campione. Per due settimane Johnny è rimasto in silenzio sull’argomento, ma in Catalunya non ha potuto evitare le domande dei media. A pesare sul morale sono i commenti poco gentili arrivati dai fan online. “È difficile staccare la spina con i social media, tutti possono esprimere la propria opinione oggi. Alcuni commenti non sono stati carini, soprattutto da parte di alcuni fan estremi. Ho spiegato ai miei figli che c’è una cosa nella vita che le persone non sono d’accordo con te. È già così a scuola. Quindi devi cercare di rimanere forte e credere di aver fatto la cosa giusta“. Ma ricordiamo cos’è accaduto. Razgatlioglu in gara a Magny-Cours ha superato il green di pochi millimetri, la Direzione gara non si sarebbe mai accorta di questa minima infrazione e quindi ha ritardato la sua decisione. Ancora una volta Jonathan Rea sottolinea l’importanza del regolamento: “Siamo tutti professionisti e sappiamo che chi tocca il green all’ultimo giro, con o senza vantaggio, è penalizzato. Nemmeno io sono d’accordo con queste regole, ma ci sono. Toprak ha commesso un errore nell’ultimo giro e ha pagato per questo. D’altronde se in casa Yamaha non fossero d’accordo con la decisione, avrebbero potuto presentare ricorso. Una situazione gestita male anche dagli organizzatori del Mondiale Superbike. Il modo in cui Dorna lo ha gestito sui suoi canali di social media è stato terribile. Mi hanno fatto sembrare il cattivo, ed è qui che i responsabili della gara hanno commesso l’errore.” I chiarimenti tra i due piloti, come si fa tra professionisti, non sono mancati ad arrivare, concordi sul fatto delle regole. La sfida è continuata a Jerez dove Tropak che comandava la classifica con un solo punto aveva prima della gara dichiarato che avrebbe difeso la sua posizione con i denti. A lui aveva risposto Rea: “Combatterò come un dannato per rimanere in cima. Un ragazzo come Toprak mi motiva molto perché voglio batterlo. Toprak e io abbiamo ancora un grande rispetto reciproco“. Ma dopo i proclami, c’è la gara, e quella di Jerez è stata senza dubbio avvincente, -taglio2- che ha portato alla vittoria Toprak Razgatlioglu, sia in GARA 1, quando dopo un testa a testa con Rea, fino a sette giri dalla fine, ha vinto consolidando il primato e portandosi a sei punti di distacco. Un distacco che è arrivato a venti punti nella GARA2, dove Razgatlioglu ha fatto la lepre, mantenendo la testa sostanzialmente per tutta la corsa. Doppio successo, quindi, per il pilota Yamaha. Una tappa del mondiale quella di Jerez, offuscata dalla tragedia, ovvero la morte del giovane pilota spagnolo Dean Berta Vinales, 15 anni e una carriera appena agli inizi. Vinales, un cognome importante, giovanissimo cugino del campione del mondo Maverick Vinales, si stava impegnando al massimo per esserne all’altezza. A Jerez il giovane Dean stava partecipando ad una gara della categoria Supersport 300, che fa parte del programma del Mondiale Superbike. La dinamica dell’incidente ha ricordato drammaticamente quella della morte di Marco Simoncelli in MotoGp nel 2012. Vinales, infatti, è caduto nel corso del terz'ultimo giro a causa di un incidente che ha coinvolto vari piloti ed è stato investito da altri concorrenti, troppo vicini e veloci per poterlo evitare, riportando gravi lesioni alla testa e al torace. Inutili i tempestivi soccorsi, al Medical Center non hanno potuto far altro che annunciare il suo decesso. Vinales era al suo primo anno in Supersport 300 e correva per la scuderia Vinales Racing Team, fondata dal fondata dallo zio Angel, il padre di Maverick. Dean è una delle vittime più giovani della passione per le corse motociclistiche, che pur essendo diventate molto più sicure, non mancano di eventi luttuosi. Nel motomondiale si ricordano, dopo l'incidente mortale a Simoncelli di dieci anni fa, quello occorso nel 2016 allo spagnolo Luis Salom, anche lui 24enne come l'italiano, pilota di Moto2, sul circuito di Barcellona, e quello avvenuto lo scorso maggio al Mugello al 19enne francese Jason Dupasquier, pilota di Moto3, e infine lo scorso 25 luglio, un altro 15enne, lo spagnolo Hugo Millà, morto sul circuito di Aragon in una gara di European Talent Cup. Incidenti che dovrebbero far sì che le scuderie stesse e gli organizzatori del mondiale SBK, possano riflettere su come rendere sicure al massimo le gare.





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