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Sulle tracce della memoria

di Lucia de Cristofaro

Numero 193 - Novembre 2018

Marcel Proust affermava che: “l'odore e il sapore delle cose rimangono a lungo depositate, pronte a riemergere in qualsiasi momento.”


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Marcel Proust affermava che: “l'odore e il sapore delle cose rimangono a lungo depositate, pronte a riemergere in qualsiasi momento.” Di sicuro è accaduto ad ognuno di noi di riportare alla mente un ricordo che credevamo cancellato, grazie ad un profumo o ad un suono particolare, che attraverso un senso, stimolando l’intricato groviglio celebrale, ha fatto riemergere nitida un’immagine dal passato, segno che la stessa era rimasta sopita in un cassetto della memoria, ma mai del tutto persa. Tra tutti i sensi sembra sia proprio l’olfatto che occupa un ruolo importante nelle nostre rievocazioni individuali o collettive, profumi e odori sarebbero, infatti, tra i ricordi più duraturi e capaci di “coordinare” anche altre memorie, coinvolgendo tutta l’attività del cervello. Ciò, se parliamo di bei ricordi, ha di sicuro una valenza positiva sul nostro equilibrio psicofisico, perché la nostalgia, una sensazione che nasce dal rievocare bei momenti del passato, persone che non ci sono più e con le quali siamo stati bene, luoghi associati a ricordi piacevoli, odori, profumi, suoni. -taglio- Riportare alla mente quanto di bello abbiamo vissuto è di sicuro utile a migliorare il nostro umore ed accrescere la soddisfazione della nostra vita, evitando di commettere l'errore di confrontare il passato, idealizzato, con il presente, perché a causa di ciò potremmo fare delle rinunce solo sulla base di ricordi che crediamo di non poter mai eguagliare. Il passato potrebbe, però, anche far riaffiorare ricordi negativi: traumi, delusioni, esperienze sbagliate, che non farebbero bene certo al nostro equilibrio ritrovato. Sono tante le persone che sono 'ipertimesiche', ovvero che non riescono a dimenticare i vissuti nella propria vita, mentre a volte una “amnesia” di eventi che ci hanno fatto star male sarebbe terapeutica e salutare. Un buon esercizio potrebbe dunque essere quello di non farsi prendere convulsivamente dai ricordi a rivivere solo quelli piacevoli e positivi, senza lasciare che il presente sia travolto e sommerso da essi, la nostalgia può diventare un'emozione dal gusto dolce o amaro, dipende da noi. Se lasciassimo che i nostri ricordi condizionassero i nostri rapporti interpersonali, rischieremmo di vivere negativamente il nostro presente e di avere un atteggiamento scettico verso tutto ciò che ci accade. Esercitarsi a ricordare i momenti felici del passato, quindi, è un ottimo modo per guardare la vita da una prospettiva diversa, positiva, piuttosto che esasperare solo e soltanto -taglio2- il dolore e crogiolarsi nei rimorsi e nei rimpianti. Ma come definire questa linea del tempo invisibile che è dentro di noi… Ambrose Bierce scriveva: “Passato. Quella piccola parte di eternità che per una frazione infinitesimale, abbiamo la sfortuna di conoscere. Una linea mobile detta Presente provvede a dividerlo da un periodo immaginario conosciuto come Futuro. Queste due grandi ripartizioni dell’Eternità, che si cancellano continuamente l’una con l’altra sono nettamente diverse: la prima, oscura, è densa di dolori e di delusioni, la seconda, luminosa, ricca di gioia e di prosperità. Nel Passato, regno del pianto, si acquatta tetra la memoria avvolta in un saio, col capo coperto di cenere intenta a biascicare preghiere penitenziali; nel Futuro, il paese del canto e del sole splendente, vola con ali spiegate la Speranza, fra archi trionfali e dolci recessi di pace. Pure, il Passato non è che il Futuro di ieri, il Futuro sarà presto il Passato di domani; essi sono dunque una cosa sola, proprio come la consapevolezza è solo l’altra faccia del sogno.” Seguiamo, dunque, il profumo: del caffè per ricordare le piacevoli colazioni al mattino, o una pausa di lavoro, di pane e croissant appena sfornati, di ciclamini mischiati a salsedine delle dense giornate estive, di margherite di prati in fiore, riviviamo il bello dei nostri ricordi, e facciamoci coccolare da essi.





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