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Sulle note di Monk

di Lucia de Cristofaro

Numero 180 - Settembre 2017

Intervista a Dario Galante, un’artista che divide il suo amore per la musica tra l’Italia ed il Brasile


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Avevamo già avuto occasione di ascoltare il jazz di Dario Galante, ed i suoi virtuosismi ci avevano rapito in un esclusivo viaggio nel mondo del jazz, ma il suo nuovo VD dal titolo “SambaMonk” ci ha ancora di più avvolti in un nuove sensazioni che grazie alle positive contaminazioni tra jazz e samba riesce a far immaginare a chi ascolta un mondo altro, un mondo parallelo fatto di suoni, armonie e ritmi caraibici-jazz. Abbiamo avuto il piacere di averlo ospite in una serata dedicata al jazz, al Rotary Club Nocera Inferiore Apudmontem, durante gli eventi messi in campo dalla presidenza di chi scrive, accompagnato alla chitarra da Mario Ianulardo, e non abbiamo resistito all’opportunità di intervistarlo per scoprire qualcosa di più su di lui e su “SambaMonk”. -taglio- Dario, stasera abbiamo ascoltato alcuni brani del tuo nuovo CD “SambaMonk”, quando è iniziato il lavoro per questo tuo nuovo progetto musicale?

“Nasce da lontano, dall’ammirazione per Thelonious Monk, straordinario pianista e compositore, celebre non solo come inventore del bebop, insieme a Charlie Parker e a Dizzy Gillespie, ma anche per le tante eccentricità. Era una vera e propria leggenda americana, con lui il jazz assumeva un altro sapore e ancora oggi tanti jazzisti fanno riferimento a lui, come colui che brilla nel firmamento del jazz.”

E poi...

“E poi, come sempre per fare qualcosa di straordinario ci sono incontri particolari che fondendo insieme la voglia di suonare e la bravura, raggiungono in pieno l’obiettivo. L’incontro tra artisti: io, Roberto Silva e il grande Le Luiz Maia e l’incontro con quella musica brasiliana che ti entra dentro, proprio come il jazz e che diventa parte di te. Nella mia mente continuavo a sentire le note di Monk fuse con il samba ed ecco che prende vita questa musical fusion che mette d’accordo gli amanti del jazz e del samba.” -taglio2- Un musicista italiano con un cuore a metà tra il samba e il jazz, dunque?

“Assolutamente si, sono venticinque anni che vivo la mia vita tra l’Italia e il Brasile. Il Brasile è una terra molto ricca di talenti , proprio confrontandomi e suonando con tanti amici musicisti sono cresciuto molto. Tante sono state le esperienze musicali dal mio primo disco jazz ‘Harmonia’, ma vivendo nel paese del samba non potevo non addentrami in quella speciale musica che è stata al centro del CD ‘Brasileiro’. Ed questa fusione tra Samba e Jazz che porto nei miei concerti in Italia e per il mondo.”

L’Italia rimane nel tuo cuore o preferisci il Brasile?

“L’Italia è la terra dove ho iniziato i miei studi in armonia e composizione come pianista, avviandomi nel mondo del jazz, mentre il Brasile mi ha dato maggiore libertà di sperimentare musicalità sempre più nuove e diverse. Credo che continuerò ancora per un po’ a vivere in entrambe queste meravigliose nazioni, tornando in Italia per suonare con i miei grandi amici musicisti da sempre, come Mario Ianulardo, che mi accompagna alla chitarra questa sera.”

Lasciamo Dario Galante al suo jazz e ai suoi ammiratori consigliando di ascoltare “SAMBAMONK”, dodici brani di pura inebriante musica samba-jazz.





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