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Sul tetto del mondo

di Gennaro Santarpia

Numero 193 - Novembre 2018

Da dieci anni domina il mondo del motocross, Kiara Fontanesi ha conquistato il suo sesto titolo Mondiale e soprattutto il cuore di tutti gli appassionati delle due ruote


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Ad appena 25 anni, Kiara Fontanesi è la più giovane pilota di motocross italiana ad aver vinto ben sei titoli del Mondo. Gli addetti ai lavori la definiscono praticamente un fenomeno, lei che all’apparenza sembra timida e riservata, ma che poi quando scende in pista in sella alla sua moto caccia fuori gli artigli! Nata e cresciuta a Felino, piccolo comune della provincia di Parma, Kiara ha mostrato molto precocemente il suo interesse per le due ruote. Basti pensare che ha vinto la sua prima gara a soli sei anni! Lei stessa ha dichiarato più volte di aver imparato prima ad andare in moto e poi in bicicletta; un futuro praticamente segnato e soprattutto sostenuto da tutta la famiglia cui Kiara è molto legata. Da quando ha 15 anni gira il mondo con tutto il suo team, ma questo 2018 lo ricorderà per tutta la vita, poiché lo scorso ottobre conquista il suo sesto titolo Mondiale in Italia, ad Imola, cosa mai accaduta prima d’ora. Noi di Albatros abbiamo approfittato della sua pausa dalle gare per scambiare due chiacchiere con la pilota parmense.

Quando hai capito di voler fare motocross?

“Mi è stata fatta più volte questa domanda, e alla fine la mia risposta non può che essere: ‘sono nata in moto!’ – ride ndr. Scherzi a parte, sono salita su una moto per la prima volta a soli due anni e mezzo. -taglio- A cinque anni ho fatto le prime gare, a 15 ho partecipato al primo Mondiale motocross, ma solo perché prima di quell’età era proibito. Quella di quest’anno è stata praticamente la mia decima stagione! Quindi posso dire che io e la motocross ci siamo scelte a vicenda!”

Accennavi alla tua ultima stagione, ora ti stai concedendo un po’ di meritato riposo?

“Sì. In generale ogni qual volta che finisce il periodo delle gare sento la necessità di scaricare la tensione accumulata nelle varie tappe. Questa cosa, sembrerà assurdo, mi fa ammalare! Quindi più che riposo, questo periodo di pausa mi serve per riprendermi fisicamente. Purtroppo sono una persona molto precisa, e tendo a fare le cose al massimo della perfezione, questo per me significa non perdere mai la concentrazione durante la stagione, è come se fossi chiusa in una bolla e quando finisco mi sento praticamente disorientata.”

E quando ti “riprendi”, cosa fai solitamente?

“Quello che fanno tutte le ragazze della mia età! So che il tipo di vita che conduco non è comune quindi quando non devo affrontare delle gare cerco di vivere la quotidianità in maniera più naturale possibile. Cinema, aperitivo, shopping con le amiche… ho pur sempre 25 anni!”

La moto quindi la metti in garage?

“Questa è un’eresia! – scoppia in una grande risata ndr. -taglio2- No, vado comunque ogni giorno in moto. Poiché le piste sono lontane almeno due ore rispetto a dove vivo, mi sveglio la mattina presto ed esco a fare un giro sulle mie due ruote. A quell’ora non c’è traffico quindi è piacevole godersi una passeggiata in moto.”

Hai vinto ben sei Mondiale, quale di questi è stato quello più indimenticabile?

“È difficile scegliere, ogni Mondiali porta con se un ricordo particolare accompagnato sempre da numerose difficoltà. Forse il mio primo Mondiale è stato uno dei più belli e credo anche il più facile, ero ancora un’adolescente e portavo con me la spensieratezza dei 15 anni, è probabile che proprio il fatto di viverla in maniera tranquilla mi abbia portato a vincere la competizione con una gara d’anticipo. Poi c’è quello dello scorso anno, che è stato combattutissimo, ed ho vinto all’ultimo; a differenza del primo ero praticamente una corda di violino. Infine, quello di quest’anno è stato speciale perché l’ho vinto in Italia. Avevo già vinto precedentemente delle gare in Italia, ma il Mondiale è un’altra cosa. Quando ho tagliato il traguardo all’autodromo di Imola il cuore mi batteva all’impazzata! Sentivo le persone che applaudivano, intonavano cori… è stata un’emozione indescrivibile, ancora adesso ho i brividi solo a parlarne.”





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