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Storia di un eroe

di Adriano Fiore

Numero 204 - Novembre 2019

La scrittrice Yvonne Carbonaro dopo il suo recente successo “Il libro racconta Napoli”, ci propone un altro lavoro di taglio storico


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Pubblicato da Kairòs, “Scelse la Libertà – la storia straordinaria di un eroico antifascista –“ è la nuova opera di Yvonne Carbonaro, biografia di suo padre Biagio Carbonaro. Come ha scritto nella prefazione il prof. Guido D’Agostino, Presidente dell’Istituto Campano di Storia della Resistenza: “Il libro [...] è denso e appassionato; a tratti, la ricostruzione si fa minuziosa, puntuale sulla scorta di una documentazione proveniente da archivi americani, spagnoli, italiani, e non solo [...] un uomo che nel ricordo e nel giudizio della figlia è tuttavia fino alla fine rimasto modesto, schivo, riservato, mai credendo di avere affrontato con virtù e capacità superiori gli eventi straordinari da lui vissuti. Il che probabilmente l’ha indotta a compiere a sua volta un atto di amore e di risarcimento, anche emotivo, verso colui che indica sin dal sottotitolo, come “un eroico antifascista”. E devo dire, per concludere, che lo fa in maniera esemplare [...] pagine encomiabili per chiarezza e semplicità; fotografie e documenti di prim’ordine, stralci, citazioni ed epigrafi suggestive.” -taglio-Si tratta infatti di una ricerca suffragata da una notevole documentazione che l’autrice ha ricavato rivolgendosi al Centro Documental Memoria Historica di Salamanca dal quale le sono pervenute varie testimonianze della partecipazione di suo padre alla Guerra di Spagna dal 1936 al 1939 nella Columna Ascaso inglobata nella Brigata Internazionale Rosselli, poi Brigata Garibaldi. Fu ferito ad Huesca in Aragona ma continuò a combattere fino alla triste sconfitta finale. Ritornò apolide a Tunisi dove era nato. Dall’Archivio Centrale dello Stato di Roma- EUR, nel Casellario Politico Centrale della polizia fascista sono venuti fuori ben 55 verbali riguardanti il sovversivo Biagio Carbonaro, da arrestare. Quando gli Alleati conquistarono l’Africa settentrionale e giunsero a Tunisi, a luglio del ‘43 lo reclutarono come agente segreto nell’OSS (Office of Strategic Service), in quanto antifascista reduce dalla Spagna, per impiegarlo durante la Campagna d’Italia. Con l’operazione Avalanche, cioè lo sbarco a Salerno del 9 settembre seguito alla dichiarazione dell’armistizio dell’8 settembre, fu paracadutato a Paestum. Fu mandato a Napoli per contattare gli antifascisti locali e sostenerli nella sollevazione contro i tedeschi che ebbe luogo nelle Quattro Giornate dal 27 al 30 settembre, come testimoniato dal Riconoscimento di Partigiano del Fondo Ricompart. Il primo ottobre gli americani entrarono a Napoli già libera dai tedeschi. Biagio, dal ’43 al ‘45 agente sotto copertura e sergente maggiore dell’esercito USA, fece parte di numerose spedizioni oltre le linee nemiche. Le sue azioni nell’ambito dell’OSS (trasformato dopo la guerra in CIA) sono documentate da report ritrovati presso l’Archivio Storico di Washington NARA e dalle Certificazioni di Apprezzamento che nel ’45 gli furono-taglio2- rilasciate sia dal Comando dell’Esercito - V Armata, sia dal Comando dell’OSS. Il racconto della sua vita continua con accenni alle sue vicende personali e familiari, ai suoi spostamenti da un continente all’altro, fino alla morte e alla ulteriore e ultima scelta di libertà: dispose che le sue ceneri fossero sparse libere al vento sul fiume Potomac in Usa, dove trascorse gli ultimi anni. Dice nella postfazione l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele: “È un punto assai alto di osservazione su un passaggio cruciale del terribile ’900 il “secolo breve” che la vita eroica di Biagio Carbonaro ci permette di adottare attraverso la scrittura di Yvonne. Senza che ciò comporti il minimo sacrificio di rigore analitico e severità nell’esame documentale. In primo luogo, quella Tunisi antifascista in cui la scelta della Resistenza ai nazifascisti da parte di Biagio si incrocia con quella di un altro combattente che avrà un ruolo cruciale nella Napoli contemporanea: Maurizio Valenzi. Ma la vicenda determinante della sua vita è la Guerra Civile Spagnola e la formazione delle Brigate Internazionali a sostegno della Repubblica aggredita e poi piegata da un generale sovversivo con il sostegno di Mussolini ed Hitler e la pavidità e le complicità delle nazioni europee liberali. […] viene ferito in combattimento. Ma nonostante il rischio corso e pur avendo visto gli occhi della morte non si tirerà indietro quando i servizi segreti degli Stati Uniti lo chiameranno ad un impegno operativo per agevolare lo sbarco degli Alleati a Sud. Impegno che lo porterà a Napoli e farà di lui uno degli uomini che hanno permesso alla nostra città ed al nostro popolo di scrivere la pagina forse più gloriosa della nostra storia di millenaria comunità.”





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