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Stare bene

di Luigi Miliucci

Numero 216 - Dicembre 2020 Gennaio 2021

Un inno all’amarsi per come si è, senza lasciare spazio a detrattori o bodyshamers, nel nuovo brano di Andrea Arena


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“Grassottella” è il titolo del nuovo singolo del cantautore romano Andrea Arena. Ma è anche un inno per accettarsi con qualche chiletto in più. Una canzone giocosa dietro la quale si nasconde una profonda dichiarazione d’amore. Andrea, come nasce il tuo singolo “Grassottella”?-taglio- “Tanto tempo fa ero innamorato di una ragazza, passavamo molto tempo insieme eravamo quasi inseparabili. Lei spesso se ne usciva dicendo di sentirsi grassottella… Forse aveva qualche chiletto in più, ma se solo si fosse potuta vedere attraverso i miei occhi, allora avrebbe capito che tutto era al posto giusto esattamente dove doveva essere, perché fuori era bellissima come lo era altrettanto dentro. Volevo che sapesse cosa provavo per lei, ma a quel tempo ero molto timido, e non sapevo come fare, allora giocando con le sue stesse parole scrissi questa canzone, e gliela cantai.” Qual è il messaggio che ti piacerebbe lanciare attraverso questo brano? “Grassottella” è una canzone che ha diverse facce. Di primo impatto è giocosa, simpatica, può sembrare quasi uno scherzo, ma in realtà è appunto una dichiarazione d’amore, una canzone profonda. Cantandola e suonandola in giro mi sono reso conto della forte presa che ha sulle donne, tutte, nessuna esclusa, in fondo anche la più magra si sente sempre un po’ grassottella. Quindi quello che mi sento di dirvi, presunte “grassotelle”, è: accettatevi così come siete. Avete qualche chiletto in più? Per quanto mi riguarda mi fate felice, io preferisco qualche chilo in più a qualche in meno! Questo chiaramente non vuole essere uno sprone a lasciarsi andare verso l’obesità, che è una patologia che può creare gravi danni alla salute.” “Arena" è il titolo del tuo album… “Ho scelto di dargli il nome del mio cognome, scusate il gioco di parole. È un disco di stampo cantautorale, un po’ come quelli di una volta, un disco suonato, ma dal sound moderno. Per questa sua natura, con il dovuto rispetto, ho voluto riprendere un po’ la nostra tradizione, dove spesso i nostri cantautori chiamavano le loro opere con il loro cognome! Dieci brani, dieci storie, dieci mondi. È stato un disco sofferto, ad un certo punto non volevo più farlo, un mio “maestro” mi screditava continuamente, ero arrivato al punto di prendere la chitarra in mano e piangere appena sfioravo le corde o iniziavo a cantare. Ho vissuto veramente un brutto momento. Ma è lì che lentamente sono rinato, anche grazie all’amore della mia famiglia. Ho richiamato i miei produttori Massimo Satta e Fabrizio Foggia che mi hanno riaccolto a braccia aperte. Non avevo la minima idea di come avremmo fatto questo disco, ma sapevo che sarebbe venuto quello che doveva essere. A loro dico sempre non c’è una nota che cambierei, ed è così! Spero piaccia anche a voi!” Qual è la lezione più grande che senti di aver imparato in questi anni?-taglio2- “Questi ultimi anni sono stati molto intensi ho vissuto tanti momenti indimenticabili e come ho già detto anche momenti molto difficili… Il mio crollo mi ha portato a guardarmi dentro, a scoprirmi veramente, ad ascoltarmi. A 26 anni mi son ritrovato a costruire l’autostima da zero, è stata dura, ma oggi sono fiero di me, dell’uomo che sto diventando, perché ho imparato ad amarmi e a rispettarmi. Ho imparato a lasciare andare anche quando non vuoi lasciare andare, ma sai che è giusto che sia così. Ho imparato che il mio istinto sa le cose prima di me e che devo ascoltarlo sempre, non sbaglia mai. Ho imparato che guardarsi dentro è l’unico modo per essere felici, e che soltanto da soli si può intraprendere questo viaggio. Fa paura, perché all’inizio lì sotto è tutto buio, ma in ogni stanza c’è l’interruttore della luce, basta trovarlo. Una volta che la luce inizia ad espandersi allora vuoi scoprire sempre qualcosa di nuovo di te e la negatività del buio lascia il posto alla positività della luce. Quello che abbiamo dentro lo portiamo sempre fuori. Ma la cosa più importante che ho imparato, è la straordinaria potenza dell’amore. Dove c’è amore vero, ogni cosa è giusta e ogni cosa è possibile!” La delusione che ti ha segnato di più? “Ora sto attraversando un altro momento di grande delusione… Ma in generale il tradimento e le bugie sono le cose che mi hanno segnato di più, se scopro che mi menti o mi tradisci per quanto possa amarti per me è finita! Mi rendo conto che chi agisce così è mosso di fondo da una profonda insicurezza, per questo prima di instaurare una relazione con qualcuno è importate essere risolti, tanto comunque l’altro non potrà mai darti le risposte che cerchi, e si corre il rischio di ferire le altre persone ingiustamente!” Con quale spirito stai vivendo questo periodo contrassegnato dal Covid che ha compromesso i live musicali? “È un momento difficile per tutti, io mi ritengo fortunato, ho comunque le giornate molto impegnate: lavoro alla promozione del singolo e del disco, studio chitarra pop al Saint Louis College Of Music, lavoro come assistente in uno studio di registrazione, scrivo per altri interpreti, insomma, ho il mio bel da fare! Mi manca molto suonare dal vivo, sì, soprattutto mi manca molto suonare per strada, ho fatto il busker per un po’ di tempo, appena riapriranno tutto mi sa che mi troverete a Ponte Sisto!” Il prossimo step della tua carriera? “Per ora promuovere il singolo e il disco, nel frattempo sto scrivendo… “Chi vivrà vedrà” diceva Rino!”





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