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Sospeso tra cielo e terra

di Di Gianmarco Tessier

Numero 219 - Aprile 2021

“Dice che era un bell’uomo… il genio di Dalla e Pallottino”, il nuovo libro di Massimo Iondini racconta un Lucio inedito quanto indimenticato


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Dal 9 Marzo è disponibile il nuovo libro di Massimo Iondini: “Dice che era un bell’uomo…il genio di Dalla e Pallottino”, Edizioni Minerva. Il libro è impreziosito dalla testimonianza di Paola Pallottino, dalla prefazione scritta da Pupi Avati, dall’introduzione a cura di Gianni Morandi e infine dall’intervista a Umberto Tobia Righi,-taglio- che è stato manager, factotum e una sorta di padre putativo di Dalla. Uno scritto pieno di aneddoti e testimonianze da cui emerge la personalità, la maestria e le conoscenze che il cantautore bolognese ha sviluppato nella prima parte della sua carriera artistica e che hanno influenzato, successivamente, tutta la sua produzione musicale. Iniziamo da dove e quando è nata l’idea per questo libro… “Ho conosciuto Paola Pallottino quattro anni fa, le avevo fatto un’intervista per ricordare Lucio. Ci si era un po’ dimenticati di lei e della sua collaborazione all’inizio della carriera di Dalla. Così, per dare luce a quel periodo così importante per la sua carriera futura, ho deciso di scrivere questo libro, raccogliendo tante testimonianze e aneddoti sulla sua vita e la sua personalità.” In base alle interviste, alle testimonianze e alla scrittura in generale di questo libro, chi era Lucio Dalla? “Lucio Dalla lo considero quello che più di tutti ha saputo coniugare la potenza emotiva della musica con l’altezza, con la verticalità. In quasi tutte le sue canzoni c’è sempre il “cielo”, lo spirito e quindi una tensione verso l’alto. Lucio è sospeso, angelicamente, tra cielo e terra. De Andrè disse che Lucio Dalla è stato il più bravo a far toccare queste due lontananze, la musica e i testi, a fonderli in un corpo solo.” Nel libro si parla di questa versione inedita “la ragazza e l’eremita” (già cantata da Branduardi), una rivelazione che sarà gradita agli amanti e ai nostalgici di Dalla. Quando potremo ascoltarla? -taglio2- “La risposta qui può darla solo la Sony che ha ascoltato e sta decidendo quando e come pubblicarla. Prima o poi dovrà pubblicarlo perché di inediti di Dalla non ce ne sono e non ce ne saranno più. È un patrimonio della cultura artistica italiana e merita di essere ascoltato.” Nel libro, specialmente nella prima parte, si parla molto del rapporto tra Lucio e Paola Pallottino. Anticipando un po’ quello che troveremo nel libro, puoi spiegarci perché è stata così importante per Lucio? “Secondo la mia opinione è stata molto importante perché Lucio ha imparato per la prima volta a unire i testi con la musica. Grazie a Paola prima e Roberto Roversi poi, ha imparato e perfezionato l’arte della scrittura nella primissima parte della sua carriera artistica. Se non ci fossero state queste due collaborazioni, Lucio sarebbe stato un cantautore diverso. Lo hanno completato e plasmato.” Qual è il testamento più importante lasciato dal cantautore bolognese? “Coniugare in modo essenziale l’importanza letteraria con la musica. Questo perché, rispetto ad altri, ha fatto sposare questi due elementi in modo perfetto e innovativo. Inoltre, è riuscito ad educare il pubblico a testi impegnativi uniti ad una melodia variabile ma sempre sposata perfettamente alla potenza della sua scrittura.” Quali sono i tuoi progetti futuri? “Per il momento mi godo questo libro. Mi piacerebbe presentarlo in giro, leggerlo e parlarne con artisti o con alcuni testimoni della vita di Dalla.”





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