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Sonni sereni

di Marco Zorzetto

Numero 222 - Luglio-Agosto 2021

Problemi di sonno? Ne parliamo con la sleep coach Simona Cortopassi, giornalista scientifica e fondatrice del progetto “The Good Nighter”


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In Italia ben 12 milioni di persone soffrono di disturbi del sonno: difficoltà di addormentamento, frequenti risvegli durante la notte, risvegli precoci la mattina e difficoltà di riprendere sonno. Lo stress, la vita frenetica, -taglio- gli stimoli luminosi ma anche un’alimentazione scorretta (spesso troppo pesante e associata ad alcol nelle ore serali) sono tutti fattori che influenzano il ciclo sonno-veglia. Se fino a poco tempo fa si sottovalutavano gli effetti del proprio stile di vita sul riposo, ora qualcosa sta cambiando, tanto che dagli USA arriva una nuova figura professionale, lo sleep coach o educatore del sonno che ci insegna quanto un buon riposo sia fondamentale per il nostro benessere. Ne parliamo proprio con una esperta di settore, Simona Cortopassi, fondatrice del progetto editoriale The Good Nighter (www.thegoognighter.com) che ci fornisce preziosi consigli e tante curiosità sul mondo di Morfeo. Chi è lo sleep coach e cosa fa? “Lo sleep coach è un allenatore del sonno: al pari di un personal trainer che imposta un piano specifico con consigli ed esercizi per migliorare la forma fisica, lo sleep coach elabora una sleep routine in grado di migliorare la qualità del proprio sonno. Si tratta di una professione molto diffusa negli Stati Uniti, non solo tra i vip ma anche tra le persone comuni. In Italia al momento l’allenatore del sonno è stato reso celebre da Cristiano Ronaldo, che appunto affida il suo riposo a un trainer del sonno, il dottor Nick Littlehales.” Quanto è importante educare il proprio sonno per migliorarne la qualità? “Contrariamente a quanto si crede, la sonnolenza e la scarsa concentrazione durante il giorno non sono le uniche conseguenze della mancanza di sonno. Ha anche un effetto più a lungo termine sulla salute generale. Dormire (e meglio ancora, dormire bene) non è né un lusso né un piacere inutile, ma è una necessità biologica vitale.” Nello specifico, cosa può influenzare a livello di salute una buona dormita? “Il sonno permette di regolare molte funzioni come la circolazione sanguigna, la respirazione, la secrezione ormonale e i livelli di zucchero nel sangue, di consolidare le nostre difese immunitarie, di promuovere l’apprendimento e il consolidamento delle funzioni psicologiche (memoria, logica, attenzione...). Uno studio americano ha dimostrato che le persone che dormono meno di sei ore a notte hanno quattro volte più probabilità di ammalarsi di disturbi invernali e di piccoli malesseri. Ma la mancanza di sonno o la sua scarsa qualità provoca lo squilibrio anche di due ormoni che regolano la fame: la leptina e la grelina. Di conseguenza, quando si dorme poco, si ha più spesso fame e si mangia di più, di solito dando la preferenza a grassi e dolci, finendo anche per avere problemi metabolici.” Location e materasso, sono davvero così importanti per influenzare il nostro sonno? “Fondamentale è la scelta dell’ambiente della camera da letto che deve essere accogliente, silenzioso, buio, ben aerato, con una temperatura compresa fra i 18 e i 20 gradi. Una particolare attenzione va riservata al materasso che come sappiamo ci sostiene per 8 ore (un terzo della giornata) e deve essere scelto in base alle proprie esigenze. Ecco quindi qualche dritta: quello in lattice è perfetto per chi si gira di continuo perché offre un sostegno abbastanza rigido, ma flessibile, si adatta alle forme e alle posizioni del corpo senza rompersi. Quello a molle è giusto per chi si muove poco durante il sonno e dorme in posizione supina (sulla schiena, che è, secondo gli esperti, la posizione migliore dal momento perché consente di mantenere la schiena ben allineata, evitando l’emergere di contratture e dolori cervicali). Il memory foam, che con la sua flessibilità acquista la forma del corpo e la mantiene per un po’, distribuisce in modo uniforme le pressioni esercitate. Soprattutto per chi dorme a pancia in su sarà possibile mantenere una posizione rilassata, senza avere problemi alla parte finale della schiena (quella più bassa, verso il coccige). Così come per chi dorme di lato: spalle e fianchi non ne risentiranno.” Entriamo nel cuore del suo lavoro: le terapie del sonno sono personalizzate sul cliente? “Si parte da una valutazione personalizzata. Quello che fa un allenatore del sonno non si deve pensare come a un’alternativa a una visita specialistica da un dottore, anzi. Se l’insonnia dura da oltre un mese, è bene recarsi dal medico di famiglia che dopo aver ascoltato il paziente lo indirizzerà allo specialista più opportuno (psichiatra, neurologo, psicologo). Il dottore, dopo un accurato esame del tipo di insonnia, deciderà la strategia terapeutica da adottare. Se invece l’insonnia è tipo episodico, legata quindi a una cattiva “igiene del sonno”, molto si può fare per allenare l’organismo ad arrivare a sera con la giusta dose di relax e la voglia di addormentarsi in maniera serena. In molti casi è sufficiente ricorrere a piccoli accorgimenti per migliorare la qualità del sonno, che vanno dall’alimentazione agli esercizi di rilassamento, dalla predisposizione della camera da letto all’uso di oli essenziali da mettere sul cuscino, alla lavanda che è rilassante, o nella doccia prima di mettersi a letto.” Perché rivolgermi a uno sleep coach? “Il progetto The Good Nighter nasce come strumento d’aiuto per intervenire sul modo in cui si dorme al fine di ritrovare uno stile di vita più̀ sano, e in particolare ritrovare: maggiore energia, concentrazione, memoria, peso forma. Perché per stare bene bisogna prima di tutto dormire bene!” -taglio2- In Italia ben 12 milioni di persone soffrono di disturbi del sonno: difficoltà di addormentamento, frequenti risvegli durante la notte, risvegli precoci la mattina e difficoltà di riprendere sonno. Lo stress, la vita frenetica, gli stimoli luminosi ma anche un’alimentazione scorretta (spesso troppo pesante e associata ad alcol nelle ore serali) sono tutti fattori che influenzano il ciclo sonno-veglia. Se fino a poco tempo fa si sottovalutavano gli effetti del proprio stile di vita sul riposo, ora qualcosa sta cambiando, tanto che dagli USA arriva una nuova figura professionale, lo sleep coach o educatore del sonno che ci insegna quanto un buon riposo sia fondamentale per il nostro benessere. Ne parliamo proprio con una esperta di settore, Simona Cortopassi, fondatrice del progetto editoriale The Good Nighter (www.thegoognighter.com) che ci fornisce preziosi consigli e tante curiosità sul mondo di Morfeo. Chi è lo sleep coach e cosa fa? “Lo sleep coach è un allenatore del sonno: al pari di un personal trainer che imposta un piano specifico con consigli ed esercizi per migliorare la forma fisica, lo sleep coach elabora una sleep routine in grado di migliorare la qualità del proprio sonno. Si tratta di una professione molto diffusa negli Stati Uniti, non solo tra i vip ma anche tra le persone comuni. In Italia al momento l’allenatore del sonno è stato reso celebre da Cristiano Ronaldo, che appunto affida il suo riposo a un trainer del sonno, il dottor Nick Littlehales.” Quanto è importante educare il proprio sonno per migliorarne la qualità? “Contrariamente a quanto si crede, la sonnolenza e la scarsa concentrazione durante il giorno non sono le uniche conseguenze della mancanza di sonno. Ha anche un effetto più a lungo termine sulla salute generale. Dormire (e meglio ancora, dormire bene) non è né un lusso né un piacere inutile, ma è una necessità biologica vitale.” Nello specifico, cosa può influenzare a livello di salute una buona dormita? “Il sonno permette di regolare molte funzioni come la circolazione sanguigna, la respirazione, la secrezione ormonale e i livelli di zucchero nel sangue, di consolidare le nostre difese immunitarie, di promuovere l’apprendimento e il consolidamento delle funzioni psicologiche (memoria, logica, attenzione...). Uno studio americano ha dimostrato che le persone che dormono meno di sei ore a notte hanno quattro volte più probabilità di ammalarsi di disturbi invernali e di piccoli malesseri. Ma la mancanza di sonno o la sua scarsa qualità provoca lo squilibrio anche di due ormoni che regolano la fame: la leptina e la grelina. Di conseguenza, quando si dorme poco, si ha più spesso fame e si mangia di più, di solito dando la preferenza a grassi e dolci, finendo anche per avere problemi metabolici.” Location e materasso, sono davvero così importanti per influenzare il nostro sonno? “Fondamentale è la scelta dell’ambiente della camera da letto che deve essere accogliente, silenzioso, buio, ben aerato, con una temperatura compresa fra i 18 e i 20 gradi. Una particolare attenzione va riservata al materasso che come sappiamo ci sostiene per 8 ore (un terzo della giornata) e deve essere scelto in base alle proprie esigenze. Ecco quindi qualche dritta: quello in lattice è perfetto per chi si gira di continuo perché offre un sostegno abbastanza rigido, ma flessibile, si adatta alle forme e alle posizioni del corpo senza rompersi. Quello a molle è giusto per chi si muove poco durante il sonno e dorme in posizione supina (sulla schiena, che è, secondo gli esperti, la posizione migliore dal momento perché consente di mantenere la schiena ben allineata, evitando l’emergere di contratture e dolori cervicali). Il memory foam, che con la sua flessibilità acquista la forma del corpo e la mantiene per un po’, distribuisce in modo uniforme le pressioni esercitate. Soprattutto per chi dorme a pancia in su sarà possibile mantenere una posizione rilassata, senza avere problemi alla parte finale della schiena (quella più bassa, verso il coccige). Così come per chi dorme di lato: spalle e fianchi non ne risentiranno.” Entriamo nel cuore del suo lavoro: le terapie del sonno sono personalizzate sul cliente? “Si parte da una valutazione personalizzata. Quello che fa un allenatore del sonno non si deve pensare come a un’alternativa a una visita specialistica da un dottore, anzi. Se l’insonnia dura da oltre un mese, è bene recarsi dal medico di famiglia che dopo aver ascoltato il paziente lo indirizzerà allo specialista più opportuno (psichiatra, neurologo, psicologo). Il dottore, dopo un accurato esame del tipo di insonnia, deciderà la strategia terapeutica da adottare. Se invece l’insonnia è tipo episodico, legata quindi a una cattiva “igiene del sonno”, molto si può fare per allenare l’organismo ad arrivare a sera con la giusta dose di relax e la voglia di addormentarsi in maniera serena. In molti casi è sufficiente ricorrere a piccoli accorgimenti per migliorare la qualità del sonno, che vanno dall’alimentazione agli esercizi di rilassamento, dalla predisposizione della camera da letto all’uso di oli essenziali da mettere sul cuscino, alla lavanda che è rilassante, o nella doccia prima di mettersi a letto.” Perché rivolgermi a uno sleep coach? “Il progetto The Good Nighter nasce come strumento d’aiuto per intervenire sul modo in cui si dorme al fine di ritrovare uno stile di vita più̀ sano, e in particolare ritrovare: maggiore energia, concentrazione, memoria, peso forma. Perché per stare bene bisogna prima di tutto dormire bene!”





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