logo-coverstory

SIMONE CRISTICCH

Diversamente io

di Laura Fiore

Numero 258 - Marzo 2025

albatros-simone-cristicch

È stato il vincitore morale dell’ultimo Festival di Sanremo, il cantautore romano è tornato con un brano intimista, con un testo che è stato considerato una vera e proprio poesia d’amore. Ecco cosa ci ha raccontato…


“Dalle tenebre alla luce” è questo il titolo del quinto album in studio di Simone Cristicchi, uscito nel 2024 e soprattutto il primo lavoro discografico in oltre dieci anni. Un disco, come lui stesso ha dichiarato, -taglio- nel quale ha trasformato in musica un periodo lungo e doloroso della sua vita, un periodo in cui ha dovuto riscoprirsi come persona e come artista. In questo percorso una tappa certamente importante è stata quella del ritorno sul palco dell'Ariston in occasione del Festival di Sanremo 2025. Il brano presentato da Cristicchi per l'occasione si intitola “Quando sarai piccola”, una canzone dedicata a sua madre e nella quale il cantautore romano si mette completamente a nudo sena il timore del giudizio, senza il timore di mostrare una grande sensibilità, evitando qualsiasi tipo di strumentalizzazione del dolore, ma donando semplicemente un pezzo di sé al pubblico. Dopo la kermesse sanremese ed il successo del suo brano accompagnato da delle performances ricche di emozione, noi di Albatros abbiamo incontrato Simone Cristicchi per farci raccontare i suoi prossimi progetti. Quella del Festival di Sanremo è un’esperienza intensa a tutto tondo, com’è stato ritornare sul palco dell’Ariston e in che modo hai vissuto la settimana sanremese? “Sì, quella del Festival è una settimana in cui ti ritrovi travolto dalle persone e dagli eventi quindi direi che già esserne usciti vivi è un bene – ride ndr. Scherzi a parte, per me è stato bellissimo ritornare su quel palco che, ad ogni partecipazione, mi ha dato tanto. Sono stato felice quando ho ricevuto la notizia che la mia canzone era stata scelta da Carlo – Conti ndr. – poiché ci tenevo particolarmente a portarla e presentarla al mondo in quell’occasione. Si tratta di un brano che esiste da cinque anni, vero e autentico, ma che non è stato facile per me interpretare perché alla prima strofa emoziona sempre molto anche me. Infatti, l’essere riuscito a trasmettere questa emozione al pubblico è stata la più grande ricompensa che potessi ricevere, non mi interessava vincere, ma solo raccontare quello che avevo vissuto e vedere le persone commuoversi durante la mia esibizione è stato davvero toccante.” La tua musica è sempre stata autobiografica, non hai mai avuto paura di esporre così apertamente il Simone più “privato”? “Diciamo che io non so fare musica diversamente! In ogni mio pezzo ci sono io col mio vissuto, anche perché io posso raccontare quel che so, che vedo e vivo. Nel caso della canzone di Sanremo ho voluto raccontare dell’amore che provo per mia madre e per il mondo degli anziani, ad esempio ho frequentato tanto i centri per gli anziani per trovare storie e testimonianze degli ultimi sopravvissuti della II guerra mondiale, che poi ho trasformato in un libro. Sono mondi che mi affascinano, come quello dei bambini e dei matti che pure a lungo ho studiato! Non mi piace fare l’artista a tavolino, non ci riesco, e sono certo che il pubblico se ne renderebbe conto in mezzo secondo. Certo, esporsi è un rischio… anche a Sanremo ho ricevuto delle critiche, ma fa parte del ‘gioco’, ognuno ha un proprio vissuto che di conseguenza lo porta ad avere una determinata reazione/opinione. Il bello della musica è che deve suscitare un sentimento, fino a quando questo accade significa che sei bravo a trasmettere.” Sei stato considerato uno degli ultimi “veri” cantautori della scena musicale italiana, siete davvero rimasti in pochi? “Beh, certamente mi lusinga essere inserito in questa cerchia ristretta! In generale posso dire che dietro quello che noi ascoltiamo c'è sempre una scelta, che viene fatta a priori da qualcun altro. I cantautori sono oramai un gruppo di nicchia, a Sanremo eravamo tipo una 'riserva indiana', ma comunque resistiamo e resisteremo sempre, anche perché basterà un'anima libera e una chitarra. Non è una vita facile quella del cantautore, seguire sempre una propria linea guida, un sentire personale sperando sia apprezzato. Ci vuole molto rispetto per questo e ammetto che non è stato sempre facile dire dei ‘no’ per conservare l’autenticità artistica, e forse è anche questo uno dei motivi che mi ha portato a pubblicare un album dopo dieci anni, che diciamocelo, sono un tempo abbastanza ampio per chi vive di musica. Come dicevo prima, però, è più forte di me: non riesco ad essere diverso da come sono, non riesco a tradire me stesso e la mia musica per avere il singolo in classifica o ricevere chissà quale grande riconoscimento, ma il pubblico se ne rende conto dell’artista sincero e l’affetto che mi ha travolto a Sanremo ne è la dimostrazione.” Hai trionfato sul palco dell’Ariston nel 2007 con il singolo “Ti regalerò una rosa”, come sei cambiato artisticamente e personalmente da allora? “Sarò banale, ma ovviamente ho acquisito una consapevolezza maggiore e se vogliamo, quella del 2007, è stata un’esperienza completamente diversa da quella che ho vissuto il mese scorso. A livello artistico sono maturato tanto, anche se ammetto, ho forse perso un po' di quella leggerezza che spesso contraddistingueva le mie canzoni. Non è stata una cosa dettata dalla mia volontà, semplicemente mi rendo conto che quello che scrivevo prima aveva una nota ironica più spiccata, ma forse meno intimista. A livello personale adesso mi reputo una persona completamente diversa, sai gli eventi della vita inevitabilmente ti cambiano, anche se non te ne rendi conto, però poi ti ritrovi a rimettere insieme i pezzi e pensare ‘sono davvero la stessa persona che conoscevo?’. Questo dover fare i conti con la realtà non è stato sempre un bene, ma ho imparato a gestire le emozioni, a conviverci provando a trasformarle in qualcosa di utile per la mia vita.” Adesso quali saranno i tuoi prossimi progetti? “Tra pochissimo inizierà il mio nuovo tour e devo dire che non vedo l’ora di tornare ad esibirmi in tutta Italia, mi è mancato il mio pubblico… quindi adesso stiamo definendo gli ultimi dettagli e poi mi toccherà preparare una valigia bella grande!”

ads-publicità


Booking.com

Booking.com