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Silvio Rivetti

di Silvia Giordanino

Numero 228 - Marzo 2022

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L’esperto fiscale ed autore di “Fisco Facile” ci spiega come le imposte non siano altro che il modo principale per sovvenzionare la spesa pubblica in tema di salute, sicurezza e cultura


Pagare correttamente le imposte è espressione di sano patriottismo? L’argomento è scivoloso, in un Paese contrassegnato da numeri di evasione fiscale impressionanti e da continui mutamenti delle regole tributarie, cui non è semplice adeguarsi. Sarà anche per questi motivi che trattare gli argomenti fiscali, -taglio-usualmente ostici e poco simpatici, in una maniera semplice e divulgativa, appare una bella sfida. Con il libro “Fisco Facile”, edito dal Sole24Ore, Silvio Rivetti, esperto fiscale, c’è riuscito, ed in questa intervista ci spiega come… Ma davvero tutto è iniziato... in coda dal panettiere? “Assolutamente sì. L’idea di questo libro mi ha colto di sorpresa mentre ero in coda davanti al panettiere: come tutti, all’epoca del primo lockdown della storia, primavera 2020. Il tempo della fila, si sa, è tempo vuoto e come tale vulnerabile. È facile distrarsi e vedere cosa succede intorno. Quel giorno, tra le persone in coda spiccavano due massaie che dibattevano del nuovo bonus 110%, appena varato. La discussione ha finito inevitabilmente con l’incagliarsi su temi tecnici, di cui evidentemente le due signore ben poco intendevano: soprattutto sulle arcane manovre di cessione di crediti se “incapienti” nell’imposta. Presto il dibattito che ne è derivato, su questa misteriosa “capienza d’imposta”, ha assunto connotazioni surreali. Personalmente, io so che cos’è la “capienza d’imposta” (lo sapevo anche allora, pur guardandomi dall’andarlo a spiegare alle due signore, ormai alterate); e in quel momento ho avuto l’intuizione che quanti erano portatori di tanta scienza, se così si può dire, potevano cominciare a diffondere il loro modesto sapere. Era ormai chiaro, infatti, che i temi fiscali dei vari superbonus edilizi riguardavano tutti, appassionavano tutti, e nessuno ci capiva granché.” Come spingere le persone a capirne di più, del mondo delle imposte? In fondo, le tasse le paghiamo tutti - o quasi - ogni anno, eppure effettivamente se ne sa poco. “Occorre rendere chiaro, a tutti, che una conoscenza anche solo sommaria dei meccanismi tributari di base è utile, semplicemente perché non c’è questione d’affari o vicenda privata che non abbia un riflesso fiscale. Immaginiamo di acquistare una casa o di ristrutturarla, di vendere azioni o movimentare risparmi, di ereditare una cantina, di acquistare un macchinario per la nostra azienda: qualunque operazione della nostra vita quotidiana comporta conseguenze di tassazione. A fronte di questo quadro, in qualche modo inevitabile - come ben ci ricorda Woody Allen, rilevando che le uniche cose certe della vita sono la morte e le tasse - può essere confortante arrivare a sapere che possiamo raggiungere i nostri obiettivi, scegliendo percorsi che comportano un carico di tassazione minore rispetto ad altri, in piena legittimità.” Insomma, sapere per meglio orientarsi? “Certo. La fiscalità è uno dei collanti del nostro vivere insieme; e pagare le tasse non significa, come puntualmente strilla qualcuno, sottomettersi a un’estorsione o a un’ingiustizia, ma solo provvedere chi di dovere dei mezzi necessari per pagare le persone che si occupano delle nostre esigenze più basilari di cura, di sicurezza, di cultura; e per mantenere le strutture che ci consentono di provvedere alle nostre necessità, di spostarci, di studiare e lavorare, di vivere in un Paese civile. Conoscere per sommi capi la macchina fiscale permette almeno di orientarsi in un mondo che, per quanto complesso nel suo insieme, si muove secondo regole di base accessibili a tutti. Questo è utile anche per non trovarsi spiazzati nel caso in cui il Fisco, a distanza di anni, controlli il nostro operato.” Il libro procede in ordine alfabetico, come un dizionario tascabile, descrivendo sinteticamente ognuno dei principali concetti del mondo fiscale, con rimandi alle voci correlate. Questo rende la materia più malleabile? “Sicuro. Occorre permettere a chi legge di individuare subito l’argomento di proprio immediato interesse. -taglio2- La trattazione è mirata, leggera, voce per voce: esattamente come quelle mini-enciclopedie mediche che consultano per “farsi un’idea”. Con il vantaggio, rispetto al peregrinare su internet, che nel testo c’è tutto compendiato con lo stesso stile, lo stesso taglio, e la stessa completezza. Chi abbia dubbi, amnesie, curiosità o necessità lavorative riguardanti temi fiscali, può aprire il cassetto di casa o dell’ufficio, consultare il testo là dove gli necessita, e farvi affidamento.” Scorrendo l’indice, balza all’occhio che non mancano gli argomenti curiosi e anche divertenti, che spingono a qualche riflessione. Per esempio, perché alla lettera B troviamo il Babau? Cosa c’entra col Fisco? “C’entra eccome. Il Fisco è il Babau per eccellenza: è lo sceriffo di Nottingham che ruba ai poveri per dare ai ricchi, è il Signore che esige tributi e affama la gente, è l’iniqua tassa sul macinato. Chi di noi non ha mai colto, nell’immaginario collettivo del tributo, immagini di questo genere? È da capire che aver paura del Fisco, oggi, è come aver paura del Babau: una paura insensata perché la macchina fiscale del nostro Paese, per quanto molto migliorabile, non è un mostro medioevale ma funziona secondo le regole di uno Stato di diritto; e noi contribuenti non siamo sudditi indifesi, ma cittadini di una democrazia avanzata, che dispongono di ampi diritti verso il Fisco e non solo doveri.” Un esempio dei nostri diritti di contribuenti? “Quello di potersi relazionare con gli uffici del Fisco ancor prima che venga emesso un atto impositivo nei nostri confronti, per esempio: un diritto largamente riconosciuto e ben regolato. Oppure quello di poter contestare le maggiori pretese che vengono vantate nei nostri confronti. Il contribuente non è un “presunto evasore”; e i recuperi di somme che non siano motivati e non siano richiesti nei tempi definiti dalla legge, sono impugnabili e vengono meno. Vi è poi il diritto di scegliere, tra due vie, quella che comporta il minor esborso di tributi; il diritto di accedere a regimi di favore, se in possesso dei requisiti richiesti; il diritto alla rateizzazione delle somme da pagare. L’elenco può continuare…” Dai controlli fiscali ai dati dell’evasione, dal reddito al patrimonio, dalle agevolazioni all’IVA, c’è veramente tutto. Anche qualche nota sui paradisi fiscali: perché? “Perché i temi che riguardano la tassazione delle multinazionali, delle grandi imprese, dei patrimoni che “sfuggono all’estero”, sono spesso portati all’attenzione delle persone senza le minime spiegazioni utili. Questi temi, invece, sono da capire bene nel come e nel perché. È sorprendente constatare quanto semplici siano i meccanismi con cui soggetti, che si muovono su scala internazionale, possono muovere i loro profitti in Paesi dove il carico fiscale è minore. Capire il funzionamento del mondo di cui siamo parte può influenzare il nostro quotidiano, le nostre scelte di acquisto o d’investimento; superando quelle reazioni “di pancia”, che spesso derivano dalla disinformazione e dalla scarsa conoscenza del mondo fiscale, del mondo economico e dei loro equilibri.”

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