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Salto d’oro

di Pasquale Di Palma

Numero 223 - Settembre 2021

È stato uno degli atleti più amati degli ultimi giochi olimpici di Tokyo, ma è un campione sia nello sport sia nella vita, con sani principi e valori sportivi da condividere. Sempre.


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Prima delle ultime Olimpiadi di Tokyo, molti di voi ricordavano Gianmarco Tamberi come l’atleta che gareggiava nella categoria del salto in alto con mezza barba rasata e mezza barba no, scaramanzia che sembra avergli portato fortuna fino agli sfortunati eventi del 2016 quando a causa di un brutto infortunio alla caviglia, -taglio-il giovane marchigiano ha dovuto rinunciare alla partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. da quel momento però, come ci racconterà Tamberi in questa intervista, non c’è stato un attimo in cui ha pensato di mollare l’atletica, anzi dopo l’intervento e gli estenuanti mesi di riabilitazione Gimbo – soprannome ndr – si è dato da fare… il resto è storia. Noi di Albatros l’abbiamo contattato telefonicamente per farci raccontare com’è stato ritornare in cima, tra gli atleti più forti del mondo, e quali saranno i suoi prossimi impegni. Buongiorno Gianmarco, innanzitutto come stai? “Ciao! Come sto? Benissimo – ride ndr. Mi sto godendo un po' di relax in famiglia e piano piano sto realizzando per bene tutto quello che è successo nelle ultime settimane!” A tal proposito, a mente fredda, quale pensi sia stato il fattore determinante della tua vittoria olimpica? “Non credo sia possibile racchiudere la conquista della medaglia d’oro in un unico fattore; sono stati tanti gli aspetti che mi hanno permesso di arrivare sul gradino più alto del podio: una su tutte certamente la determinazione accompagnata da una fortissima volontà di rivalsa. La delusione di non aver partecipato alle Olimpiadi di Rio mi ha dato la carica giusta per affrontare i giochi olimpici di Tokyo, fin dal primo salto avevo la voglia di dare tutto me stesso e di mettercela tutta!” Oltre all’allenamento fisico, come ci si prepara psicologicamente ad affrontare una competizione di questa portata? “Mi fa piacere che tu mi chieda questa cosa, perché spesso non si pensa a quanto possa incidere il fattore emotivo e psicologico all’interno di una competizione, invece rappresenta la parte più importante della preparazione di una gara poiché puoi essere fisicamente pronto ma se la testa non è pronta in egual modo non riuscirai mai a saltare come vuoi e come devi. Per quanto riguarda la mia preparazione psicologica, devo ringraziare il lavoro svolto dai miei mental coach nel corso di questi anni, senza il loro aiuto non sarei mai potuto arrivare dove sono adesso. Riuscire a superare un infortunio che oltre al dolore fisico ha portato tantissima delusione, non è mai semplice; ammetto di aver avuto un piccolo momento di sconforto inziale, ma ho subito capito che non potevo lasciar perdere ma dovevo trovare la carica per rialzarmi proprio da quest’evento e così è stato. Quando sono arrivato a Tokyo mi sentivo finalmente pronto, della serie ‘o la va o la spacca’ e per fortuna è andata…” Cosa hai pensato quando hai capito di aver vinto? “Beh, non si può riportare – ride ndr. – posso dire di aver provato una gioia immensa, come penso abbiate notato tutti. Non mi sembrava vero, è stato uno dei momenti più belli della mia vita che ricorderò per sempre.” Altro evento storico della tua vittoria è stata la condivisione del podio con Barshim…

“Assolutamente! Ma non mi ha mai sfiorato l’idea di poter fare uno spareggio. Con Barshim ci conosciamo da anni, abbiamo gareggiato insieme in tantissime competizioni e so quanto valeva per lui questa medaglia, non sarebbe stato giusto per nessuno dei due a prescindere dal risultato anzi alla fine è stato bello poter festeggiare insieme e mi hanno fatto troppo ridere tutti i meme creati dal web!” Adesso invece, quali sono i tuoi prossimi impegni? “Come ho accennato prima, ora mi godo un attimo di riposo con la mia famiglia e ne approfitto per stare un po' a casa. -taglio2-Da settembre però si ricomincia a pieno ritmo con gli allenamenti anche perché sono tante le competizioni nelle quali dovrò gareggiare durante la prossima stagione sportiva, inoltre adesso che ho ottenuto questo incredibile risultato dovrò impegnarmi ancora di più per mantenere il livello alto.” “Mantenere il livello alto” senti il peso di aver vinto questa medaglia? “Non so se ‘peso’ sia la parola giusta da usare; sento sicuramente un forte senso di responsabilità ma non avverto la pressione come vincitore di oro olimpico. Al contrario, questa cosa fa aumentare il senso del dovere nei confronti dello sport che amo, di tutto lo staff che mi segue e delle persone che fanno il tifo per me. Sono di base una persona molto positiva, o meglio, cerco di affrontare qualsiasi cosa con un’attitudine positiva, credo sia il segreto per riuscire in quello che si fa.” Invece fuori dal contesto sportivo, che persona sei? “Un pazzo! Sono una persona con tantissime energie, tutti sanno che oltre l’atletica un’altra grande passione che mi accompagna nella mia vita è quella per il basket. Quindi è impossibile distinguere il me sportivo dal me non sportivo perché vanno a braccetto! Quando ho la possibilità, infatti, corro al campetto dai miei amici per fare qualche tiro a canestro oppure guardo le partite di basket in tv. Mi piace anche ritagliarmi del tempo per viaggiare solo come turista, l’idea di conoscere altre culture mi affascina e per fortuna la mia compagna – futura moglie ndr. – ha la mia stessa passione quindi insieme organizziamo delle fughe tra una competizione e l’altra.” Parlando della tua futura moglie, come riesci a gestire la sfera emotiva e quella professionale? “Non è semplice, perché la base di tutti i rapporti è la presenza, però io e Chiara – Bontempi ndr. – nel corso degli anni siamo stati bravi a trovare il giusto equilibrio. Devo dire che lei appena può mi segue in giro per l’Italia e per il mondo, è sempre lì a sostenermi in tutto e per tutto e lo stesso cerco di fare io con i suoi traguardi personali e professionali. Nonostante siamo giovani, so perfettamente che quello che abbiamo noi due è speciale quindi non ho avuto dubbi sul fatto che lei fosse la donna con la quale ho intenzione di trascorrere la mia vita!” Gianmarco, non mi resta che farti allora un enorme in bocca al lupo per le prossime competizioni e per la tua vita… “Ti ringrazio! Viva il lupo!”





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