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“Riparto dalla mia terra”

di Paola Ratti

Numero 187 - Aprile 2018

Intervista all'attore calabrese Walter Cordopatri, che si è fatto conoscere soprattutto grazie al film “La notte non fa più paura”


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“Sono nato a Gioia Tauro, ma il mio paese è Rizziconi, che dista 5 km. Sono molto legato alla mia terra e questo rapporto si è intensificato negli ultimi anni. L'avevo lasciata per motivi di studio e lavoro, ma un anno e mezzo ho deciso di tornare a casa: ho creato una scuola di recitazione per dare la possibilità ai giovani di continuare a sognare senza andarsene. Voglio dare una mano alla mia terra, che è come una neonata che ha bisogno di essere cullata, ma anche un'anziana che ha bisogno di calore.” A parlare è Walter Cordopatri, giovane attore calabrese che si è fatto notare dal grande pubblico grazie al film “La notte non fa più paura” di Marco Cassini, che l'ha visto coinvolto davanti alla macchina da presa e non solo, dato che ha scritto anche la sceneggiatura. Il film, lo ricordiamo, è il racconto di alcune persone che sono state vittime del terremoto dell'Emilia e delle devastanti conseguenze di quella calamità naturale, tema non facile da trattare che Walter ha saputo accogliere con delicatezza e rispetto. Abbiamo fatto due chiacchiere con l'artista per sapere qualcosa in più su di lui.

Partiamo da "La notte non fa più paura", che per poco non è finita nella rosa finale dei David di Donatello. L'averla mancata per un soffio immagino sia comunque una soddisfazione per una produzione come la vostra... -taglio- “Certo! È stato un motivo d'orgoglio, anche perché ci hanno fatto i complimenti personaggi illustri del mondo del cinema (e non solo) come Giuliano Montaldo e Carlo Verdone. Consideriamo poi che 'La notte non fa più paura' è un film indipendente e quindi la soddisfazione è doppia, perché è la prova concreta che una produzione low-budget (è costato solo 30mila euro) può raggiungere traguardi importanti.Speriamo che sia motivo di sogni e speranza per i giovani cineasti.”

Cosa pensa della scelta di Ficarra e Picone di non partecipare più ai David?

“Nel mondo dell'arte c'è sempre stata una libertà di denuncia, opinione e scelta. Se loro hanno preso questa decisione avranno certamente i loro validi motivi. Capita ovunque, anche agli Oscar. Io li stimo tantissimo, credo abbiano fatto una scelta lineare con il loro progetto, poi ovviamente non si può giudicare nello specifico, anche perché bisognerebbe conoscere tutto nei minimi particolari.”

Tornando a "La notte non fa più paura": ci parli del suo ruolo e dell'esperienza che ha rappresentato per lei?

“Per me è stata un'esperienza unica da tutti i punti di vista, a livello personale ed artistico. È stato il mio primo film da sceneggiatore, grazie al quale ho scoperto di avere una passione anche per la scrittura. 'La notte non fa più paura' è un progetto che ho visto nascere e crescere, con alla base il desiderio di raccontare una storia di vita vera. È il classico esempio di cinema che unisce cuori e intenzioni e ne sono estremamente orgoglioso.”

Crede che oggi, anche grazie a servizi come Netflix, sia più facile far arrivare film e cortometraggi indipendenti al grande pubblico?

“Il cinema indipendente sta crescendo, anche grazie a nuovi linguaggi ed opportunità. Un tempo era quasi impossibile far vedere con questa facilità alcune opere, soprattutto d'autore, mentre ora anche grazie al web qualcosa si sta muovendo e ci sono più occasioni anche per i giovani artisti del panorama italiano. Quindi la risposta è si, e devo ammettere che non temo questa nuova frontiera cinematografca.” -taglio2- Parlando di lei: com'è nata la sua passione per la recitazione? Qual è stata la sua formazione professionale?

“È nata per gioco: da piccolo imitavo gli insegnanti e le persone che avevo intorno, ero incuriosito dagli altri. Poi il gioco si è fatto sempre più serio. Ho lavorato per un periodo anche come modello, ma ho capito che il mio mondo era un altro, avevo bisogno di andare oltre. Mi sono reso conto che per essere me stesso dovevo esternare le mie emozioni attraverso la mia persona, con voce e testa. Ho quindi studiato recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia ed eccomi qui.”

Ci parla della sua attività di formazione per i giovani?

“Si, sono il direttore della Scuola di Recitazione della Calabria, di cui sono anche ideatore. È una scuola aperta a tutti coloro che vogliono, attraverso lo studio, approfondire il discorso artistico e attoriale, migliorando anche come persona. Oggi è unica nel suo genere, dato che vanta ben 15 discipline: oltre alle tradizionali ci sono anche inglese, yoga, clownerie ed equitazione. La nostra sede è a Cittanova (in provincia di Reggio Calabria), nel polo solidale della legalità intitolato a Francesco Vinci. I docenti sono diplomati nelle migliori scuole italiane e provengono da tutte le parti d'Italia, come gli studenti che vanno dai 17 anni fino agli over 30. Sono diverse le collaborazioni in atto, tra cui quella con una scuola olandese o con il Festival di Giffoni, che ci ha dato la possibilità di avere il patrocinio. Noi vogliamo abbattere le barriere e quindi a breve lavoreremo a un progetto dedicato ai rifugiati e ai richiedenti asilo, per un discorso non solo di integrazione ma anche di scambio artistico”.

A che progetti sta lavorando in questo momento, oltre a quelli legati alla scuola?

“Sto lavorando al mio secondo film da sceneggiatore, che racconterà una storia bella e ricca di significati da più punti di vita. Mi piacerebbe che avesse la stessa portata emozionale de 'La notte non fa più paura'. Sto lavorando anche alla scrittura di un monologo teatrale che mi piacerebbe portare in giro per le piazze italiane la prossima estate. Ho poi fatto alcuni provini per dei nuovi film: incrociamo le dita!”


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