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Ripartire da zero

di Laura Fiore

Un esordio con i fiocchi quello di Saraluce, cantautrice bresciana che si affaccia nel mondo della musica con un album intenso e ricco di spunti di riflessione


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Saraluce, è questo il nome d’arte di Sara Magra, cantautrice bresciana che lo scorso 20 settembre ha presentato al pubblico il suo primo disco dal titolo “La fine non esiste”. Proprio come ci racconta in questa intervista, si tratta di un album fortemente voluto e soprattutto molto autobiografico, nel quale Saraluce si mette a nudo e canta dei suoi sentimenti. Le sue sono delle sonorità marcatamente pop, affiancate da particolarità tipiche del cantautorato indie e sono in grado di trascinare chi ascolta nella vita della cantautrice.

Da poco più di un mese è uscito il tuo disco d’esordio, qual è stata la risposta da parte del pubblico?

“Da premettere che per me è stata una grande emozione pubblicare e presentare questo album, devo dire che all’uscita del disco ho avuto tutti commenti positivi. -taglio-Inoltre, c’è stato un giornalista che dopo aver ascoltato i brani mi ha detto: ‘effettivamente si capisce che hai iniziato a scrivere prima i testi che la musica’ e questa cosa mi ha resa davvero felice. Ricevere un commento sul testo, ovvero sulla ricerca del messaggio che personalmente volevo trasmettere al pubblico, è una bella soddisfazione. Sì, è vero, la musica è una cornice fondamentale infatti sono molto attenta anche da quel punto di vista, però le parole, i testi, hanno un significato più profondo.”

Hai dichiarato che la fine tanto temuta ti ha salvata e fatta rinascere...

“Beh, qui si va su una sfera molto personale di cui mi fa piacere parlare. Quando ho spiegato il titolo dell’album ‘La fine non esiste’ ho sottolineato che si trattava di un disco autobiografico, nel quale racconto una storia d’amore che ho vissuto. Questa storia, però, era destinata per vari fattori a finire e non per mancanza d’amore, ma per quello che c’era attorno e che non ci permetteva di vivere la relazione serenamente. Inoltre, ad un certo punto mi sono guardata allo specchio e non mi sono più riconosciuta ed in quel momento ho capito che forse la mia direzione non era quella giusta: sai, puoi amare finché vuoi però poi alla fine se non stai bene e soffri, forse questa cosa non è la più giusta per te. Dico di essere ‘rinata’ perché è come se fossi tornata indietro, al punto in cui ero rimasta ed ho deciso di ripartire riappropriandomi di una serie di cose che avevo -taglio2-dimenticato e con una nuova consapevolezza. Ho rimesso insieme i pezzi ed ora sono come nuova!”

È questo il tuo primo disco, qual è stato l’iter che hai seguito durante la lavorazione e quando hai capito che finalmente era pronto?

“Avevo già da un po’ in testa l’idea di voler realizzare un disco, ma non sapevo assolutamente che tipo di lavoro sarebbe stato. Così ho incontrato Marco Franzoni, il mio produttore, ed ho iniziato a scrivere da zero cestinando tutto quello che avevo scritto in precedenza. È stato durante questo processo che ho iniziato a capire di cosa volevo parlare: una storia che mi riguardasse personalmente e negli 8 brani che compongono l’album c’è tutto questo. Quindi posso dire che il filo conduttore del disco sono io, ed in particolare il brano ‘Settembre’ è quello che mi rappresenta di più.”

Ora che sei ufficialmente nel mondo discografico, con chi ti piacerebbe collaborare?

“Sono tanti gli artisti che stimo! Se ne dovessi scegliere uno, però, questo sarebbe sicuramente Samuel dei Subsonica!”

Quali i tuoi prossimi progetti?

“Dopo aver fatto la presentazione del disco, ho un paio di date a novembre e dicembre che stiamo fissando nella zona di Brescia. Dopodiché abbiamo in progetto di allargarci anche nel resto d’Italia. In questo momento ho una gran voglia di cantare e suonare questo album!”





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