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Ricomincio da me

di Lucia de Cristofaro

Numero 210 - Maggio 2020

Distanziati socialmente, ormai da oltre un mese, abbiamo avuto nel nostro stare a casa momenti per ritrovare noi stessi, che apparentemente può sembrare una perdita di tempo. Eppure un forzato rallentamento della nostra vita ha provocato in alcuni effetti alienanti e per altri l’opportunità che aspettavamo per guardarsi dentro


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Capire se la nostra quotidianità, vissuta prima dell’emergenza, piena di impegni, sempre di fretta, senza mai tempo per se stessi, fosse davvero ciò che desideravamo, fosse davvero per noi simbolo di una vita appagante. Certo tanti sono quelli che non aspettano altro che ributtarsi nella mischia e ricominciare a girare come trottole, -taglio-a stordirsi di iperattività proprio per evitare di riflettere, ma sono anche certa che tanti altri, invece, hanno visto in questo “lockdown” una possibilità per rinascere, per cambiare rotta e iniziare, ad emergenza finita, una nuova vita. Comprendere se ciò che vivi, e che hai vissuto fino ad ora, è veramente ciò che vuoi non è facile. Così come non è affatto un percorso facile il viaggio dentro i meandri della mente e del cuore. “Chi guarda fuori, sogna; chi guarda dentro, si sveglia.” - affermava Carl Gustav Jung ed è proprio quello che dobbiamo fare svegliarci, non dal torpore benefico del famoso “otium” di romana memoria, ma dalla narcosi in cui costringiamo i nostri sentimenti, le nostre emozioni, perdendoci nella velocità dei nostri tempi, pur di non metterci in discussione. Già nella Grecia classica, Platone si chiedeva: “Perché non rivedere i nostri stessi pensieri con calma e pazienza, esaminandoli a fondo per capire che cosa rappresentano davvero dentro di noi?”. Tante sono le scuse che troviamo per evitare la difficile realtà che sentiamo dentro di noi. Il timore di affrontare le nostre paure porta a un circolo vizioso di comportamenti auto-ostacolanti. Invece di guardare dentro noi stessi, ci concentriamo sul mondo esterno, cui preferiamo dare la colpa per le cose che non vanno secondo i nostri piani, ma quando arriva il momento di capire davvero cosa cambiare nella nostra vita, corriamo sempre più forte senza voltarci indietro. Evitare l’introspezione per cercare le risposte alle difficoltà e agli errori della nostra vita, però, può farci accumulare molto stress, che in seguito sarà sempre più difficile superare. Ma se siamo pronti a guardarci dentro,grazie anche a questo stop forzato, se analizzando noi stessi abbiano capito quali sono i rami secchi-taglio2- della nostra vita che dobbiamo eliminare o i semi giusti che dobbiamo piantare per essere davvero noi stessi, come riusciremo a capire quale scelta è quella giusta e quali i tempi per poter attuare il cambiamento, in modo meno doloroso possibile? E’ chiaro, che ciò che abbiamo scoperto con il nostro esame interiore è che tutto ciò che abbiamo fatto e vissuto non è altro che il risultato delle nostre scelte passate, quindi scegliere non dovrebbe essere un problema. Ma la sensazione che spesso ci invade è che quelle scelte sono state spesso inconsapevoli, dettate dalla necessità del momento e non da una volontà precisa, mentre è la scelta di cui conosciamo il prezzo fisico, emotivo, psicologico e anche perché no finanziario, ossia una scelta consapevole, quella che ci renderà veramente liberi dalle catene sociali della quotidianità. Sapere in anticipo se è la scelta giusta è quasi impossibile, perché solo vivendola e apprezzandone il senso liberatorio che riesce a darci e l’appagamento del nostro “IO” mentale ed emozionale, che capiremo se abbiamo imboccato la strada giusta. Ma, ammesso che ci accorgiamo che la scelta che abbiamo fatto, comunque, non ci appaga, avendo già fatto il percorso che ci ha portato ad essa non avremo alcun problema a cambiare strada ed ad iniziare un nuovo percorso, con una forza emotiva, che non ci fa avere paura dei cambiamenti, epocali o minimi che essi siano. Scegliere ci fa sentire pienamente padroni delle nostre vite, consapevoli di decidere, espressione rigorosa ed effettiva dell'etica, essendo certi che le scelte di ogni giorno, ciò che pensiamo e facciamo ogni giorno, definiranno ciò che saremo nel resto della nostra vita.





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