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Resilienza culturale

di Maresa Galli

Numero 219 - Aprile 2021

Grandi numeri a dispetto del nostro difficile momento storico per il Campania Teatro Festival 2021


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Presentata la quattordicesima edizione del Napoli Teatro Festival, che da questo anno diventa il Campania Teatro Festival. Quinta edizione diretta da Ruggero Cappuccio, si avvale di grandi numeri: 159 eventi per un mese di programmazione e in totale sicurezza, suddivisi in 10 sezioni, con 70 debutti assoluti e 3 nazionali. -taglio- La sede principale del Festival sarà il Bosco di Capodimonte, con l’allestimento di 8 palchi tra il Cortile della Reggia, il Casino della Regina, il Giardino Paessagistico Pastorale e quello di Porta Miano, la Manifattura della Porcellana, le Praterie della Capraiam il Giardino dei Principi, la Sala Causa e lo spazio del Cisternone, che ospiterà gli eventi del dopofestival. La scelta ha tre motivazioni: la vastità degli spazi, che garantisce per gli aspetti della sicurezza necessaria in questo momento, la felice esperienza della precedente edizione e il rapporto di grande collaborazione con il direttore del Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, che ha affermato “Siamo orgogliosi di avere aggiunto alla nostra missione culturale anche lo spettacolo della musica e del teatro”, ricordando come Djagilev, Cocteau, Picasso fossero venuti a Napoli per creare un balletto in piena guerra mondiale: l’arte come risposta al terribile. Dunque, in periodo di pandemia, la grande speranza viene dal teatro e dalla musica. Rosanna Romano, direttrice generale per le politiche culturali e il turismo della Regiona Campania ha dichiarato, tra l’altro, che “Il festival è diventato un vero laboratorio culturale e creativo. Siamo felici della nostra storica vicinanza e degli investimenti sull’evento”. Il presidente della Fondazione Campania dei Festival Alessandro Barbano ha infine dichiarato che “Il festival dimostra come si possa sfidare l’emergenza senza cadere nell’emergenzialismo, che rilascia tossine di materaliasmo e che vede diventare secondario tutto ciò che è inessenziale. Non possiamo mettere da parte la cultura e la’rte perché vanno difese soprattutto in questo momento, pena la rinuncia a una parte stessa della nostra vita”. Grande anteprima è stata il concerto del Maestro Riccardo Muti al teatro Mercadante il 19, che ha diretto l’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” nell’esecuzione della Sinfonia spagnola composta da Saverio Mercadante “I due Figaro” e della Sinfonia n.9 in do maggiore D 944 di Franz Schubert, nota anche come La Grande. Secondo evento di una tournée in streaming del Maestro Muti con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, organizzata da Ravenna Festival che, partita da Bergamo, dopo Napoli ha toccato anche Palermo. Muti rende così omaggio alla città dove è nato e dove ha studiato, spiega Cappuccio, dirigendo la sua meravigliosa orchestra di giovani: “un’attività pedagogica, la sua, che ha particolare importanza nel nostro Paese, dove si è persa la dinamica del trasferimento dei saperi”. Slogan del Festival è “Il teatro rinasce con te”, lo stesso della scorsa edizione, perché, nonostante tutto, vanno apprezzati il coraggio di artisti, compagnie, tecnici, autori che mettono in scena lavori il cui destino è, mai come in questo momento, incerto. Dal 2022 la manifestazione sarà sempre estesa all’intera regione, valorizzando sempre più l’immenso patrimonio paesaggistico ed architettonici della Campania, in un’ottica multidisciplinare, e conuigando la cultura con la bellezza di alcuni dei luoghi più suggestivi della Campania. La manifestazione coinvolgerà non solo importanti realtà del panorama teatrale italiano ed estero, ma anche produzioni e compagnie che operano in Campania, con un impegno non solo artistico ma anche sociale: infatti, saranno impegnati più di 1500 lavoratori dello spettacolo della Campania. Altre sedi del Festival saranno: il Teatro Grande di Pompei, il Belvedere di San Leucio a Caserta, Montesarchio (in piazza Umberto I e nel Museo Archeologico del Sannio Caudino), il Teatro Naturale di Pietrelcina, l’Anfiteatro di Avella e Salerno (nel Chiostro del Duomo e all’esterno del teatro Ghirelli). Per Napoli gli eventi si terranno anche nell’Archivio di Stato di Napoli, nel Refettorio del Chiostro di San Domenico Maggiore e a Made in Cloister. Gli spettacoli di settembre si terranno nei teatri Bellini, -taglio2- Trianon e Politeama. Grande interesse presenta il Progetto Speciale di Ruggero Cappuccio curato da Marco Perillo “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”, che coinvolgerà, focalizzandosi sulla storie sull’arte del secolo Regno, alcuni dei principali siti borbonici della Campania: sette storie inedite redatte da narratori e interpretate da sette diversi attori, che andranno in scena nel Giardino dei Principi. Sarà, inoltre, pubblicata una guida degli stessi siti, sempre a cura di Marco Perillo, distribuita gratuitamente al pubblico che assisterà al Festival. Lo schema adottato per il Campania Teatro Festival, nel segno della continuità rispetto alle precedenti edizioni, è quello che lo ha reso in pochi anni una delle realtà artistiche e culturali più riconosciute in Italia ed apprezzate anche in ambito internazionale: ne è testimonianza la costante e rilevante presenza nella rete Italia Festival e nell’EFA ( European Festival Association). Anche nel 2021 ci saranno 29 debutti assoluti su 38 spettacoli di prosa nazionale, confermando l’attenzione alla drammaturgia contemporanea, uno dei caratteri salienti della manifestazione. Come nelle precedenti edizioni dirette da Ruggero Cappuccio, le sezione saranno 10 (Prosa Italiana, Internazionale, Osservatorio, SportOpera, Danza, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Progetti Speciali), nel solco della multidisciplinarità leit motiv di tutte le edizioni dirette da Ruggero Cappuccio. Le opere di Otto sezioni andranno in scena tra giugno e luglio, mentre quelle dedicate alla Danza e agli spettacoli Internazionali sono in programmate nel mese di settembre. Già confermati i debutti nazionali per tre compagnie: l’8 e il 9 al teatro Bellini lo spettacolo della regista argentina Marina Otero, il 16 e il 17 il nuovo lavoro del coreografo greco Dimitris Papaioannou al teatro Politeama ed, infine, il 23 e il 24 andrà in scena al teatro Bellini l’ultima creazione del regista svizzero Cristoph Marthaler, con Graham F. Valentine. Anche quest’anno, la virtuosa collaborazione con un’altra importante realtà culturale del territorio, Il Teatro Stabile di Napoli- Teatro Nazionalem, con la coproduzione di tre spettacoli inseriti nella sezione Progetti Speciali del Festival, che saranno resi noti in seguito con lo Stabile napoletano e andranno in scena al Teatro Grande di Pompei nell’ambito della rassegna “Pompeii Theatrum Mundi”. Mimmo Paladino anche quest’anno curerà l’immagine del Festival: infatti, interpretando con la sua creatività lo spirito della manifestazione, ha realizzato un’opera in sette quadri, che arricchiranno il catalogo e i materiali della manifestazione. Continua ancora la stretta collaborazione che la Fondazione Campania dei Festival ha con gli Istituti di Cultura (Institut Français, Goethe Institut, Istituto Cervantes, British Council) e le Università (Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Università Federico II, Suor Orsola Benincasa, Università Luigi Vanvitelli e Università di Salerno). Media partner nel 2021 saranno invece Rai Cultura, Rai5 (che trasmetterà alcuni eventi) e Rai Radio3. Last but no least, il Campania Teatro Festival i prezzi saranno volti a favorire la partecipazione del pubblico, con biglietti da 8 a 5 euro e gratuiti per le fasce sociali più deboli. Il ricavato degli spettacoli della sezione Musica sarà devoluto in beneficenza all’Ospedale Cotugno di Napoli. Il teatro è strettamente interrelato a Napoli, con il senso della scena, dei quadri, nelle architetture, nelle chiese, che produce irrinunciabile bellezza: “Ci batteremo per il teatro”, conclude Ruggeo Cappuccio, “nonostante la nazione non l’abbia mai avuto a cuore”.





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