L’attrice Premio Oscar torna col quarto e ultimo (?) capitolo della saga di Bridget Jones, una donna “normale come tante” ma di cui avevamo e abbiamo ancora tanto bisogno
Grazie a film come “Jerry Maguire”, “La voce dell’amore” e “Betty Love”, nella seconda metà degli anni ’90 Renée Zellweger riuscì a imporsi come attrice di talento. -taglio- Ma è stato con la saga cinematografica della buffa e coraggiosa Bridget Jones che, nel 2001, ha raggiunto la fama internazionale. Figlia di un ingegnere svizzero e di un’infermiera originaria della Lapponia, dopo una laurea in letteratura inglese e un primo approccio al giornalismo, Renée si avvicina alla recitazione, intraprendendo una carriera ormai ultra-trentennale tra le più premiate e apprezzate di Hollywood. La Zellweger, infatti, insieme a colleghe del calibro di Helen Hayes, Ingrid Bergman, Maggie Smith, Meryl Streep, Jessica Lange e Cate Blanchett, può vantare il prestigioso primato di aver conquistato l’Oscar sia come miglior attrice protagonista sia come miglior attrice non protagonista. Quest’anno è tornata sul grande schermo con “Bridget Jones: Un amore di ragazzo”, quarto capitolo dedicato al suo personaggio più iconico. Renée, a distanza di tempo, Bridget Jones resta un personaggio amatissimo, come dimostra anche questo quarto film. Secondo te, perché esercita ancora tanto fascino sul pubblico? “Bridget è una donna comune, e credo che proprio per questo motivo riesca a essere così vicina a chi la guarda. In lei ci si può riconoscere: nonostante le sue insicurezze e le difficoltà che affronta, non si arrende mai. Reagisce con determinazione, anche nei momenti più complicati. Questo suo spirito resiliente infonde fiducia e speranza, ed è ciò che la rende una figura profondamente ispiratrice. Penso che oggi sia fondamentale proporre al pubblico personaggi così: veri, imperfetti, ma capaci di non arrendersi di fronte agli ostacoli che la vita, inevitabilmente, ci pone. C’è davvero bisogno di più Bridget Jones nel mondo, non solo di una.” Nel corso degli anni, Bridget è cambiata molto. Che donna è oggi? “Ogni capitolo della saga ha raccontato un momento diverso della sua esistenza, mettendo in luce i suoi pregi e le sue debolezze. Oggi Bridget è una donna più consapevole e matura, e si trova ad affrontare una fase davvero cruciale: sta elaborando un lutto importante, e questo le conferisce un tono più malinconico. Il tempo e le esperienze inevitabilmente trasformano chi siamo, e anche lei non è più la trentenne di un tempo. È diventata più riflessiva, più profonda. Tuttavia, ci sono tratti del suo carattere che restano immutati: la sua dolcezza innata, il coraggio con cui affronta la vita, il romanticismo che la caratterizza e quell’ottimismo incrollabile che l’accompagna sempre.” Non hai mai nascosto il tuo legame profondo con questo personaggio. Quanto c’è di Renée in Bridget? “Devo ammettere che per me Bridget rappresenta qualcosa di unico. È come un dono che mi è stato fatto. In tutti questi anni, mi è capitato spesso di pensare a lei, anche grazie alle persone che si avvicinano per raccontarmi il loro affetto verso il personaggio e quanto si sentano rappresentate da lei. Questo scambio mi commuove sempre, perché crea un legame profondo con chi ha seguito il mio percorso e continua a farlo. Detto questo, credo che ci siano diversi aspetti che ci accomunano: entrambe abbiamo un rapporto complicato con il tempo, cerchiamo di vedere sempre il lato romantico e positivo della vita, ma spesso ci ritroviamo a vivere situazioni nei momenti meno opportuni e fatichiamo a giudicare noi stesse con lucidità. Non so dire se siamo state simili fin dall’inizio o se, nel tempo, ci siamo influenzate a vicenda. Forse è un po’ tutte e due le cose (sorride, ndr).” Ogni volta sembra un addio definitivo a Bridget, eppure poi ritorna. La rivedremo ancora nei tuoi panni? “Credo che questo film rappresenti davvero la conclusione di un percorso straordinario, sia dal punto di vista umano sia da quello professionale. Ma, allo stesso tempo, non mi dispiacerebbe se un giorno Bridget tornasse a far parte della mia vita. Ci sono personaggi che non escono mai del tutto dal cuore di chi li ha interpretati, e lei è certamente uno di questi. Nel mio mestiere, desidero sempre mettermi alla prova con nuove storie e nuove emozioni. Ogni progetto, ogni personaggio, è un’occasione per crescere e arricchirmi, ma Bridget avrà sempre un posto speciale nel mio cammino.”