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Poesia e introspezione

di Maresa Galli

Numero 260 - Maggio - 2025

“La fanciulla del west” al San Carlo dopo sette anni torna la celebre opera di Puccini


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Un altro grande appuntamento della Stagione d’Opera 2024-25 del Teatro di San Carlo con “La fanciulla del West” di Puccini, libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini. L’opera, -taglio- che inaugurò la Stagione 2017-18, torna dal 16 al 29 aprile 2025 nell’allestimento di Hugo De Ana che ne firma regia, scene e costumi. La produzione è del Massimo napoletano, coproduzione con Abao Bilbao Opera. “Il West di Puccini – spiega il regista – è quello che Sergio Leone consegnerà decenni dopo alla pellicola, un mondo poetico e introspettivo”. Jonathan Darlington dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo, come sempre, ben preparato da Fabrizio Cassi. La brillante regia, ripresa da Paolo Vettori, è di stile cinematografico di stampo western. Le luci di Vinicio Cheli sono riprese da Virginio Levrio; Sergio Metalli è projection designer. La “fanciulla” Minnie, protagonista nel duro mondo maschile del West dove gestisce un saloon e si prende cura di minatori ai quali fa anche da insegnante, è interpretata dalla magnifica Anna Pirozzi. Martin Muehle, per la prima volta al San Carlo, ha il ruolo di Dick Johnson e Gabriele Viviani veste i panni dello sceriffo Jack Rance. Debuttano con successo al Lirico di Napoli Alberto Robert e Mariano Buccino, nei ruoli Nick e Ashby, Leon Kim, -taglio2- Lodovico Filippo Ravizza, Antonio Garés, Clemente Antonio Daliotti e Gabriele Ribis, rispettivamente Sonora, Sid, Trin, Bello e Jack Wallace. Sempre bravi gli allievi dell’Accademia del Teatro di San Carlo: Sun Tianxuefei (Joe), Sebastià Serra (Billy Jackrabbit), Antonia Salzano (Wowkle) e Yunho Kim (José Castro). Completano il cast Gregory Bonfatti (Harry), Pietro Di Bianco (Happy), Lorenzo Mazzucchelli (Larkens) e Michele Maddaloni (Un postiglione). “Minnie – rivela Pirozzi – calza perfettamente alla mia voce. La sua è una parte ricca di armonie moderne, contemporanee, novecentesche. Il finale è quanto di più struggente Puccini abbia scritto”. Minnie, non vittima ma redentrice, è una delle più affascinati e complesse donne di Puccini. Il compositore fu colpito dall’atmosfera del Far West americano, che conobbe attraverso il dramma “The Girl of the Golden West” di David Belasco, lo stesso autore che gli aveva ispirato “Madama Butterfly”. Il compositore fu affascinato dall’ambientazione esotica e dalla forza teatrale della vicenda, trasformandola in un’opera che, pur mantenendo l’intensità melodica tipica del suo stile, indaga nuove soluzioni armoniche e orchestrali. “La fanciulla del West” debuttò il 10 dicembre 1910 alla “Metropolitan Opera” di New York, che vide sul podio Arturo Toscanini e protagonisti Enrico Caruso ed Emmy Destinn. Molti paragonano l’opera ad un musical ante litteram nello stile di Lloyd Weber, con atmosphere impressioniste, jazz, fox trot e ragtime. La partitura possiede uno sviluppo sinfonico forte dell’intuizione geniale del compositore che sarà sviluppata dal filone western del cinema americano. Una grande opera di sentimenti con bravi cantanti-attori, con un lieto fine eccezionale nella drammaturgia pucciniana veristica. Meritati applausi per l’ottima direzione, interpretazione del cast, per le belle scenografie scolpite nell’immaginario cinematografico collettivo.





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