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PILAR FOGLIATI

Pronta a Tutto

di Di Tommaso Martinelli

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La giovane e bellissima attrice ha le idee molto chiare per il suo futuro, pronta a darsi da fare per trovare il proprio spazio nello star system


La sua disarmante bellezza è pari all'innata caparbietà che puntualmente mette per raggiungere ogni obiettivo. Di traguardi, fino a oggi, Pilar Fogliati ne ha raggiunti parecchi; in questo periodo la stiamo seguendo su Raiuno, protagonista della fiction dai record d'ascolti “Un passo dal cielo” arrivata ormai alla sua quarta stagione. Albatros ha incontrato colei che, secondo pubblico e addetti ai lavori, è l'attrice del momento. Vi presentiamo Pilar Fogliati! Pilar, come nasce la tua passione della recitazione? “Nasce dalla curiosità di scoprire me stessa e gli altri, poi pian piano ho capito che mi interessava così tanto che ero decisa a volerne fare una professione. Leggendo testi o vedendo film mi innamoravo di alcuni personaggi e sognavo di poterli incontrare anche io durante il mio percorso. Cosi ho deciso di provare ad entrare all' Accademia Nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico e per mia gioia e stupore mi hanno presa.” In questi giorni ti stiamo vedendo su Raiuno nella quarta stagione di “Un passo dal cielo”... “Si, questa nuova esperienza non era prevista fin da subito, provino dopo provino, insieme al regista Jan Michelini, abbiamo cercato di scavare nell'anima di questo personaggio. Una volta riusciti nel nostro intento, è iniziata la mia avventura a tutti gli effetti!” Chi è Emma Giorgi, il personaggio da te interpretato? -taglio- “Emma è un'etologa e arriva a San Candido per seguire un progetto per la tutela del lupo, animale che avrà un ruolo molto importante nella sua vita. Inoltre, Emma ha un segreto: una grave e rara malattia che potrebbe ucciderla da un momento all'altro. Il suo modo di reagire a questo suo stato sospeso è quello di essere estremamente vitale, curiosa e vogliosa di fare più esperienze possibili. Ha il ‘dono’ di poter vivere il presente in maniera piena! Poi c’è Pietro, interpretato da Terence Hill, conosciuto da Emma in Nepal, è stato proprio lui a spingerla ad accettare questo nuovo lavoro da etologa. Emma è l'unica che rimarrà in contatto telefonico con Pietro, che preoccupato per la sua salute, vuole essere sempre informato sul suo stato fisico.” Per esigenze di scena, hai dovuto condividere il set con alcuni lupi. Paura? “I lupi sono animali meravigliosi. Dalla scienza sono considerati animali sociali, proprio come noi esseri umani! Emma studia il comportamento di questi esseri speciali, e troverà molte similitudini con quelli che sono comportamenti tipici umani. Scoprire questa branca della scienza è stato davvero interessante, ho imparato molto.” Ci racconti un aneddoto legato alle riprese? “Mi viene subito in mente, senza ombra di dubbio, il bagno fatto nel lago di Braies(con Daniele Liotti, ndr). L'acqua era cristallina e azzurra e rifletteva come uno specchio le Dolomiti, ma appena abbiamo messo i piedi nudi dentro la magia è scomparsa! Potete immaginare la nostra reazione quando ho scoperto che l'acqua era gelata.” Nella passata stagione ti abbiamo vista con Raoul Bova nella fiction “Task force” e adesso con Daniele Liotti: sa che molte donne la invidiano? “Ah ah ah, posso immaginarlo! Devo dire, però, che lavorando accanto a questi bei ‘ragazzoni, mi sono resa conto che sono molto più affascinanti per la loro sostanza e per il loro carattere piuttosto che per la loro indiscutibile bellezza!” Ultimamente sei anche tornata a teatro con “Nella repubblica della felicità”... “Il ritorno sul palcoscenico ha rappresentato la perfetta chiusura del 2016 ed un inizio 2017 ‘col botto’. Abbiamo partecipato alla rassegna ‘Trend’ del Teatro Belli di Roma con il talentuoso regista Giacomo Bisordi, portando un testo contemporaneo inglese di Martin Crimp, che si interroga sul futuro della specie umana e sull'annullamento dell'idea di famiglia come antidoto all'infelicità.” Quando non lavori come trascorri il tuo tempo libero? “Un attore lavora sempre, anche quando non è impegnato in un set o sopra un palco. La vita di ogni giorno è una lezione continua, anche l'ozio può essere utile e produttivo(ride, ndr).” La tua famiglia ha sostenuto il tuo lavoro d'attrice? “Sì,tanto. Mi hanno sempre detto: ‘qualsiasi percorso di lavoro e passione hai scelto va bene, l'importante è che tu lo faccia bene e con amore!’.” Quanto è difficile oggi lavorare come attrici in Italia? “Il lavoro di attrice è per definizione precario. Oggi, quelli che prima non erano lavori precari, lo sono diventati. Lavorare in Italia può regalarti delle grandissime soddisfazioni, ma anche enormi delusioni, quindi la vera difficoltà per noi giovani è proprio quella di resistere, crederci, scommettere su questo Paese. E non è facile quando vedi i tuoi coetanei all'estero che ridono pensando agli italiani che ancora a 30 anni vivono con i genitori, e tu che invece lotti per conquistare l'indipendenza.” Tu, rispetto a molti tuoi coetanei, hai scelto di restare in Italia e di non partire all'estero: cosa ti spinge a farlo? “Negli ultimi anni è cresciuto in me un fortissimo patriottismo, nato proprio dalla rabbia che ho. Qualche anno fa questa rabbia mia faceva sognare Hollywood, poi però ho messo a fuoco i miei sogni e penso che la più grande soddisfazione possa essere proprio la rinascita della mia terra.” L'attrice di cui ti piacerebbe seguire le orme? “Non riuscirei a desiderare la carriera di un’altra attrice, così come non riuscirei ad immaginare la mia. Mi piace pensare che siano poche le cose calcolabili e credere un po’ al destino. Amo moltissimo Monica Vitti, perché spiritosa e, allo stesso tempo, intensa. E ammiro la mia coetanea americana Shailene Woodley, che ha davvero dimostrato cosa vuol dire essere un’attrice versatile e non etichettabile. Sono tante le cose che cerco di imparare dalle altre attrici ma non ho fretta: voglio godermi ogni fase di questo percorso.” Tra dieci anni come ti piacerebbe vederti? “Soddisfatta dei miei traguardi, ma anche degli errori che potrei aver commesso, senza rimorsi. Sognando in grande, mi piacerebbe dirigere e partecipare a uno spettacolo teatrale con una compagnia di amici e girare il mondo.”

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“Lavorare in Italia può regalarti delle grandissime soddisfazioni, ma anche enormi delusioni, quindi la vera difficoltà per noi giovani è proprio quella di resistere, di crederci, di scommettere su questo Paese”

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