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Per guardarsi dentro

di Claudia Minichino

Numero 221 - Giugno 2021

Conclusosi il progetto con i “Cheyenne”, Francesco Addari, in arte Modigliani, ha deciso di intraprendere una carriera da solista, soprattutto per la necessità raccontarsi per com’è…


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Modigliani è un cantautore sardo, il cui vero nome è Francesco Addari. La scelta del nome artistico deriva principalmente dal voler ricordare sempre da dove viene; Iglesias, è la sua città, e seppur non ci sia nulla di certo è cresciuto con la voce che Amedeo Modigliani, da bambino, trascorreva le vacanze nella sua città. -taglio-L’undici gennaio 2019 è uscito il suo primo singolo “canzoni indie”, che preannuncia l’uscita del suo album d’esordio. Questo è il suo primo progetto da solista, dopo aver concluso il suo percorso artistico con i “Cheyenne”. La volontà di iniziare una carriera da solista si annida soprattutto nella nuova necessità, per Modigliani, di guardarsi dentro, di raccontare di se stesso, di volgere lo sguardo al suo passato e al suo presente, usando la musica come uno strumento d’introspezione privilegiato ma non per questo meno difficile. Con Modigliani abbiamo chiacchierato di sogni, speranze di un bambino, di come sia difficile ma necessario continuare a crederci e di tanto altro… Ciao Modigliani, partiamo dagli albori. Come ti sei appassionato alla musica? “Molto presto in realtà, avevo solo otto anni. Mio padre aveva una tastiera in casa ed io ero molto attratto da questa tastiera e passavo molto tempo a premere i suoi tasti a casaccio. Probabilmente anche per pietà, per salvare i loro timpani, i miei genitori decisero di iscrivermi a scuola di pianoforte, e quindi ho iniziato a studiarlo ad otto anni. Purtroppo, ho fatto solo due anni e poi mi sono stancato, perché nonostante sia bellissimo è anche molto noioso a quella età, perché comunque magari i tuoi amichetti giocano e tu devi andartene perché hai lezione. Per diversi anni mi sono un po’ allontanato dalla musica e poi a 17-18 anni mi è tornata la passione prepotentemente e lì ho iniziato a cantare e suonare la chitarra acustica ed ho iniziato a scrivere canzoni. Da lì ho formato la mia prima band e ad oggi non ho più smesso.” Penso che un po’ tutti abbiamo dei momenti difficili quando i nostri sogni sono grandi. C’è stato un momento in cui hai pensato che la musica non poteva essere la tua strada? “Ma guarda, ultimamente in realtà ho avuto un periodo complicato anche per questo motivo. Mi sono venute molte insicurezze, un po’ perché le mie aspettative sono sempre state molto elevate e i risultati sempre un po’ minori. -taglio2-Questo disco che ho scritto, tra l’altro, è proprio frutto di queste insicurezze di questi ultimi anni. Non ho mai pensato di smettere però spesso ho paura oppure ho delle incertezze che mi mettono a dura prova. Credo sia normale, in fondo. Forse la chiave è proprio prendere queste paure e trasformarle in una storia, in qualcosa da poter raccontare e, così, affrontare.” E, difatti, il 19 marzo è uscito il tuo primo disco. Come sta andando? “Sta andando bene, sono contento. Per me è un disco importante, proprio perché è un racconto di questi ultimi due anni fatti di insicurezze, paure, ansie e voglia di lottare contro di esse. Ho utilizzato la musica proprio come leva per cercare di uscire da questa situazione. Di carattere sono sempre stato una persona che tende a nascondere le insicurezze; nel tempo, invece, ho capito che bisogna parlarne e mostrarle. Io, difatti, ci ho addirittura scritto un disco.” In questo disco c’è, difatti, una canzone che si intitola “tu non crolli mai”. Ce ne parli? “Si, è infatti il centro nevralgico di questo disco. E’ proprio la canzone che ho scritto per darmi forza. All’interno della canzone la frase ‘tu non crolli mai’ la ripeto circa dodici volte (ride, ndr.). A me piace definirla una canzone allo specchio, una di quelle canzoni da ascoltare e da cantare mentre ci si guarda in faccia. A me ha aiutato proprio a non crollare, che è diverso da cadere. Cadere è quasi inevitabile e fa bene, l’importante però è non crollare mai.” Progetti futuri? “Eh, fare progetti in questo periodo è difficile (ride, ndr.). Io spero di riuscire a suonare quest’estate, non so come. Magari con la band al completo o forse un concertino acustico con poca gente da solo o in due. In ogni caso, in qualsiasi modo, spero di suonare.”





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