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Pedrosa da Hall of Fame

di Angelo Luongo

Numero 194 - Dicembre 2018

Il trentatreenne asso spagnolo della Honda, che ha già annunciato il ritiro a fine 2018, entra a far parte delle “leggende” del Motomondiale


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L’apoteosi per un atleta: entrare di diritto fra i nomi più illustri del proprio sport. Il campione Dani Pedrosa ci è riuscito, e non c’è assolutamente da sorprendersi. Con un’apposita cerimonia alla vigilia del GP di Valencia di metà novembre l’asso spagnolo è stato ufficialmente nominato “MotoGp Legend” facendo così il suo ingresso nella fatidica Hall of Fame del Motomondiale. Pedrosa, iridato in 125 nel 2003, in 250 nel 2004 e 2005 si appresta a lasciare l’attività agonistica come uno dei piloti di maggior successo di tutti i tempi nella classe regina, terzo assoluto per numero di podi (112, di cui 31 vittorie) dietro ai mostri sacri Valentino Rossi e Giacomo Agostini, con l’unica pecca di non aver mai conquistato il titolo mondiale più ambito.-taglio- Pedrosa è il ventisettesimo pilota ad entrare nella Hall Of Fame, affiancandosi a nomi illustri quali il già citato Giacomo Agostini, Mick Doohan, Geoff Duke, Mike Hailwood, Eddie Lawson, Wayne Rainey, Kenny Roberts, Barry Sheene, Freddie Spencer e molti altri. Un visibilmente emozionato Dani Pedrosa ha così commentato la sua inclusione in questa prestigiosa lista: "Ovviamente è un momento molto emozionante per me, uno di quelli che non ti aspetteresti mai di vivere quando sei un ragazzino, e ritrovarmi qui adesso è un po' strano infatti, ma sono contento perché riesco a sentire il grande supporto da parte di tutti i fan, e anche da parte del paddock". Nei suoi tredici anni di militanza in MotoGP, tutti vissuti da -taglio2-pilota ufficiale Honda, Pedrosa ha sempre vinto almeno una gara in ogni stagione, un traguardo non certo da poco, e da fine novembre ha iniziato invece la sua nuova avventura come test-rider ufficiale di KTM: "La MotoGP mi ha dato un sacco di cose nella vita, anche perché fondamentalmente sono sempre stato qui, ho vissuto la mia vita qui, e ho imparato molto. Allo stesso modo, sono molto felice di poter dare qualcosa a mia volta a questo sport. Quando ho iniziato io c'era una nuova generazione che vinceva gare e campionati, non solo io, ma anche tutti gli altri che adesso sono qui in prima fila. Questo è bello perché mi dà la sensazione di avere aperto la porta per una nuova generazione."





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