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Paola Cortellesi

Scegli me!

di Gennaro Santarpia

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Presto siamo sicuri che con “Mamma o papà?” sbancherà il botteghino insieme ad Antonio Albanese. Intanto ci siamo fatti raccontare del “suo” essere madre e moglie, ma soprattutto del suo modo di fare cinema


Marito e moglie decidono di divorziare e, invece di litigare per l'affidamento dei figli, cercano entrambi di lasciare che a occuparsene sia l'altro. Questa “ottima” premessa è il punto di partenza di “Mamma o papà?”, commedia targata Medusa dai risvolti amari ma anche teneri, in uscita il prossimo 14 Febbraio. Scegliere la data della festa degli innamorati è emblematico, proprio come ci fa notare Paola Cortellesi prima di iniziare quest’intervista. È lei la protagonista femminile, che interpreta quelle che sono un po’ le donne di oggi: sicuramente ognuna si rispecchierà almeno un po’ nel suo personaggio, così come magari faranno gli uomini con l’altrettanto convincente Antonio Albanese. Riccardo Milani, il regista, ha raccontato che l’idea iniziale del film è nata nel giro di pochi giorni: parlare in maniera politicamente scorretta di uno dei pilastri della nostra società, la famiglia. L'amore può finire, ma quando lui e lei si fanno la guerra, è lì che viene il bello... Abbiamo incontrato Paola Cortellesi all’anteprima di “Mamma o papà?”, e l’attrice ci ha raccontato come è stato interpretare Valeria, tenendoci a fare una “tirata d’orecchi” non solo ai genitori ma... anche ai ragazzi! -taglio- Partiamo subito dal film che sta per uscire nelle sale dal titolo “Mamma o Papà”, parlaci del tuo personaggio... “Si, in questo film interpreto Valeria al fianco di Antonio – Albanese – che veste i panni di Nicola: sposati da anni, possono sembrare due folli per ciò che faranno, ma in realtà si tratta di persone estremamente normali. Sia Valeria che Nicola hanno avuto il coraggio di essere onesti con loro stessi, e per dirla tutta forse rappresentano il desiderio nascosto di molte coppie: riprendere in mano la propria vita! L’idea di una coppia che rinnega i propri figli è originale e fa decisamente molto ridere! Purtroppo, bisogna ammettere che non sempre i figli sono un collante, anzi a volte dividono. La routine e il quotidiano, paradossalmente, mettono la vita di una coppia come in un frullatore, ove essendo alla continua ricerca del giusto equilibrio si perde la scintilla amorosa da cui era partito tutto. In questo film il mio personaggio non ce la fa più, perde il controllo ed inizia a dire la verità nuda e cruda. Forse, però, è dalla sincerità che può ‘rinascere’ una vera storia d’amore...”

Quand’è che si perde il controllo secondo te? “Succede quando la filosofia di vita dell’accettare tutto per vivere sereni, senza pretendere nulla, crolla totalmente. Allora, chi ha ingoiato e sopportato per molto tempo, esplode. Succede a molte donne, ma anche a molti uomini, ecco spiegato perché i matrimoni e le relazioni hanno vita breve rispetto al passato.”

Invece Paola Cortellesi come reagisce nella vita privata?

“Ho imparato a non rinviare, a non tenere troppo dentro la rabbia prima di farla esplodere. La donna che interpreto è una di quelle che sono stufe di tenere tutto dentro e reagiscono. Anche io tendevo ad essere così, ma mi sono resa conta che non fa bene. Quindi, come si dice ‘patti chiari amicizia lunga’.”

Anche questa volta attraverso la commedia si cerca di far riflettere lo spettatore facendolo però ridere: come si crea questa duplice funzione?

“Vorrei saperlo anch’io! – scoppia in una risata contagiosa – Scherzi a parte, credo che l’obiettivo di ogni film sia quello di trasmettere un messaggio e in ‘Mamma o Papà’ non è così esplicito. Mi spiego meglio, essendo una commedia, invece di ‘attaccare la solita e noiosa predica’, semplicemente portiamo sullo schermo ciò che accade nella vita di tutti i giorni. Così lo spettatore si identifica nel personaggio che stai interpretando e segue con attenzione tutti i suoi comportamenti. Per far scattare la risata, poi, è questione di combinazioni, ritmo… tutto nasce da questo ‘caso’ dal quale si incatenano azioni divertenti, in tutto il film si ride in maniera onesta, proprio come sono Valeria e Nicola.”

Più in generale, la commedia è ben valutata o no?

“Non sempre, molti confondono la leggerezza con la superficialità, un errore enorme. Noi abbiamo avuto autori grandissimi di commedia, Monicelli, Scola, Risi, che hanno saputo raccontare cose serie e drammatiche con i toni del sorriso e del riso. Io trovo l’umorismo un veicolo straordinario per affrontare temi importanti, anche drammatici. Quindi penso che la commedia debba essere meglio valutata e soprattutto compresa.”

Nel tuo portfolio artistico conti numerosi personaggi, come ti prepari ad affrontare un nuovo ruolo?

“Rispondo di getto: con determinazione! Sono una che ci tiene molto, sto attenta a tutti i dettagli qualsiasi tipo di personaggio interpreti, anche perché per me il pubblico è sacro e pensare che possa non apprezzare quello che faccio mi mette un pochino d’ansia! Ma a chi non succede?! Un’altra cosa fondamentale è il rispetto per ogni ruolo proposto, che sia una comparsata oppure un ruolo da protagonista la mia dedizione è totale sempre e comunque.”

Da mamma e donna sposata, come è stato interpretare Valeria?

“Non semplice, nel senso che io per fortuna sono ancora nella fase ‘è tutto bellissimo e favoloso’ quindi entrare nell’ottica di Valeria che pensa a come liberarsi dei figli è stato strano. Alla fine, però, interpretare questo ruolo mi ha aiutato ad apprezzare ancora di più tutto ciò che di bello c’è nella mia vita, che con l’arrivo di Laura non ha fatto altro che arricchirmi… forse questa domanda devi farmela tra una decina d’anni!”

Hai dichiarato che ami il cinema di donne scritto dalle donne...

“Assolutamente! Io amo parlare di donne al cinema, proprio perché hanno sempre meno spazio rispetto agli uomini. E amo, sì, le donne che scrivono di donne al cinema. Parliamoci chiaro, chi meglio di una donna può raccontare di se? Infatti, a proposito di questo, per me è stato davvero gratificante aver avuto la possibilità di scrivere film come ‘Scusate se esisto!’ e ‘Qualcosa di nuovo’, ho avvertito un senso di responsabilità maggiore ed allo stesso tempo una felicità indescrivibile.

Ormai sei un’icona del cinema e della televisione italiana, che consiglio dai ai giovani talenti che si avvicinano al mondo dello spettacolo?

“Grazie per l’ ‘icona’, ma ne ho ancora di strada da fare, comunque, il problema dei ragazzi è il pessimismo, è totale ed avvolgente. Il mondo è pieno di gente che non ha più ambizioni, ma solo il desiderio di accontentarsi, beh così non si va da nessuna parte. Quindi sveglia! I ragazzi devono credere davvero in tutto quello che fanno che sia recitare, ballare, cantare e così via... C’è bisogno di professionalità, ma soprattutto di personalità! Smettetela di sembrare tanti manichini e andate controcorrente!”

Una chiusura ad effetto...

“Mi sono lasciata trasportare!”

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“Sono una che tiene molto ai dettagli, qualsiasi tipo di personaggio interpreti, anche perché per me il pubblico è sacro e pensare che possa non apprezzare quello che faccio mi mette un pochino d’ansia!”

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