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Omar Hassan

di Joanna Wrobel

Numero 209 - Aprile 2020

L’Arte come rinascita, come espressione di stati d’animo, come esplosione di energia e nello stesso momento, sintesi progettuale, che in pochissimo tempo riesce a definire un proprio credo e tracciare un personale genoma stilistico


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Un rapidissimo rito di passaggio, dal caos iniziale verso un linguaggio maturo, forbito, intrigante, basato su molteplici esperienze personali e sulla profonda curiosità nei confronti del nuovo, del diverso e di tutto ciò, che sta dietro ogni cosa. -taglio- Omar Hassan (Milano, 1987) nasce da madre italiana e padre egiziano, cresce nella popolare periferia milanese, in mezzo a due culture differenti, quella cattolica e quella musulmana. La sua educazione è frutto di un’integrazione, di un’ibridazione, di una pacifica coesistenza tra due tradizioni radicalmente opposte, soprattutto sul piano di rappresentazione artistica: quella cristiana, da sempre figurativa e indissolubilmente legata all’immaginario devozionale popolare e quella islamica, notoriamente aniconica, imperniata sulla evoluzione della calligrafia. Negli anni, entrambe confluiranno nella ricerca stilistica del giovane artista, in un perfetto, bilanciato sincretismo tra i ricchi patrimoni culturali: dell’Occidente e dell’Oriente. Una carriera artistica veloce e precoce, già a 15 anni esponente della Street Art meneghina, Hassan si distingue per una propria originale forma espressiva. Adoperando il gesto elementare, lo spruzzo spray a forma circolare, come un soffio vitale del colore, segno base di un alfabeto primordiale, progressivamente costruisce un linguaggio unico, complesso e sorprendente, che ben presto contribuirà a racchiudere e raccontare un’intera filosofia. Grande promessa del pugilato professionista italiano, per gravi motivi di salute è costretto, a 19 anni, a lasciare la boxe. Torna alla sua prima passione, l’Arte, senza mai appendere al chiodo i suoi amati guantoni. Dal ring alla pittura, con la stessa tenacia e determinazione, ripetendo i passi di danza dello sport preferito, gesti concatenati, colpi di colore, la tela come una metafora della vita, durante la quale ognuno di noi combatte a modo suo. Omar Hassan, si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Allievo di Alberto Garutti, grande esponente dell’arte contemporanea italiana, durante gli studi subisce l’influenza dell’arte concettuale e viene profondamente attratto dai gesti pittorici dei maestri della Action Painting.-taglio2-Le esperienze diverse si fondono, si cristallizzano, accumulando continuamente memorie e tracce di segni opposti, che attraverso una sintesi formale, diventano un vero e proprio marchio distintivo. Le opere dell’artista milanese, mettono sempre in evidenza il concetto di sottrazione, di razionalità, di trasparenza, contrapposti ad una irrazionalità mai azzardata: le icone dell’arte antica vengono messe a confronto con i mezzi espressivi della street art, dando vita ad un inedito e sorprendente dialogo. Segni pittorici irriverenti diventano atto di appropriazione, trasformandosi in una sorta di istantanea vivificazione dell’antico, un tentativo di rianimazione della memoria collettiva. Un personale riepilogo, che ricompone l’annosa dicotomia tra pratiche pittoriche e quelle concettuali, dove la costante comparizione di istanze duplici, diventa il fulcro della singolare ricerca artistica. Fare arte per Omar Hassan si basa, prima di tutto, sul gesto. Può nascere dal semplice suono del respiro, che emette una bomboletta spray o trovare principio in un colpo di guanto da boxe intriso di colore. Gesti ritmati, scanditi dal tempo, finiscono contro il muro o sulla superficie di una grande tela. Lavori di grandi dimensioni, che nascono lentamente, colpo dopo colpo, passo dopo passo, macchie di colore che si espandono sulle superfici in un fuorviante disordine, che all’ improvviso diventa rigore nelle sovrapposizioni tra scultura e tela. Attraverso l’incisività di ogni segno pittorico, si coglie la forza e il movimento dell’artista mentre dipinge. Ogni traccia di pittura fa intuire la sequenza della stesura e la potenza di ogni goccia. Gli ultimi lavori di Omar Hassan, che sempre di più diventano tridimensionali, mettono in evidenza il ruolo del singolo nella società di oggi. Tutto sembra rispondere alla necessità di un radicale ripensamento, ricomposizione, unificazione di elementi discordanti. Il ruolo dell’Artista è nel cogliere il disagio, dando una giusta attenzione ai luoghi in cui viviamo e al patrimonio artistico e culturale, che ci circonda.





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