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Oltre i confini

di Massimiliano Craus

Numero 196 - Febbraio 2019

"Livorno in Danza" è ormai alle porte! Il Teatro Goldoni e l'intera città sono pronti ad ospitare la nona edizione del meeting più internazionale ed atteso dal popolo della danza


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In scena per una quattro-giorni di full immersion, dal 15 al 18 febbraio, “Livorno Danza” apre i battenti anche quest’anno, con un'edizione che si appresta a riscrivere nuove emozionanti pagine di danza per un migliaio di giovani talenti provenienti da tutto il mondo. Si attendono infatti compagini brasiliane, spagnole, greche, russe e maltesi, senza dimenticare ospiti attesi da Messico, U.S.A., Bielorussia, Giappone, Romania, Danimarca, Olanda, Francia, Ucraina, Svizzera, Austria e Germania. “Proprio come da tradizione quasi decennale della nostra kermesse - afferma la direttrice Gaia Lemmi di Areadanza - che del resto in una città di mare non poteva che avere un respiro internazionale. -taglio-Livorno è una città apertissima ed inclusiva quanto il mondo della danza per cui abbiamo rivolto la nostra attenzione soprattutto al di là del nostro mare e delle Alpi per diventare un punto di riferimento per le grandi compagnie e, inevitabilmente, anche per quelle emergenti per il migliore confronto possibile.” E così si spiegano i personaggi di chiara fama passati in questi anni, basti pensare ad Igal Perry, direttore del Peridance Center New York; Tamas Moricz, co-direttore del Balletto Reale delle Fiandre; Stephen Delattre, direttore del Delattre Ballet Company; Julie Wherlock, direttrice del Ballettschule di Basilea; Maurice Causey, del Forsythe Frankfurt Ballet e NDT; Mauro Astolfi e poi ancora Virginie Mecene (direttrice Martha Graham Center New York), Constança Couto (Conservatorio Nacional di Lisbona), Teresa Kelsey (Trinity Laban di Londra), Stéphane Fournial (Scuola di Ballo Teatro San Carlo di Napoli), Biagio Tambone (già Teatro Alla Scala di Milano), Pompea Santoro (Ekodance Project Torino), Anna Maria Prina (già direttrice dell’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano), Savina Marasi (Henny Jurriens di Amsterdam) e molti altri. “Nomi e cognomi che hanno sempre garantito un altissimo tasso di successo per i tanti giovani presenti alla nostra kermesse - spiega Gaia Lemmi - e che anche quest'anno abbiamo voluto arricchire di nuovi volti e graditissime conferme. Penso a Stephen Delattre, accompagnato in cabina di regia quest'anno da Johannes Hartl, direttore dell'Iwanson International School of Contemporary Dance di Monaco di Baviera; Lotte Sigh, direttrice della CCDS Copenaghen Contemporary Dance -taglio2-School e Davy Brun, direttore del CNSMD Conservatoire National Superieur Musique et Danse di Lione.” Presenze internazionali nel meeting più internazionale del panorama nazionale di danza, con un gioco di parole che però sintetizza le occasioni imperdibili di questa nona edizione, offerte soprattutto dalle audizioni presso i tre centri di Monaco di Baviera, Copenaghen e Lione scelti dalla direttrice artistica di "Livorno in Danza" Gaia Lemmi. Oltre alle quali è tuttavia previsto un ricchissimo palmares di occasioni d'incontro con anche il Peridance Center di New York, la Delattre Ballet Company di Mainz, il DAF di Roma, l'Henry Jurriens Foundation di Amsterdam e la Summer Intensive Areadanza di Livorno di Gaia Lemmi. “Ci tengo a sottolineare la presenza di molte istituzioni amiche - chiosa la direttrice artistica - che hanno arricchito oltremodo il nostro programma. Da venerdì 15 a lunedì 18 febbraio avremo al nostro fianco anche quest'anno Radio Incontro, una delle pochissime realtà radiofoniche italiane interessate al grande popolo della danza, l'ADE Artistic Exchange di Virginia Beach e molti altri riconoscimenti per i più brillanti talenti di questa nona edizione di ‘Livorno in Danza’ proposti da Antheo, Stella di Domani e Paola Dolce.” Una miscellanea di occasioni che come di consueto porterà alla ribalta Livorno ed il suo storico Teatro Goldoni ripreso dal 2004 con il suo avveniristico tetto trasparente, quasi a voler spingersi con il naso all'insù, al di là di ogni confine tecnico, artistico e culturale. Al di là di ogni muro o barriera che solo la danza può saltare.





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