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Una nuova me

Una nuova me

di Teresa Pugliese

Numero 219 - Aprile 2021

albatros-noemi

La cantautrice ritorna sulle scene con “Metamorfosi”, album che segna per lei una ripartenza ma anche il risultato raggiunto di un percorso di crescita, professionale e personale


Come una farfalla che esce dal suo bozzolo. Così Noemi è rinata come nuova donna e nuova artista. Metamorfosi è il prodotto di questo cambiamento. Questo è il settimo album in studio della cantautrice romana, disponibile dal 5 marzo 2021, a poco più di tre anni dall’ultima sua fatica discografica. Il nuovo album di Noemi, che ha stupito tutti sul palco della settantunesima edizione del Festival di Sanremo con la sua “Glicine”, ci regala l’immagine di una donna più sicura di se, più sensuale nell’aspetto e nella voce. Un viaggio all’interno di una musica diversa, arricchita dalla presenza di molte firme che impreziosiscono questo suo nuovo lavoro. Il titolo del disco, racconta di un rinnovamento, anche artistico, che ha portato Noemi a esplorare sonorità diverse passando dal funky al soul. Noemi si è raccontata a cuore aperto a noi di Albatros Magazine. Come nasce il tuo nuovo album “Metamorfosi”? “Questo album racchiude i miei due ultimi anni di vita. È il racconto della mia rinascita a livello umano e musicale. Avevo voglia di rimettere a fuoco la mia identità musicale, rimettermi in gioco. È così che mi sono trovata davanti una nuova me e degli spunti nuovi dai quali partire. Mi sono raccontata sotto una luce diversa senza perdere quella che è l’essenza che mi porto dietro. C’è una tracklist molto diversa. Metamorfosi, che è il pezzo che da il titolo all’intero progetto, è fondamentale, ha un fraseggio tutto nuovo con cui sono entrata in contatta. Pur sentendolo del tutto mio, ci ho dovuto lavorare un po' sopra per acquisirlo del tutto. Poi ho scoperto suoni nuovi della mia voce, ho scoperto nuove dinamiche nuovi colori. È come aver aperto una porta segreta dentro di me trovando un giardino meraviglioso pieno di fiori nuovi, cose che non avevo mai visto prima che ho l’opportunità di vivere ponderando le cose in maniera diversa.” Il tuo album contiene molte firme prestigiose. Con chi hai collaborato? “All’interno del disco ci sono altri cantautori come Franco126 che ha scritto un pezzo molto bello, un altro di Neffa, poi una canzone di Daniele Magro, e poi anche Silvia Tofani, Dario Faini, Andrea Rigonat ed i MUUT. Autori che conoscevo e altri che ho scoperto. Mi hanno dato la possibilità di creare qualcosa di nuovo e di scommettere ancora, di appassionarmi ancora di più alla musica.” La parola “Cambiamento” in epoca Covid è pesante. Come si innesca la tua metamorfosi in questo periodo che stiamo vivendo? “Il periodo del lockdown mi ha aiutato molto a riflettere. Ho un carattere molto sbrigativo io, invece quella esperienza lì mi ha imposto una riflessione su di me aiutandomi a trovare una soluzione. Ho rimesso a fuoco la mia identità di persona e di artista. Sono stata sempre molto equilibrata come persona. Ma nella vita succede che ti trovi davanti a dei vicoli ciechi. Mi sembrava di avere perso la passione, anche per me stessa. Neanche la musica che mi ha sempre aiutato, che è stata la mia ancora di salvezza mi riusciva ad aiutare. Ho capito che dovevo lavorare su me stessa, ritrovare degli obiettivi. Ho aperto per guscio che mi teneva chiusa, guardando ad altri orizzonti anche musicali. Sentivo di essermi un po' ripetuta. Mi sono rimessa in gioco. E così è stato.” Molti commenti che sono fatti più sul tuo cambiamento estetico più che sul tuo cambiamento interiore ti hanno tolto quell’interesse sul tuo essere artista? “Assolutamente no. Certo il mio cambiamento è evidente ma è partito tutto dalla testa. In realtà vai bene solo se vai bene a te. La felicità interiore ci da la possibilità di essere leggere in un corpo più burroso oppure forti in un corpo più esile. Credo che sia fondamentale trovare la felicità dentro di noi. La cosa più importante è essere liberi, liberi di essere quello che vogliamo. Il complimento più bello è quando mi dicono che ho una luce diversa negli occhi. Se questo è stato un modo per poter attirare l’attenzione su un tema importante sono contenta. Sotto il mio cambiamento c’è di più.” Pensi sia anacronistico parlare ancora del corpo delle donne e farne sempre un dibattito? “Non se ne può uscire secondo me da questa discussione. Per fortuna viviamo in un paese estremamente democratico e quindi la moltitudine dei punti di vista, giusti o sbagliati che siano, devono essere esposti. La femminilità è un argomento sempre caldo, è bello se ne esce fuori un dibattito interessante. Il corpo di una donna secondo me è uno specchio che riflette quello che abbiamo dentro. È per quello che ciò che abbiamo nella nostra anima si vede anche fuori.” La tua voce sembra anche più appassionata, sei più vocalmente consapevole di te? “Ho fatto un bel lavoro anche sulla mia voce. Cantare per me è sempre stato un atto molto emotivo e molto romantico, impeto e tempesta. Un regalo che mi sono voluta fare è stato vivere la mia voce in una maniera anche più consapevole, riflettendo su quelle che sono altre sonorità. Ho fatto poche lezioni di canto nella mia vita ma il maestro Murizio Zappatini mi ha aiutato a conoscere altre sfumature della mia voce. Questa nuova attitude la vivo proprio come un dono.” Il cambiamento è vita, è fisiologico. Ma è anche normale portarsi dietro qualcosa del passato. Tu cosa ti sei portata con te? “Tutti i cambiamenti portano tagli netto col passato, io ho abbandonato tutte le abitudini che non andavano, le forma mentis distruttive. Questo è quello che ho fatto. Avevo anche eliminato inizialmente alcune foto da Instagram, proprio perché volevo mettere un punto con il passato. Diciamo che poi le ho reinserite quasi tutte (ride).” Hai raggiunto la tua felicità interiore? “La felicità è sempre in divenire per me. Sono contenta però di aver acquisito una mentalità dinamica con la mia metamorfosi. La chiave per la felicità secondo me è quella. Se sei infelice allora mettiti in moto, fai qualcosa per esserlo. Questo è il segreto.”

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