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Musica senza frontiere

di Umberto Garberini

Albatros 182 - Novembre 2017

Dalle suggestive passeggiate musicali nel cuore di Napoli alla musica “progressiva”


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Ha riscosso grande successo la rassegna intitolata “Spinacorona” - omaggio alla omonima sirena protettrice della città - a cura di Michele Campanella: ventitré concerti in quattro giorni (dal 21 al 24 settembre scorso), vero e proprio tour musicale scandito da mattina a sera alla riscoperta di alcuni fra i tesori artistici e architettonici più belli e meno conosciuti della Napoli antica.-taglio- Ottantuno i musicisti coinvolti, fra solisti e formazioni cameristiche prestigiose (da Bruno Canino al Trio Johannes, all’Ensemble Vocale di Napoli ecc.), con una dedica speciale al leggendario clarinettista tedesco Karl Leister. In particolare, si segnala il concerto tenuto dal duo formato da Maurizio Baglini al pianoforte e Silvia Chiesa al violoncello: hanno suonato nel suggestivo Succorpo vanvitelliano della Basilica della Santissima Annunziata Maggiore, nel cuore di Forcella, alla presenza di un folto pubblico, eseguendo la poderosa Sonata in sol minore op. 19 di Sergej Rachmaninov: lavoro del 1901, coevo del celebre Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, e come questo catarsi e sublimazione poetica di una grave crisi depressiva che colpì il compositore a causa al clamoroso fiasco della sua Prima Sinfonia: quattro ampi movimenti dalla solida struttura formale, ora lirici e struggenti come l’intimo dialogo a due voci nell’Andante centrale, ora granitici e travolgenti come un magma sonoro incontenibile, in un’esecuzione serratissima. Bis in tema con il celebre Vocalise (1915), esaltato dalla nobile timbrica dello strumento ad arco. Su tutt’altro versante la “progressiva” rassegna dell’Associazione Alessandro Scarlatti dedicata ai nuovi linguaggi musicali: quattro appuntamenti legati a un duplice anniversario: da un lato il centenario della Rivoluzione Russa, dall’altro il decennale della scomparsa di Karlheinz Stockhausen. Il primo evento, presso la Domus Ars di Napoli, ha visto protagonista l’ensemble di otto contrabbassi Ludus Gravis, con un omaggio a Sofia Guibadulina, un’artista che, formatasi nell’ideologia sovietica (nata nel 1931) è riuscita a sviluppare un suo stile del tutto originale. Sono-taglio2- stati eseguiti magnificamente due suoi Studi per contrabbasso solo e due opere trascritte dal solista e concertatore Daniele Roccato: “Quaternion” (1996) e “Mirage: The Dancing Sun” (2002): afflato mistico e visionario, alla ricerca di intersezioni e punti di contatto sonori fra immanente e trascendente. Frutto invece di una collaborazione con il Ravenna Festival erano i brani rispettivamente di Filippo Perocco e Fabio Cifariello Ciardi: del primo i “Due canti immaginari”, in cui riaffioravano da un tessuto musicale esacerbato reminiscenze di suoni popolari come un grido soffocato; del secondo il “Cupio dissolvi”, trasfigurazione sonora di ritmi e inflessioni della voce di Martin Luther King nel suo rivoluzionario “I have a dream”, quanto mai attuale per un’ultima parola di speranza e di pari dignità fra gli uomini. Sono seguite le due giornate dedicate a Stockhausen, il mistico e rivoluzionario musicista tedesco, e alla sua poetica intuitiva ai limiti dell’improvvisazione, con la partecipazione del clarinettista Michele Marelli, il compositore Agostino Di Scipio e l’Ensemble Dissonanzen; quindi l’esecuzione a cura dagli studenti del Corso di Laurea in Musica Elettronica del Conservatorio “Alfredo Casella” de L’Aquila, riuniti sotto la sigla Ensemble elettroAQustica, nell’ambito del progetto ScarlattiLab\electronics. Ultimo appuntamento, la sonorizzazione da parte di Edison Studio della versione recentemente restaurata del film “La corazzata Potëmkin” di Ejzenštejn, in prima esecuzione assoluta al Cinema Astra, in collaborazione con la Università Federico II, Arci Movie e Cineteca di Bologna, per un capolavoro che da oltre novant’anni non smette di stupire.





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