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Musica sempre!

di Marco Zorzetto

Numero 183 - Dicembre 2017

Incontriamo una delle band del momento, tra progetti importanti e partecipazioni televisive, i Jaspers hanno molto da raccontare


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Dopo “Mastica”e “Mr Melody”, frutto della collaborazione con Cass Lewis, bassista e fondatore degli Skunk Anansie, a quattro anni dal primo album “Mondocomio”e dopo un periodo di intensa attività live con uno degli show più esplosivi in circolazione, arriva per i Jaspers una ulteriore grande novità: la partecipazione in qualità di band live nel cast dello storico programma di Rai 2, “Quelli che il calcio” per l’edizione 2017/18 condotta da Luca e Paolo, con Mia Ceran.

Chi sono i Jaspers?

“Una rock band di sei ragazzi con un sogno in comune. Abbiamo radici nel rock e svariate influenze, che ci hanno predisposto ad una continua evoluzione artistica. Il nostro è un vero e proprio show dove grinta, follia e amore per la musica diventano ‘il cocktail’ della serata.” -taglio- Da dove arriva il vostro nome?

“È nato nel 2009. Ci divertiva parlare della folle routine quotidiana, di come ciò che per qualcuno é normale per altri é inconcepibile. Il cognome del filosofo e psichiatra tedesco Karl Jaspers affascinò il nostro chitarrista e ci conquistò.”

Come siete arrivati a Quelli Che Il Calcio?

“Gli autori della RAI hanno posato gli occhi su alcuni nostri video e si sono interessati alla nostra musica. Erano alla ricerca di una giovane band che sapesse far musica divertendosi e mettendosi in gioco. È stato fondamentale il nostro lavoro sui social network, il continuo bombardamento di musica e video che facciamo regolarmente.”

Siete tifosi? Quali sport seguite maggiormente?

“Siamo appassionati di sport, dal calcio al basket passando per il motociclismo. Tifosi sicuramente dei nostri campioni italiani e di certo vivere a 360 gradi ‘Quelli Che Il Calcio’ sta facendo scuola a chi della band non seguiva a fondo il campionato.”

Come vivete questo percorso televisivo all'interno di un programma storico come “Quelli Che Il Calcio”?

“Siamo felici di poter dire che in Rai ci troviamo bene, siamo ben voluti da tutto il cast. Stiamo crescendo molto, dobbiamo lavorare sodo per prepararci alla diretta e questo apporterà un ulteriore arricchimento al nostro percorso artistico e personale.”

Vi sentite a vostro agio indossando i costumi proposti dal programma (arbitri, ciclisti, calciatori ecc...)?

“Quando possiamo giocare senza troppi schemi, arbitri o ciclisti sono un motivo in più per sorridere quando ci guardiamo prima di entrare in studio. Siamo sempre stati trasformisti, questo é il vero divertimento.”

Vantate collaborazioni di grande prestigio tra cui ricordiamo Cass Lewis, bassista degli Skunk Anansie, raccontateci qualcosa di questa esperienza... -taglio2- “È stata un’esperienza nuova, ci ha fortificato e stimolato. L’arrivo di Cass è stato fondamentale per la scelta dei brani migliori da pubblicare dopo ‘Mondocomio’. Una vera rockstar piena di consigli, d'arrangiamento e di vita. Tutto questo con umiltà e amicizia. Fondamentali sono stati anche gli interventi di Diego Maggi e Larsen Premoli nelle produzioni dei singoli.”

Che rapporto hanno i Jaspers con le nuove tecnologie e i social media?

“Un rapporto sereno e costantemente attivo che ci avvicina ai nostri fan. Siamo in 6 e ci dividiamo i compiti come in un team. Il nostro lavoro consiste anche in questo e ci piace quindi... ben venga il pollice opponibile sullo smartphone, i polpastrelli a prova di tasto e la mente fantasiosa per post ‘alla Jaspers’.”

La vostra band esiste da molti anni, qual è il segreto per restare insieme così a lungo?

“Andiamo tutti d'accordo e come in una famiglia sono inevitabili gli scontri. Sono questi, se affrontati con maturità, a rendere più saldo il gruppo, non é un segreto. Ci vuole Amore per ciò che si fa e non smettere mai di crederci.”

Ad oggi, è possibile in Italia vivere di musica?

“Basta vedere chi di fatto ci vive e ci ha sempre vissuto ancor prima di noi. Serve costanza, determinazione e voglia di mettersi al servizio della musica. Fare musica per se stessi in ‘cameretta’ é rispettabile, ma non può diventare un lavoro, bisogna saper mettersi in gioco.”

Quali sono i progetti in cantiere per i prossimi mesi?

“Stiamo lavorando alla composizione dei prossimi inediti, un lavoro entusiasmante che ci fa crescere come compositori e interpreti. Gestiamo i social network, partecipiamo ad interviste radio/tv per promuovere il progetto e, settimanalmente, lavoriamo sul copione di ‘Quelli Che Il Calcio’ per andare in diretta con la grinta che ci piace!”





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