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MONICA DE GENNARO

di Laura Fiore

Numero 262 - Luglio-Agosto - 2025

A poco meno di un mese dalla sua ultima vittoria, incontriamo una delle pallavoliste azzurre che ha fatto la storia della nazionale e di una intera generazione di sportivi


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Monica De Gennaro, nota anche come "Moki", è una pallavolista italiana, specializzata nel ruolo di libero. È considerata una delle migliori giocatrici nel suo ruolo a livello mondiale. -taglio- Nata a Piano di Sorrento l'8 gennaio 1987, gioca attualmente per l'Imoco Volley Conegliano e nella nazionale italiana ed è reduce della vittoria del suo ottavo scudetto in carriera. Quando qualcuno parla di Monica “Moki” De Gennaro l’aggettivo che più spesso viene utilizzato è: perfezione. Libero – ruolo sportivo ndr. - più forte della sua generazione e forse della storia stessa della pallavolo femminile italiana e non, negli ultimi due anni Monica ha vinto da protagonista ogni competizione a cui ha partecipato, dallo scudetto all'Olimpiade di Parigi, passando per la Champions League e il Mondiale per Club. Durante i playoff dell'ultima stagione di A1, Monica De Gennaro, ha superato il record di presenze in A di Francesca Piccinini e nei suoi dodici anni con la maglia dell'Imoco Conegliano ha riscritto con le sue compagne il libro dei record, collezionando trofei, vittorie e battendo praticamente chiunque. Noi di Albatros l’abbiamo incontrata tra una (meritata) pausa prima degli impegni sportivi con la Nazionale. Non possiamo non partire dalla conquista dell’ottavo scudetto con la maglia del Conegliano, cosa ha pensato subito dopo quell’ultimo punto? “La prima cosa che ho pensato? Non mi sembra vero! Ora, posso sembrare scontata, ma per me ogni vittoria ha una grande importanza, perché in questo gioco è impossibile rivivere le stesse sensazioni quindi ogni match è una parte a se stante con tutti i pro e contro della cosa! Inoltre, penso che la società e il club assieme allo staff abbiano messo insieme un gruppo che ha sempre voglia di vincere, con obiettivi importanti, è come se nessuno fosse mai sazio. Questo, quindi, ti sprona ogni giorno ad andare in palestra e a lavorare. Raggiunto un traguardo pensiamo subito al prossimo. Giocare insieme a professioniste di altissimo livello aiuta a esprimersi al meglio, anche se non è sempre facile né possibile dare il cento per cento. La capacità della società di creare negli anni gruppi di alto livello è stata fondamentale. Ma ci vuole anche grande disponibilità da parte di tutte le ragazze che scendono in campo. -taglio2- Le difficoltà durante una stagione ci sono, anche se al di fuori non si vedono. Avere un gruppo unito aiuta a nasconderle e, di nuovo, la società ci dà una mano anche sotto questo aspetto.” Guardando le partite di Conegliano contro avversarie che sulla carta potevano essere viste come di pari livello, salta all’occhio il fatto che esprimete la vostra pallavolo migliore nei momenti di difficoltà, quindi la vostra potremmo definirla una squadra mentalmente forte? “Assolutamente sì! Anche da questo punto di vista è fondamentale il lavoro nelle retrovie dello staff tecnico. Perché noi entriamo in campo solo per giocare. Daniele ci sprona a vincere sempre in tutti gli allenamenti, anche quando non ne abbiamo. Giocatrici date per finite sono arrivate a Conegliano e hanno fatto bellissime stagioni anche perché sono state messe nelle giuste condizioni da chi lavora per noi. Io sono da tanti anni a Conegliano e non so di preciso cosa cambia nella testa di chi arriva, ma di sicuro per raggiungere certi livelli bisogna lavorare tantissimo in allenamento. Chi non ha la testa per farlo non raggiunge certi successi.”

A proposito dell’impatto mentale in una gara, come si affronta una competizione quando si è sempre i favoriti? “Noi non ci pensiamo troppo. Sappiamo di essere una squadra forte ma a parte il campionato, dove giochi al meglio delle cinque partite, la Champions, la Coppa Italia e il Mondiale per Club sono tutti su partita secca. Devi affrontare una gara alla volta al massimo delle tue potenzialità di quel giorno. Ci sono sempre delle difficoltà, tanto che secondo me arrivati a questo punto è quasi mentalmente più facile per le altre rispetto a noi di Conegliano. Tutte le pressioni legate al risultato sono su di noi.”





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