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Miriam Maria Di Pasquale Baumann

di Maresa Galli

Numero 232 - Luglio-Agosto 2022

Il viaggio di una vita in musica raccontatoci in prima persona da un’artista che tutto il mondo ci invidia, proseguendo nel segno dei grandi del nostro tempo


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Miriam Maria Di Pasquale Baumann, musicista, profonda conoscitrice di diverse culture, si definisce una “viaggiatrice trasportata dal desiderio di conoscere le persone, le anime, la cultura, altri mondi, altri linguaggi”. Diplomata in pianoforte e in clavicembalo al Conservatorio di Milano, perfezionatasi a Parigi, al Conservatoire Européen, è specializzata nel repertorio colto del Centro e del Sudamerica e nel ‘900 storico italiano. -taglio-Ha vinto premi in concorsi internazionali, svolge attività didattica in Italia e ha tenuto master class sull’interpretazione di Musica da Camera e musica Vocale da Camera Italiana in Brasile. Ai lettori di Albatros racconta il suo progetto musicale dedicato a Heitor Villa Lobos, un cd delicato, colto, ispirato, emozionante. Il suo nuovo album “Heitor Villa-Lobos Piano Works” è un omaggio ad un grande mondo culturale e sonoro, quello brasiliano, spesso conosciuto solo per il suo colore: ha scelto uno dei celebri Chôros, una delle 9 Bachianas brasileiras, “New York Skyline Melody” e altre perle del vasto repertorio del Maestro… “La scelta dei brani da proporre non è stata facile ed è ricaduta su brani che per elementi strutturali e compositivi (per es. Bachianas Brasileiras o New York skyline) che per risonanze melodiche (Choro n.5 o Valsa da dor) e accattivanti ritmi afro (Saudade das selvas Brasileiras) fossero più vicini all’universo musicale del pubblico medio di stampo europeo. Non dimentichiamo che il progetto è anche divulgativo e io sono, in questo contesto, una sorta di facilitatore.” Il suo album rientra in un più ampio progetto pianistico dedicato alla riscoperta dei compositori colti brasiliani: dopo il più celebre Villa-Lobos quali saranno gli altri Maestri da lei interpretati? “Già in questo omaggio a Villa-Lobos, l’ultimo brano inserito, il Momento n.5, è un’anteprima del cd dedicato a Camargo Guarnieri, ma ho “importato” in Italia brani per pianoforte e musica da camera di Claudio Santoro, Radames Gnattali, Marlo Nobre ed altri. La mia intenzione è quella di registrare un cd per ogni compositore brasiliano che amo.” Lei è musicista, conoscitrice di diverse culture, viaggiatrice: sono questi elementi di ricerca, di esplorazione di universi sonori, di rinnovamento che la accomunano ai maestri brasiliani? “Alcuni di loro hanno senza alcun dubbio risentito positivamente della cultura europea e forti di un patrimonio di formazione musicale classica, si sono lasciati contaminare dalla terra in cui sono cresciuti. E hanno trovato un nuovo impulso, se non addirittura una nuova risposta alla loro ricerca musicale, alcuni non solo musicalmente ma anche dal punto di vista sociale: sto pensando, per esempio, a Chiquinha Gonzaga, pioniera a 360 gradi e donna, e che donna! A quel tempo (alla fine dell’800 nel cattolicissimo Brasile) le donne non avevano neanche la speranza di seguire i loro desideri e lei, vivendo una vita fatta anche di grandi sfide, si è dedicata oltre alla musica, con successo, anche ai diritti delle donne, ha combattuto per l’abolizione della schiavitù e più tardi per la tutela dei musicisti e degli autori di teatro in Brasile: una figura fondamentale nella storia della musica brasiliana. Credo sia necessario confrontarsi con il maggior numero di culture esistenti sul pianeta: molto spesso noi europei pensiamo di essere i soli rappresentanti della cultura. Ma ci sono culture diverse e tutte altrettanto valide. Insomma, sono pervasa dall’idea che non se ne sappia mai a sufficienza e che sia necessario condividere il maggior numero di esperienze, non soltanto culturali.” Lei proviene dalla grande scuola pianistica di stampo europeo, suona in formazioni cameristiche: quale ensemble le è più congeniale? “Credo mi si addica tutto quel che crea nuove emozioni e nuove sonorità. Per tanti anni ho suonato in duo con diversi strumenti e in trio perché allora era la naturale direzione dopo gli studi classici. Ma viaggiando e scoprendo nuove sonorità, nuove musiche, mi sono dedicata alla liederistica perché allora era per me il modo più semplice per invitare il pubblico a nuovi repertori. Sono certa che abbiamo – adesso – questa esistenza da vivere e per questo va assaporata al meglio e se riesco a trasmettere le mie sensazioni a chi mi ascolta, il progetto è realizzato. Adoro la musica brasiliana e quella poco conosciuta ma ovviamente non rinuncio a quella classica europea. -taglio2-Non ho un ensemble da preferire perché dipende dalle atmosfere che si vogliono vivere e queste scorrono con la vita: a volte ritornano, a volte svaniscono. Ad esempio, in questo periodo prediligo il duo pianistico con il quale sto affrontando un repertorio di compositrici e, se devo dire la verità, c’è un posto nel mio cuore per il gruppo modulare di Allegro con Saudade: un gruppo costituito da musicisti brasiliani e italiani, classici e non.” È stata interprete di prime esecuzioni assolute con importanti Maestri: quale il suo ricordo di Ennio Morricone? “Con il maestro Morricone ho avuto il piacere di interpretare la sua musica contemporanea (Vidi aquam): quella che lui diceva di amare di più perché più intima. Credo che la sua musica da film debba riflettere lo scorrere della cinematografia, mentre quella contemporanea si basi sul passare del suo tempo, sulle sue emozioni. Potrebbe essere paragonata ad un astratto battito d’ali di una farfalla, come una pulsazione apparentemente leggera con la quale l’insetto è capace di alzare il suo intero peso e decidere autonomamente su quale fiore andare per “rubare” il nettare.” All’attivo la direzione di progetti e spettacoli teatrali-musicali da “Musicaust” a “Coro Afrique” e “Alma e le altre...”, anche di rilevanza sociale: ha in cantiere futuri eventi? “Musicaust è il raggiungimento di un concerto teatrale basato sull’interpretazione di brani di donne che hanno patito la Shoah, condita con parti storiche, immagini di quadri di Eva Fischer, poesie di Edith Bruck. Tornando alla domanda precedente, è proprio l’opera “Sfinge” di Eva Fischer a farmi da copertina nel mio cd “Piano Works”. Un quadro ispirato alla musica contemporanea del suo amico Ennio Morricone. “Coro Afrique” fa parte del mio grande desiderio di condividere e ricevere. Dedicato ai bambini africani che vivono in Italia adottati e non; lavorando con loro ho appreso tante cose e mi sono divertita tantissimo. Senza dimenticare gli altri miei progetti più datati ma che si rinnovano di continuo, da “Allegro con Saudade” sulla Musica colta Brasiliana. L’obiettivo è far emergere sapori, climi e profumi - percepibili in modo semplice, diretto, immediato - in grado di fornire una facile chiave di lettura sull’evoluzione della musica brasiliana. Per farlo, però, occorre varcare un confine sottile, quasi indefinibile a volte, tra la qualità della musica classica e la leggerezza della migliore e più nobile musica popolare. Il risultato di questa semplice operazione mostrerà ancora una volta come il contatto tra diverse culture, generi musicali distinti e gusti non omogenei finisca sempre per rendere più ricco e significativo il risultato finale. Per finire, “Alma e le altre” (sulle donne che hanno saputo affermare il proprio talento artistico): un progetto in continua evoluzione e a cui tengo moltissimo: durante il processo di preparazione del progetto mi sono ritrovata a gestire mie paure che non pensavo di avere e anche dei blocchi e quindi sono stata motivata a trovare al di là della musica un obiettivo di alto valore sociale. Attraverso lo spettacolo, quindi, cerco di portare il pubblico e le donne in particolare alla riflessione, a sforzarsi per cercare l’origine del proprio disagio, a non “accontentarsi” mai, a non lasciarsi influenzare dai sistemi di credenze e costrizioni sociali che molto spesso sono legati una forma mentis maschile e cercare di esplorare le proprie potenzialità senza sensi di colpa per vivere appieno la loro vita. Quest’estate ho in programma una serie di concerti per pianoforte con un programma, mi spiace essere ripetitiva, di musica erudita brasileira.”





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