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MICAELA RAMAZZOTTI

C’è sempre una prima volta

di Maria Paola Di Palma

Numero 207 - Febbraio 2020

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Da ragazza carina ad attrice affermata, la Ramazzotti è stata in grado di costruirsi una grande carriera ed ormai non sbaglia più un colpo!


Per Micaela Ramazzotti sembra che il tempo si sia fermato, oppure è probabile che abbia trovato l’elisir di lunga vita. Non staremo certo qui a dire l’età di una signora, ma tutti seguiamo la sua carriera da un po' di tempo e possiamo renderci conto di quanto sia sempre la stessa splendida e affascinante donna che recitò nel personaggio di Zora nell'esordio cinematografico dei Manetti Bros, con Carlo Verdone. -taglio- In questi anni la Ramazzotti ha vinto numerosi premi ed ha preso parte a film che hanno fatto la storia del cinema italiano; ad oggi la ritroviamo nei panni di Gemma, protagonista femminile dell’ultimo film di Gabriele Muccino “Gli anni più belli”, pellicola nella quale Micaela recita accanto ad altri due pilastri del cinema italiano contemporaneo: Pier Francesco Favino e Kim Rossi Stuart. In questa intervista ci racconterà di quando era solo una bambina e di quanto il senso dell’umorismo sia stato fondamentale nella sua crescita privata e professionale.

È al cinema con il film “Gli anni più belli” ed è stata questa la prima volta su un set diretto da Gabriele Muccino, che esperienza è stata?

“Sì, molti non ci credevano che fosse la nostra ‘prima volta’ sul set, eppure in tanti anni ci eravamo sempre sfiorati con i nostri progetti ma mai incontrati davvero. Proprio per questo, quando si è presentata la possibilità ho accettato con molto entusiasmo, ero decisamente curiosa di vedere come lavorasse Gabriele anche perché tramite altri colleghi avevo sentito parlare del suo approccio lavorativo molto positivo, ed è stato proprio così! Mi piace la sua grande passionalità, cioè lui vive al mille per mille tutte lo cose che fa, tutti i dettagli, i dialoghi, i costumi… insomma è uno che ama il cinema e si vede!”

Nel film interpreta Gemma, che tipo di donna è e come si è preparata per interpretare questo ruolo?

“Gemma è una ragazza che potremmo definire problematica, tormentata da mille demoni, combattuta in qualsiasi aspetto della sua vita. È divisa tra l'amore giovanile per Paolo - Kim Rossi Stuart ndr - e quello un po' più maturo, ma figlio della noia e della voglia di cambiamento, per il Giulio - Pierfrancesco Favino ndr – ed è quindi alla ricerca continua di una nuova stabilità, di felicità. Si tratta di un personaggio estremamente fragile, e sono d’accordo con chi ha definito Gemma come una donna ‘sbagliata’; sì, anche nel mio privato io mi sento sbagliata, chi si reputa perfetto? In generale mi affascinano molto di più i ruoli particolari, deboli, perché mi fanno sentire vivo il senso di umanità e durante le riprese mi regalano tanti spunti per la mia vita personale. Ritornando al film, per Gemma i migliori anni sono quelli che verranno, è una donna che ama l’amore e non smetterà mai di crederci nonostante le batoste ed i casini che è costretta ad affrontare. Sai, forse anch’io sono un po' così!”

Quali sono stati i suoi anni più belli?

“Sono quelli che verranno! Mi piace pensare che ogni giorno può capitarmi una cosa ancor più bella di quella che vivo nel presente, sono una persona molto positiva e sono convinta che solo così si può superare la quotidianità che inevitabilmente è fatta di problemi, pensieri, impegni e così via.”

Ritornando a lei, quando ha capito che sarebbe diventata un’attrice?

“Molto presto, andavo alle elementari e ricordo che di pomeriggio mi mettevo allo specchio ed iniziavo a provare mille espressioni diverse, non ho mai giocato con le bambole, perché la mia bambola ero io. Inventavo delle storie intricate e le mie interpretazioni erano sempre molto intense – ride ndr. Da allora sapevo già quale strada percorrere…”

La sua famiglia, però, non aveva nessun tipo di legame con il mondo del cinema. Come ha iniziato?

“Eh si, sono figlia di un vigile urbano e di un’impiegata, e quando ho spiegato loro che volevo fare l’attrice puoi immaginare come abbiano accolto la notizia! Così a 13 anni decido di andar via, ci tengo a sottolineare che la mia non è stata un’infanzia travagliata, i miei genitori sono stati formidabili, però avevo bisogno di vedere cosa ci fosse oltre. Così invio una foto ad un giornale per modella di fotoromanzi e vengo presa. Essendo una ragazzetta pensavo di aver fatto bingo, ma in realtà in poco tempo ero stata catalogata come ‘quella dei fotoromanzi destinata a far solo quello nella vita’. La forza di volontà, però, mi ha permesso di non curarmi delle battute e delle cattiverie e di filare dritto per la mia strada. Alla fine chi ha avuto la meglio?”

Spesso il suo nome viene associato a ruoli drammatici, come vive la cosa?

“Mah, dicano quello che vogliono. Chi ha seguito la mia carriera sa, invece, che alcuni dei miei ruoli anche se all’apparenza possono sembrare drammatici, hanno una forte componente umoristica. L’umorismo è una parte fondamentale nel cinema, nella vita, nelle relazioni, senza sarebbe tutto davvero molto noioso. E poi ricordo una frase che mi disse Verdone non molto tempo fa: ‘non puoi far piangere davvero se non riesci prima a far ridere’.”

Un’ultima domanda, in cosa sarà impegnata prossimamente?

“Ad essere sincera, al momento è tutto molto top secret. Abbiamo terminato il giro promozionale de ‘Gli anni più belli’ e nel frattempo sono già impegnata su un altro set non proprio cinematografico, ma non posso aggiungere altro. In primavera sicuramente rivedrete il mio bel faccione! – ride ndr.”

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“La forza di volontà, però, mi ha permesso di non curarmi delle battute e delle cattiverie e di filare dritto per la mia strada. Alla fine chi ha avuto la meglio?”

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