logo-Cultura

Memoria viva

di Maresa Galli

Numero 203 - ottobre 2019

La grandezza di un’artista amata da più generazioni e ormai parte dell’immaginario collettivo: Tina Pica


albatros-memoria-viva

Dopo il volume “Tina Pica” (Adriano Gallina editore, ’99), Gioconda Marinelli pubblica “Destinazione Tina Pica” (Giovane Holden edizioni, pagg.45), volume agile e prezioso presentato presso la Mediateca dell’Istituto Francese “Le Grenoble” di Napoli dai critici Giulio Baffi e Valerio Caprara. Con letture di Ingrid Sansone, il libro si colloca assieme alle altre biografie, alcune delle quali scritte a quattro mani con Angela Matassa, di Anna Campori, Luisa Conte, Mirna Doris, Miranda Martino, Maria Orsini Natale. Gioconda Marinelli, naturalista e biologa, scrittrice e giornalista, racconta con uno sguardo personale grandi donne del mondo dello spettacolo e delle lettere. Tra i suoi lavori vanno annoverati il romanzo “Nel nome del vino”, alcuni libri con Dacia Maraini, tra cui “Dizionarietto quotidiano”, sillogi poetiche tra cui “Fusione di frammenti”, “Canto a tre voci” e “A dir la poesia”, introdotte da Dacia Maraini. È anche autrice, con Angela Matassa, di testi teatrali, come “Anime Nude. Versi spezzati”, il romanzo “Quale amore”, l’ebook “L’ospite inatteso”. Ha firmato monografie sull’arte antica delle campane, antica tradizione che la sua famiglia di fonditori continua a praticare con passione in Agnone, nel Molise. Il libro si avvale di testimonianze di parenti, amici, compagni di lavoro della Pica, giornalisti e critici. -taglio-La prefazione è a cura di Valerio Caprara che scrive: - “la storia di Tina Pica si intreccia con le radici stesse della commedia italiana – prima ancora che all’italiana – incarnandosi in una delle maschere fisse di un cinema all’apogeo, ancora in grado di valorizzare il genere con la duttilità del suo fascino fragile e intenso. In questo senso Tina Pica è stata sempre Tina Pica, pur regalando credibilità assoluta e forza caricaturale agli innumerevoli personaggi interpretati nella finzione. Con quella voce di carta vetrata, la grinta scolpita nella smorfia, l’atteggiamento rude... con la bruttezza senza età… con il passo marziale”, per la pronta identificazione dei suoi personaggi. Fondamentale dunque il lavoro sulla memoria, come spiega il critico Giulio Baffi che al Napoli Teatro Festival Italia diretto da Ruggero Cappuccio le ha dedicato una mostra allestita dallo scenografo Luigi Ferrigno, una memoria viva che non va confusa con il mero accumulo di dati e date ma che si traduce in emozione viva. Tina Pica è un mito, dotata di voce, corpo, intelligenza, sguardo, tempi perfetti appresi dal teatro popolare, scuola severa ma insostituibile, che le consentirono di gareggiare con le grandi presenza sceniche di Nino Taranto e Totò. Sicuramente brutta ma bella e seducente in scena, conclude il critico,-taglio2- appassionato creatore del Museo dell’Attore al San Ferdinando dove sono custoditi foto, abiti di scena, memorabilia dei grandi protagonisti del teatro napoletano. Lucilla Parlato e Federico Hermann le hanno dedicato un cortometraggio. Parlare dell’attrice significa ricordare sua madre, Clementina Cozzolino, attrice e suo padre, Giuseppe, il famoso don Anselmo Tartaglia. Debutta a sette anni nella Compagnia di Federico Stella al teatro San Ferdinando di Napoli in un dramma di Eduardo Menichini. Si cala con maestria in tutti i generi: sceneggiata, varietà, rivista, prosa, cinema. Conosce la popolarità al fianco di Eduardo, Titina e Peppino De Filippo in “Filumena Marturano”, “Napoli milionaria”, “Palummella zompa e vola”. Il suo esordio nel cinema è nel periodo del muto e, con l’avvento del sonoro, interpreta “Il cappello a tre punte”, nel ’34, con Eduardo e Peppino e “Fermo con le mani”, nel ’37, con Totò. Il successo giunge in tarda età come caratterista della commedia all’italiana anni Cinquanta. Indimenticabile Caramella nella serie “Pane, amore e…”, con Vittorio De Sica, Gina Lollobrigida e Sophia Loren. Con “Pane, amore e gelosia”, di Luigi Comencini, nel ’55, vince il Nastro d’argento come migliore attrice non protagonista.





Booking.com

Booking.com