Boulogne-Billancourt celebra gli anni Trenta con un museo dedicato ad uno dei periodi più iconici della cultura moderna francese
A Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi, il Museo degli Anni Trenta celebra il periodo d’oro della modernità francese. Dal 1998 è ospitato all’interno dell’Espace Paul-Landowski, -taglio- e offre un percorso interamente dedicato alla creazione artistica tra le due guerre. È un viaggio nell’effervescenza culturale e industriale di un decennio segnato da modernità, eleganza e innovazione, in cui l’arte dialogava con il design, l’architettura e una società in trasformazione. Su oltre 2700 m2 di spazi espositivi, il museo custodisce una collezione straordinaria: più di 800 dipinti e 1.500 sculture, oltre a mobili, ceramiche, manifesti, documenti e modelli architettonici. Ogni sala racconta un frammento di quell’epoca in cui Boulogne-Billancourt era un laboratorio di creatività, culla del design Art Déco e della nascente architettura modernista. Il percorso espositivo, articolato su 4 livelli, accompagna il visitatore in un’immersione totale negli anni Trenta. Al piano superiore, l’Art Déco regna sovrano: i mobili dalle linee eleganti di Jacques-Émile Ruhlmann, Charlotte Perriand e Jean Prouvé dialogano con le maquettes architettoniche di Le Corbusier e Robert Mallet-Stevens, protagonisti della nuova urbanistica moderna. Il terzo piano è dedicato all’arte coloniale. Le opere esposte riflettono lo sguardo dell’epoca sui territori d’oltremare, tra idealizzazione e tensione politica.-taglio2- Dipinti come Femmes du Soudan di Louis Bouquet o le rappresentazioni esotiche di Jean Dunand testimoniano la fascinazione e le contraddizioni dell’immaginario coloniale francese. Al secondo piano sono riuniti i grandi nomi dell’École de Paris. Ritratti e sculture di Charles Despiau, Alfred Janniot, René Iché e Chana Orloff raccontano la vitalità e le inquietudini dell’epoca tra le due guerre. Tra le opere più rappresentative spiccano il Buste de femme di Despiau e la Jeune fille au chat di Orloff, che esprimono la ricerca di armonia e purezza formale tipica del periodo. La “Petite Galerie”, al piano terra, rende infine omaggio alle sculture monumentali di Paul Landowski – celebre autore del progetto Cristo Redentore di Rio de Janeiro – e ai fratelli Jan e Joël Martel, interpreti della sintesi perfetta tra classicismo e modernità. Per Rémi de Raphélis, direttore-conservatore del museo, il Musée des Années Trente non è solo un contenitore di opere: «È uno spazio di interpretazione e scoperta, dove arte, design e architettura dialogano per restituire l’anima di un decennio che guardava al futuro con ottimismo e creatività». Visitare il museo significa non soltanto ammirare una collezione straordinaria, ma anche capire l’identità culturale di un’epoca in cui la Francia reinventava il concetto stesso di bellezza e di progresso.