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Medicina e filosofia

di Alfredo Salucci

Numero 193 - Novembre 2018

Potrebbe sembrare starano l’accostamento della medicina alla filosofia, ma non è così giacché queste discipline hanno avuto sempre uno strettissimo rapporto, basti pensare ai medici filosofi che abbiamo avuto...


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Potrebbe sembrare starano l’accostamento della medicina alla filosofia, ma non è così giacché queste discipline hanno avuto sempre uno strettissimo rapporto, basti pensare ai medici filosofi che abbiamo avuto. Galeno vissuto (II secolo d.C.) è stato filosofo e medico dell’antica Grecia. Le sue ricerche sono state la base della medicina fino al Rinascimento. Avicenna (980-1037), filosofo e valente medico nell’Islam medievale, in filosofia si occupò di etica, logica e metafisica, come medico è ricordato per “Il canone della medicina” uno dei manuali più studiati fino al XVIII secolo. Anche Averroè, nato a Cordova il 1126, nella Spagna musulmana, fu un filosofo di fama e un ottimo medico. Le sue opere “Medicina generale” e “Medicina specialistica” divennero due opere fondamentali per tutti i medici sia musulmani sia cristiani. Altro spagnolo è Mosè Maimonide nato a Cordova nel 1135, rabbino, filosofo e medico. John Locke, nato in Inghilterra a Wrington nel 1632 e morto a High Laver nel 1704, considerato il fondatore del liberalismo classico, dell’empirismo moderno e uno degli anticipatori dell’Illuminismo, fu un medico valente. Sigmund Freud neurologo e padre della psicanalisi è considerato uno dei maggiori filosofi del secolo scorso. -taglio- Tra i medici filosofi francesi è bene ricordare Théodule-Armand Ribot nato a Guingamp, in Bretagna nel 1839, si interessò di psicofisiologia e fondò una rivista filosofica in cui si trattavano temi inerenti la psicologia sperimentale. Altro filosofo francese è Jean-Martin Charcot, famoso per i suoi studi in neuropsichiatria, per la descrizione della sclerosi laterale amiotrofica e la neuropatia, la malattia di Charcot. Fra i suoi allievi, ha avuto anche Sigmund Freud. Importante filosofo è stato anche Karl Theodor Jaspers nato a Oldenburg in Germania nel 1883 e morto a Basilea nel 1969. I suoi studi sono stati prevalentemente rivolti alla psichiatria, per quanto riguarda la medicina, e all’esistenzialismo, per quanto attiene alla filosofia. Anche Aristotele, figlio di medico, fece importanti studi di biologia e di anatomia.
Ai giorni nostri, sono molti i medici laureati anche in filosofia o cultori della materia. Questo interesse per la filosofia deriva anche dal decadimento del rapporto umano tra medico e paziente che ha segnato la vita dei medici del secolo scorso. Ippocrate ha detto che “il medico che si fa filosofo è simile a un dio” questo a significare quanto il legame fra medicina e filosofia sia stretto e quanto fosse tenuto in considerazione. Nell’antichità le due discipline facevano parte delle conoscenze del medico filosofo. L’unione del sapere scientifico e umanistico rendeva il medico capace di interagire nel modo migliore con il paziente. Non c’è da -taglio2- meravigliarsi, quindi, per questo rinato interesse del medico verso la filosofia, perché non è altro che un ritorno alle origini. Ora se consideriamo i temi che oggi investono il medico nella sua pratica quotidiana, oltre al rapporto con il paziente ormai svilito, e necessariamente da recuperare, possiamo renderci conto di quanto una conoscenza filosofica sarebbe utile. Quanti sono i temi affrontati dalla bioetica, disciplina che indaga sui problemi etici e morali in campo biomedico? Sono tanti: ingegneria genetica, eutanasia, sperimentazione sulle cellule staminali embrionali, testamento biologico, aborto, accanimento terapeutico. Tutte questioni che investono il medico fisicamente, come attività lavorativa, e moralmente per le decisioni che deve prendere. Affrontare questi aspetti della medicina da parte degli operatori sanitari sulla base anche di una conoscenza filosofica e teologica renderebbe tutto più chiaro, quindi più risolvibile. Oggi, con le super-specializzazioni e la divisione del paziente in organi, si è perso il concetto dell’unità, e con esso si perso di vista il paziente nella sua interezza fisica e psicologica. La filosofia muove proprio da questi concetti di unità e molteplicità che sarebbe opportuno conoscere e approfondire anche da parte della classe medica. Con l’avanzare delle conoscenze mediche le questioni di ordine morale aumenteranno sempre più e il medico non deve farsi trovare impreparato.





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