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Matilde Gioli

No more drama

di Laura Fiore

Numero 238 - marzo 2023

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Ritorna al cinema nella commedia “Tramite Amicizia”, è una delle attrici del momento e stavolta ha deciso di mettersi in gioco “per davvero”


“Tramite Amicizia” questo è il titolo del film che vede tra i suoi protagonisti Matilde Gioli; l’attrice lombarda si cimenta nuovamente in una commedia, dove al centro c’è l’amicizia e le sue infinite sfumature. Nonostante lei stessa dichiarerà in questa intervista di “non sentirsi portata per i ruoli comici”, nei panni di Maya risulta come sempre così vera da trascinate il pubblico all’interno della narrazione.-taglio- Attrice poliedrica, negli ultimi anni Matilde Gioli non si è fermata un attimo diventando così uno dei volti più amati del cinema e della televisione italiana. Chi ha lavorato con lei la descrive come una grande stacanovista che non ama lasciare nulla al caso, questo fa della Gioli una professionista incredibile che ruolo dopo ruolo si è ritagliata una grossa fetta di pubblico che la ama qualsiasi cosa faccia. Siamo stati abituati a vederla col camice, nell’acclamata serie tv “Doc. Nelle tue mani”, oppure nella commedia romantica “Quattro metà” e l’elenco potrebbe continuare ancora e ancora, ma di una cosa siamo certi: siamo tutti pazzi di lei! In questa intervista esclusiva ci racconta il dietro le quinte del suo ultimo film. Partiamo subito da Maya, il nome del personaggio che interpreti nell’ultimo film di Alessandro Siani “Tramite amicizia”… “Sì, devo dire che interpretare Maya è stata una bella ventata di aria fresca, avevo bisogno di ruolo come questo e poi collaborare con Alessandro è stata un’esperienza che porterò sempre con me. Maya è questa ragazza all’apparenza molto seriosa che però man mano si svela nelle sue molteplici sfumature rivelando in realtà una tenerezza ed una sensibilità incredibile. C’è una scena in cui lei dice ‘non so fare niente’, vive quest’ansia da prestazione, che se ci pensi è una cosa molto comune al giorno d’oggi, che spesso non le permette di vivere le situazioni e le relazioni come vorrebbe, ma grazie all’aiuto dei suoi amici e delle persone che incontrerà sul suo cammino riuscirà a trovare la chiave giusta per superare l’ostacolo.” Hai accennato alla collaborazione con Alessandro Siani, come l’hai trovato nelle vesti di regista? “È stata una vera scoperta. Premetto che personalmente sono un tipo di attrice che ha molto bisogno della presenza del regista, sono una di quelle che necessita del supporto e delle spiegazioni relative ad ogni scena. Alessandro mi ha fornito tutte queste ‘nozioni’ e mi ha permesso quindi di affrontare il film ed il personaggio di Maya sentendomi completamente a mio agio. Mi ha guidata nell’interpretazione rendendomi molto soddisfatta del risultato finale. La cosa che mi colpisce molto è la capacità di Alessandro di raccontare tutto con estrema naturalezza facendo così sentire il pubblico nella storia fin dal primo minuto.” Nel corso della tua carriera hai spaziato in diversi generi, qual è quello che senti più “tuo”? “In generale credo che per tutti gli attori è un piacere poter avere la possibilità di spaziare da un ruolo all’altro, muoversi tra diversi generi e poter avere l’occasione di cimentarsi in personaggi differenti. Poi, ovviamente, capita che ci si renda conto di essere più portati per qualcosa piuttosto che un’altra, però è sempre bello buttarsi con coraggio in ogni film, serie tv o spettacolo che sia. Nella mia carriera, per esempio, mi sono resa conto di avere un’espressione del viso che mi porta ad essere più incline a ruoli drammatici; inoltre non bisogna sottovalutare che invece è molto più complesso far ridere: i tempi comici e l’ironia o ce l’hai o non ce l’hai! Io non credo di averli! – ride ndr. - ma quello che ho scoperto recitando in varie commedie è che mi piace molto avere questo il ruolo della spalla, questo mi riesce molto bene ed è un piacere fornire il gancio giusto all’attore che poi farà la battuta che ‘fa ridere’” Ritornando al film, viene posto l’accento sull’importanza di tornare a vivere l’amicizia non solo attraverso i social… che opinione hai a tal proposito? “I social sono uno strumento che non ha confini, ma allo stesso tempo crea delle enormi barriere! Con questo non voglio condannare questa realtà, anzi credo che se utilizzati con consapevolezza, specialmente se pensiamo al periodo che abbiamo trascorso negli ultimi due anni, siano molto utili. Il problema si crea nel momento in cui generazioni che nascono già in questo contesto super social non hanno il tempo di capire come si vive la socialità anche di persona, come si vivono i rapporti nel mondo reale e soprattutto come si mantengono.” C’è qualche aspetto che ti accomuna al personaggio di Maya? E cosa rappresenta per te l’amicizia? “Sì, credo mi accomuni a Maya la ‘diffidenza’ che ha nei confronti delle persone che non conosce. Ammetto che anch’io, non appena conosco delle nuove persone, faccio difficoltà a lasciarmi andare… ho bisogno di un attimo di tempo per inquadrare la persona che ho difronte e quindi poi a pelle decidere se può essere affine a me oppure no. In ogni caso, trovo sempre molto difficile poter dire cos’è l’amicizia, poiché si tratta di un sentimento molto soggettivo, di conseguenza credo sia impossibile riuscire a darle un unico significato. Al centro di una buona amicizia deve esserci il sentirsi a proprio agio con l’altra persona, sentirsi accolti e capiti senza aver bisogno di doversi spiegare. In amicizia ci si sente liberi di essere sé stessi, e la cosa bella è che sul set di questo film si è creata subito una forte sintonia e azzardo a dire anche amicizia con delle persone che avevo appena conosciuto. Questo per dire che non per forza delle grandi amicizie per essere tali hanno bisogno di anni e anni, spesso è come l’amore: basta uno sguardo e una parola per sentire che c’è feeling.”

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