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Magico San Carlo

di Maresa Galli

Numero 193 - Novembre 2018

Due date di tutto esaurito per un concerto da favola al Teatro di San Carlo di Napoli


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Stefano Bollani al pianoforte, e l’Orchestra del San Carlo diretti da Zubin Mehta chiudono il programma del Massimo napoletano. I due big regalano al pubblico due magnifici concerti con un repertorio che esalta il secolo della sperimentazione musicale: il ‘900. Il programma rende omaggio ai 100 anni dalla nascita di Leonard Bernstein, con la brillante Ouverture da “Candide ou L’Optimisme”, capolavoro dell’operetta comica illuministica ispirata all’omonima novella di Voltaire (1759), caratterizzata da una moltitudine di stili che spaziano dalla spensieratezza dell’operetta alla spettacolarità del musical, arricchita dal lirismo del teatro musicale classico. L’Ouverture, rapsodica e travolgente per ritmica e melodia, è brillantemente eseguita da Bollani.-taglio- Metha ne offre una lettura misurata, elegante, compassata e si avverte la complicità, l’affiatamento tra i due Maestri. Segue la “Rhapsody in blue” di George Gershwin. Bollani cesella la composizione gershwiniana con il suo tocco unico, intercalando improvvisazioni e regalando autentiche emozioni. Apre la struggente “Rhapsody” un vibrante assolo iniziale del primo clarinetto, con il pianoforte che dialoga con l’orchestra del San Carlo perfetta nella lettura della brillante partitura e i virtuosismi jazzistici di Bollani. Mehta dosa ad un tempo rigore e brio che scaturiscono dalla straordinaria ritmica della pagina gershwiniana. Al termine della “Rhapsody”, a grande richiesta, Bollani concede tre encores. La trama sinfonica dà spazio al solismo e alla sensibilità jazzistica espressa dal pianoforte. La musica colta, il musical, la partitura orchestrale, teatrale, la melodia irresistibile e nobilmente -taglio2- popolare nella “Rapsodia” convivono con energia, fluide e irresistibili. Dopo Gershwin Bollani interpreta “Le Sacre du Printemps” di Igor Stravinskij rigorosamente eseguita dall’Orchestra. Brillanti le percussioni, così come archi, legni e ottoni. L’entusiasmo del pubblico fa regalare un concerto nel concerto con i bis: una fantasia che omaggia Bernstein, da “West Side Story” intercalato con la Sagra della Primavera di Stravinskij alla fantasia su “Mattinata” di Leoncavallo e all’inevitabile omaggio alla canzone napoletana con “Io te voglio bene assaje”. Nei bis della domenica il funambolico pianista interpreta la sua versione di “Caravan petrol”, di carosoniana memoria e “Tico Tico”, l’ever green brasiliano sul quale incita il pubblico a portare il tempo battendo le mani. Standing ovation per due serate indimenticabili.





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