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Maestrangelo come una fenice

di Paolo Carotenuto

Dopo l’addio ai campi di volley, uno dei più grandi campioni italiani ha deciso di cambiare rotta verso nuovi orizzonti, personali e professionali


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Fisico statuario e addominali scolpiti, è da sempre il volto della pallavolo italiana dentro e fuori dal campo, colui che lega il “passato” con il presente di questo bellissimo sport, e che è stato d’ispirazione per almeno tre generazioni di pallavolisti insegnando come il sacrificio e la passione possono portare chiunque a realizzare i propri sogni. Luigi Mastrangelo durante tutta la sua carriera agonistica non le ha mai mandate a dire ai suoi avversari, i suoi tratti distintivi erano (ovviamente dopo le grandi doti tecniche) la tenacia ed una grinta trascinatrice. Proprio questo ha fatto si che diventasse capitano della Nazionale Italiana di Pallavolo vincendo ben tre medaglie olimpiche, senza contare le numerose vittorie in ambito di competizioni italiane ed europee sia con la maglia azzurra che con i suoi club. Oggi Gigi dedica la sua vita maggiormente alla famiglia, ma ha dimostrato di essere portato anche per la televisione, infatti spesso lo ritroviamo in trasmissioni sportive e non, sempre “sul pezzo” pronto a mettersi in gioco in quella che potrebbe essere una nuova piega della sua vita. In questa intervista ci racconta i suoi progetti futuri ed il suo stile di vita rinnovato.

La sua carriera è terminata da qualche anno, ha mai pensato di fare l’allenatore?

“Per il momento non è un’opzione che prendo in considerazione e credo sarà così per un bel po’ di tempo. Me l’hanno proposto più volte, ci ho anche pensato su, ma ho trascorso tutta la vita in un campo e adesso ho voglia di cambiare aria e di divertirmi. Mi piacerebbe molto fare l’attore, magari dilettarmi nella parte di un cattivo. C’è solo un problema: ad ogni provino che ho fatto mi sono sentito rispondere che sono troppo alto, nessun attore o attrice mi vorrebbe accanto per non sembrare basso. Io però non mollo e ci spero ancora, in fondo, non ho nulla da perdere.”

-taglio- Avrà pure voglia di godersi la vita, ma non le manca un po’ il volley?

“Eccome se mi manca! Sembrerà assurdo, ma anche la routine degli allenamenti, del clima spogliatoio possono rivelarsi il frutto del proprio benessere fisico e mentale. Non essere più in quel giro mi ha costretto a dover riorganizzare la mia vita partendo dalle cose più futili e per molti scontate. Da un lato è stupendo poter passare più tempo con i miei figli e con mia moglie, ma dall’altro lato mi manca avere dei compagni di squadra!”

Si sente ancora con qualcuno dei suoi vecchi compagni di squadra?

“Alberto Cisolla e Simone Parodi, sono quelli che reputo amici veri oltre che compagni di squadra, con loro ho un rapporto bellissimo ormai da anni ed insieme abbiamo condiviso davvero tante esperienze dentro e fuori dal campo. Con gli altri molto meno, mi capita di incontrarli qualche volta in giro, ma non frequentando più l’ambiente del volley assiduamente capita davvero di rado.”

Sua moglie come sta vivendo questa sua “nuova vita”?

“È contentissima, anche se quando qualche volta capita di discutere non ti nascondo che se ne esce con una frase tipo ‘Ma non hai nessuna partita da fare o da guardare?!?’ – ride – è il suo dolcissimo modo di dirmi ‘Levati dalle scatole’! Forse anche lei si è dovuta ri-abituare ad avermi sempre in giro per casa.”

Questo vuol dire che non va neanche più a vedere qualche partita?

“Non gioco da più di due anni e da allora non sono più entrato in un palazzetto dello sport, se non per vedere mio figlio Samuele che gioca a basket e promette bene. è alto 175 cm, molto alto per la sua età, 12 anni. Come partite di volley ho visto in tv solo le ultime due partite del Mondiale femminile dell’Italia e qualche volta mi capita di vedere qualche partita maschile, la squadra che mi appassiona di più in questo momento è Modena.”

Nonostante questo cambio di rotta, qual è il momento sportivo che ricorderà per sempre?

“A dire il vero, ci sono più momenti ‘da ricordare’: sia le vittorie sul campo sia episodi memorabili tra noi atleti. Quello che mi viene in mente più spesso, forse perché è-taglio2- stato estremamente emozionate, è l’attimo in cui ho realizzato che avevamo vinto la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Atene del 2004. Vincere una competizione simile per uno sportivo, significa aver raggiunto l’obiettivo massimo di tutta una vita, ritrovarmi lì, su quel podio, è stato meraviglioso.”

Quindi come vede il suo futuro?

“Mah, a dirla tutta non mi dispiacerebbe fare l’ambasciatore del volley in Italia e nel mondo; un incarico da parte del Coni che coinvolge anche altri campioni di altre discipline. I ragazzi devono capire quanto è importante praticare un’attività sportiva: aiuta a crescere, socializzare e se sei bravo ti fa togliere anche qualche soddisfazione! è un ruolo in cui mi ci vedo, anche perché credo di essere uno dei pallavolisti più conosciuti e che soprattutto unisce più generazioni. Quest’ultima cosa, ahimè, mi ricorda che non sono più un ragazzetto!”

Se può consolarla, viene considerato un vero e proprio sex symbol...

“Da non credere – ride – no, scherzi a parte non so per quale motivo mi abbiano ‘etichettato’ in questo modo, so di non essere proprio da buttare, ma più che sex symbol io mi definirei più un tipo. Sono di quelli che le donne le fanno ridere…”

Ormai spesse volte la ritroviamo in tv, ha appena detto che vorrebbe fare l’attore, deve trovarsi proprio bene nel mondo dello spettacolo...

“Si dai, fino ad ora mi sono sempre trovato bene. Ho conosciuto molti personaggi. Ad esempio con Paolo Belli ho legato subito durante la partecipazione al programma ‘Ballando con le Stelle’, poi abbiamo la stessa passione calcistica per la Juventus, quindi sarebbe stato impossibile il contrario! Poi l’anno scorso sono stato spesso ospite di ‘Quelli che il calcio’ come tifoso, un’esperienza bellissima, ma soprattutto troppo divertente. Ancora, sono stato ospite di Caterina Balivo a ‘Detto Fatto’ per un tutorial sulla pallavolo.”

Sembra che lei abbia comunque molti impegni…

“Direi di si, non mi piace stare con le mani in mano. Quindi sono cambiati gli impegni ma sicuramente la mia voglia di fare è rimasta invariata!”


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