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Madrid, non solo movida

di Yvonne Carbonaro

Numero 236 - Dicembre-Gennaio 2023


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La capitale della Spagna si caratterizza per grande vivacità. Anche nelle fasi difficili di recessione economica la popolazione non rinunzia al bisogno di uscire, incontrarsi, divertirsi. È la movida che coinvolge giovani e meno giovani.-taglio- Il centro storico, completamente pedonalizzato, pullula di locali, pub, ristoranti, osterie, taverne, dove si trovano le pietanze tipiche di Madrid come il “cocido”: zuppa di ceci, carne e verdure e la “tortilla de patatas”, ma anche calamari fritti, “paella” e tutte le altre specialità spagnole, oltre che italiane, francesi o etniche. Offerta vastissima per tutte le tasche e, se il tempo lo consente, è gradito trattenersi ai tavolini all’aperto. Accorrono in città tanti turisti sia spagnoli che stranieri e tantissimi latino-americani, in visita o che vi si sono trasferiti portando con sé le proprie consuetudini riguardo alla musica, al cibo, alle bevande. Birra, vino, superalcolici scorrono a fiumi. Peccato che tanta affluenza e tanto calpestio lascino tracce non proprio pulite sulle lastre di granito grezzo della recente ripavimentazione del centro. Molto frequentati anche i “tablaos” di “cante jondo”, i teatri e i concerti. Alberghi di tutte le categorie registrano il pieno quasi tutto l’anno, molti quelli lussuosi. Splendido tra questi il Palace, ricco di bronzi lucenti, preziosi lampadari, enormi tappeti e arazzi antichi. Un imponente edificio costruito nel 1911, quando nelle grandi città europee furoreggiava la Belle Époque. Ampie strade solcano la zona urbana. La più importante è la Gran Via realizzata nei primi decenni del 900 e lungo la quale si declinano i principali stili architettonici di inizio secolo: liberty, eclettismo, decò, razionalismo. Celebri piazze colpiscono chi le ammira per la prima volta, come la Plaza Maior, antica e bellissima, recintata di palazzi storici e piacevole luogo di incontro; la Plaza del Sol, centro nevralgico e simbolico della città; la Plaza de España, molto estesa e dominata dal monumento a Cervantes, la Plaza de las Cibeles, dove i tifosi festeggiano le vittorie del Real Madrid, soprattutto quando avvengono nello Stadio Bernabeu. Per quanto riguarda monumenti e musei, i visitatori hanno l’imbarazzo della scelta. È certamente irrinunciabile recarsi al Prado che custodisce una estesissima raccolta di opere d’arte di altissima qualità dei maggiori artisti italiani, spagnoli e fiamminghi. Tutte sono accompagnate da didascalie esplicative estese e molto chiare. Insieme al Prado, il Museo Thyssen-Bornemisza e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, formano il Triangolo d'oro dell'arte di Madrid, Patrimonio dell'umanità per l’UNESCO dal 2021. Il Reina Sofía, espone arte del secolo XX e contemporanea. -taglio2- Contiene un ampio settore dedicato al grande dipinto di Picasso “Guernica” e al periodo della Guerra Civile Spagnola. Il Thyssen-Bornemisza, inaugurato a seguito dell’acquisto da parte dello stato della intera collezione del barone Thyssen, è strutturato con criteri museografici di grande modernità così da facilitare la fruizione dei capolavori di arte: quasi mille opere che consentono di percorrere la storia della pittura occidentale dal secolo XIII fino al XX. Chiese di varie epoche a partire da quella de La Cruz, in cui sarebbe custodito un frammento della Croce, alla Cattedrale dell’Almudena, conservano opere d’arte di grande valore. Per non dire dello splendido monastero de Las Descalzas Reales, dove ancora dimorano le suore di clausura, fondato da una principessa della casa reale che ha ospitato varie fanciulle di sangue blu spogliatesi di ogni bene per entrare nell’ordine francescano. La parte visitabile presenta una splendida scalinata in ambienti completamente affrescati. Contiene una ricca pinacoteca e preziosi oggetti sacri. La costruzione più pomposa della città è certamente l’imponente Palazzo Reale, circondato da giardini, e oggi frequentato dal re solo nelle cerimonie ufficiali, dato che egli risiede nella villa de La Zarzuela. Si origina da una costruzione moresca dell’epoca in cui gli arabi dominavano la Spagna. Nei secoli è diventato uno dei palazzi reali più grandi d’Europa. La costruzione dell'edificio attuale iniziò nel 1738 e durò circa 18 anni. Conta su oltre 3.400 stanze, con decorazioni elaborate e opere d'arte classica. Un monumento che non ci aspetta invece di trovare in quella città è il tempio egizio di Debod che risale al II secolo a.C. Fu ceduto dall'Egitto alla Spagna nel1968, come ringraziamento per l'aiuto nella costruzione della diga di Assuan e fu ricostruito secondo l'orientamento originario, da est a ovest in un bel parco verde. L'Egitto, per salvarli dalle acque della diga, donò quattro templi: Dendur agli USA, Ellesija all'Italia, Taffa ai Paesi Bassi e Debod alla Spagna.





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