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LUISA RANIERI

Sorellanza

di Laura Fiore

Numero 262 - Luglio-Agosto - 2025

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In autunno uscirà la nuova serie che vede protagonista l’attrice napoletana, che ancora una volta ha dato voce ad un personaggio impegnativo che merita di essere raccontato


Luisa Ranieri è una delle attrici più amate del cinema italiano, capace di trasformarsi senza mai perdere la sua autenticità. Nel corso della sua carriera l’abbiamo vista interpretare i ruoli più disparati, -taglio- che hanno visto l’attrice napoletana protagonista di notevoli cambiamenti fisici e di stile regalando numerose prove attoriali degne di nota. Infatti, Luisa Ranieri ha vinto tre Nastri d'argento, tra cui un Nastro d'argento speciale, e un Premio Flaiano per la sua interpretazione di Lolita Lobosco nella serie televisiva “Le indagini di Lolita Lobosco”. Noi di Albatros l’abbiamo incontrata in occasione del Taormina film Festival, dove le è stato consegnato il Taormina Creativity Award, un riconoscimento che celebra il suo talento e la sua capacità di portare bellezza e cultura nel mondo attraverso il linguaggio dell'immagine e della narrazione. L'attrice ha sfilato sul red carpet con un abito rosso, omaggiando la bellezza e la sensualità italiane. Ha anche parlato del suo nuovo ruolo nella fiction Rai "La Preside", ispirata alla storia di Eugenia Carfora. Partiamo subito dal suo ultimo ruolo, ispirato al personaggio di Eugenia Cardora, come si è preparata per interpretare questa donna? “Devo dire che nonostante l’entusiasmo nel ricevere la chiamata per interpretare questo ruolo, all’inizio ero un po' spaventata: si tratta di una donna che ha deciso di combattere un sistema, una donna che non le manda certo a dire e quindi fin da subito sono stata consapevole del peso che avrebbe avuto questa serie nella vita di questa persona. Si tratta di una produzione ispirata alla storia vera della dirigente scolastica dell'Istituto Morano di Caivano, la serie racconterà il coraggio e l'impegno di Eugeni Carfora nel combattere la dispersione scolastica e nel trasformare la sua scuola in un esempio di legalità nel contesto difficile del Parco Verde di Caivano. Ho avuto modo di incontrare Eugenia per far in modo di poter portare sullo schermo l’autenticità della persona, che va oltre al mero lavoro di interpretare un ruolo. Sono molto onorata di poter prendere parte a questo progetto e non vedo l’ora di poter mostrare a tutti il grande lavoro fatto da questa donna.” Come ha accennato lei prima non è semplice raccontare una storia vera, bisogna farlo con rispetto e soprattutto con dignità specialmente quando vengono trattati dei temi purtroppo ancora molto attuali. Non è la prima volta che lei si cimenta nell’interpretare un ruolo ispirato ad una storia vera, le è mai capitato di sentirsi in qualche modo “influenzata” dal personaggio nella sua quotidianità? “Assolutamente sì, ma credo sia inevitabile poiché per molti mesi diventi un tutt’uno col personaggio e quindi ti ritrovi ad avere dei comportamenti o dei modi di fare simili alla persona che devi interpretare. Questo, però, non è sempre un bene… infatti mi è capitato di sentirmi troppo coinvolta e in quel momento devi essere circondato da persone che capiscono quello che stai vivendo e la motivazione e che quindi ti invitano a fare un bel respiro e ritornare in contatto con la realtà.” Quest’anno l’abbiamo vista, inoltre, nel cast del film divenuto iconico di Paolo Sorrentino “Parthenope” ha dichiarato di non aver potuto assolutamente rifiutare la sua proposta… “Esatto! E lo rifarei altre mille volte! Quando Paolo chiama bisogna rispondere, e poi il ruolo era così unico nel suo genere che per me è stato un onore poter essere parte di questa produzione. Trovo che Paolo abbia una genialità unica nel suo stile, riesce a vedere la bellezza dove magari una persona comune non riesce, coglie dei dettagli del mondo che ci circonda e delle persone quasi impercettibili che però hanno invece un peso enorme ed una grande risonanza. Adoro lavorare con lui, quindi ogni volta che mi chiamerà io sono certa che risponderò!” È stata poi la volta di “Diamanti” di Ozpetek, com’è stato lavorare in un team al femminile? “Magico, al contrario di quello che si possa pensare noi donne insieme siamo una forza incredibile! Le mie colleghe presenti nel film sono amiche, ci stimiamo reciprocamente… e poi Ferzan è capace di unire le persone. I suoi film raccontano sempre di famiglie allargate, di convivialità e girare sul suo set è come sentirsi a casa. La storia di ‘Diamanti’ è un diamante essa stessa; il film riesce a trasmettere un forte messaggio di resilienza, soprattutto in relazione alla condizione femminile e al potere della sorellanza, che emerge come un tema centrale in un mondo che, pur avendo il suo lato oscuro, è anche capace di rinascere e trasformarsi grazie al coraggio delle sue donne. Mi piacerebbe che fosse sempre così, ma mi rendo conto di essere ahimè una sognatrice… però nel mio piccolo cerco di mantenere questo principio ben saldo!” In cosa la vedremo impegnata nei prossimi mesi? “Adesso mi sono presa una breve pausa, ma tra qualche settimana ricominciamo con le riprese de ‘La preside’ infatti venire a Taormina è stata anche un’occasione per tornare in un posto dove ho lasciato parte del mio cuore e quindi godermi un po’ di tempo tra mare, amore ed amici” Non è la prima volta che partecipa alla kermesse siciliana, cosa ricorderà di quest’anno? “Senza ombra di dubbio l’incontro con Martin Scorsese. Credo che lui sia uno dei registi più importanti di questo secolo; e stare accanto ad una persona che ha girato dei film cult per anni e che continua ancora a farlo è per me un grandissimo onore. Inoltre, come ho detto prima, a Taormina c’è una parte del mio cuore quindi ricevere un riconoscimento da parte della Direzione Artistica è stato bellissimo. Con Luca - Zingaretti ndr – amiamo sempre ritornare in Sicilia, ma ammetto che quest’anno il Film Festival ha avuto ancora più fascino del solito!”

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