L’asse Francia-Italia continua ad essere essenziale per le transazioni commerciali, tenendo ancor più saldi i rapporti fra i due Paesi. Ne parliamo col Direttore dell’Ufficio ICE di Parigi
La Francia è uno dei principali partner commerciali dell’Italia: oltre 62 miliardi di euro di esportazioni nel 2024, terzo mercato per il nostro Paese dopo Germania e Stati Uniti. Un legame solido, fatto di scambi,-taglio- fiere internazionali, investimenti e collaborazioni strategiche. Al centro di questo sistema c’è l’Agenzia ICE, conosciuta all’estero come Italian Trade Agency (ITA), che lavora per promuovere il Made in Italy e sostenere le imprese italiane sui mercati esteri. A guidare l’Ufficio di Parigi è Luigi Ferrelli, con una lunga esperienza nei contesti europei. L’ho intervistato per approfondire le attività dell’Agenzia, le sfide affrontate, i successi ottenuti negli ultimi anni e le prospettive future in un contesto internazionale complesso ma ricco di opportunità. L’Agenzia ICE ha una lunga storia: come si presenta oggi all’estero? « ICE è il nome con cui siamo conosciuti in Italia, mentre all’estero operiamo come Italian Trade Agency (ITA). Siamo l’agenzia pubblica del governo italiano, collegata al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il compito di favorire l’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano, in particolare delle piccole e medie imprese. » Qual è la missione dell’Ufficio ICE a Parigi? « La nostra missione in Francia riflette quella dell’ICE a livello globale. Da un lato, promuoviamo le esportazioni italiane; dall’altro, favoriamo gli investimenti diretti esteri verso l’Italia. Il nostro ufficio è dedicato esclusivamente alla Francia, un mercato fondamentale sia per dimensioni sia per rilevanza strategica: è il terzo Paese di destinazione per le esportazioni italiane, dopo Germania e Stati Uniti, con un valore di oltre 62 miliardi di euro nel 2024, pari a circa il 10% dell’export complessivo italiano. » Quali sono le principali attività che svolgete? « Una parte importante del nostro lavoro riguarda l’organizzazione della partecipazione collettiva delle imprese italiane alle principali fiere internazionali in Francia, che coprono settori chiave come agroalimentare, meccanica, farmaceutica, moda, design e innovazione, per citarne alcuni. Eventi come SIAL, Wine Paris o Viva Technology sono appuntamenti imprescindibili per l’industria italiana. » Collaboriamo inoltre strettamente con l’Ambasciata d’Italia, il Consolato Generale, l’Istituto Italiano di Cultura, ENIT e altre istituzioni nell’ambito di un “Sistema Italia” coeso ed efficace nella promozione dell’economia italiana e del Made in Italy. Può citarmi qualche risultato raggiunto sotto la sua direzione? « Tra i momenti più significativi, sicuramente la partecipazione italiana al SIAL e a Wine Paris, dove l’Italia è risultata il primo Paese espositore per numero di aziende. È un grande motivo di orgoglio, ma il merito va soprattutto alle imprese italiane, che riescono a presentarsi in modo competitivo e professionale sui mercati internazionali. Il nostro compito, come ICE, è facilitare e valorizzare il loro lavoro. In ambito innovazione, vorrei sottolineare il nostro partenariato con SMAU, che ha portato a tappe parigine dedicate alle startup italiane e a incontri B2B con l’ecosistema francese. Un’altra vetrina importante è Viva Technology, dove nel 2025 parteciperanno 48 startup italiane, attive in diversi settori tecnologici. » Quali competenze servono per lavorare in un contesto come quello francese? « Oltre alla conoscenza approfondita degli strumenti ICE, è fondamentale avere passione per questo lavoro, spirito di servizio verso le imprese e capacità di adattamento. Il lavoro si fonda su una squadra locale di analisti di mercato, che conoscono a fondo il contesto francese e rappresentano la spina dorsale del nostro ufficio. » -taglio2- Com’è percepito il Made in Italy in Francia? « La percezione è molto positiva. Il Made in Italy è presente e riconosciuto ovunque: nell’agroalimentare, nella moda, nel design, ma anche in settori meno visibili come la farmaceutica, i beni strumentali e la tecnologia.Esiste un vero e proprio “desiderio d’Italia” da parte del pubblico francese, alimentato anche dai forti flussi turistici. Questo ci supporta nel nostro lavoro quotidiano. » Come si evolvono la competizione e la cooperazione tra Italia e Francia? « In alcuni ambiti come il food e il vino esiste indubbiamente una competizione, che però è sana e stimolante. Allo stesso tempo, ci sono importanti sinergie, soprattutto nei settori del lusso e dell’agroalimentare, dove la Francia è il primo investitore in Italia. I rapporti economici sono profondi e articolati. » Qual è il ruolo della sostenibilità nelle attività ICE? « La sostenibilità è ormai imprescindibile in ogni settore. Le normative europee impongono standard sempre più rigorosi, ma c’è anche una forte domanda da parte dei consumatori di prodotti tracciabili, rispettosi dell’ambiente e delle persone. Le aziende italiane devono non solo rispettare questi criteri, ma anche saperli comunicare in modo efficace. » Qual è il punto di forza della manifattura italiana? « Siamo la seconda manifattura d’Europa dopo la Germania. L’Italia ha una lunga tradizione nella trasformazione dei prodotti, che rappresenta un pilastro fondamentale della sua economia, soprattutto nei settori agroalimentare, manifatturiero e industriale. Nel 2024 abbiamo superato i 623,5 miliardi di euro di export, con un avanzo commerciale di 54,9 miliardi. Una performance superiore a quella francese, che testimonia la solidità del nostro sistema produttivo, fatto di micro, piccole e medie imprese capaci di esportare qualità e innovazione nel mondo. » Quest’anno l’Italia è stata Paese d’onore alla biennale d’arte Révélations al Grand Palais. Qual è stato il significato di questa presenza? « È stato un riconoscimento importante per il valore del nostro artigianato, che incarna l’eccellenza del Made in Italy. La partecipazione come Paese d’onore ha permesso di mettere in luce la creatività e la maestria di artigiani provenienti da tutta Italia, attivi in settori come la ceramica, il vetro, il tessile, il metallo, la lavorazione del legno e il design contemporaneo. Abbiamo portato a Parigi una rappresentazione autentica di un patrimonio culturale e produttivo che unisce tradizione e innovazione. “Révélations“ è una vetrina internazionale di altissimo livello e, il ruolo centrale affidato all’Italia ha rafforzato ulteriormente la percezione della nostra capacità di coniugare arte, tecnica e bellezza. » E per il futuro? Quali sono gli obiettivi? « Abbiamo un fitto calendario di eventi fino a fine anno, con l’obiettivo di consolidare e rafforzare la presenza italiana sul mercato francese. Stiamo già lavorando alla programmazione 2026, in un contesto economico internazionale incerto, con l’obiettivo di mantenere e, se possibile, aumentare le quote di mercato delle imprese italiane in Francia. »