Fuori dal coro
È la vincitrice ufficiale di Drag Race Italia, uno dei programmi televisivi più sorprendenti degli ultimi anni. Chiacchierando abbiamo scoperto cosa si cela dietro il suo personaggio
La nuova "Italia’s Next Drag Superstar” Lina Galore è stata premiata durante il Gran Finale della terza stagione del programma Drag Race Italia. Lina Galore è esplosa artisticamente nel 2019 rendendo omaggio a Lina Sastri, l'attrice napoletana che ha interpretato Ninuccia in "Natale in Casa Cupiello", un film che le ricorda le sue origini e, soprattutto, la sua famiglia. -taglio- Partecipare a Drag Race Italia ha rappresentato per Lina un'opportunità di condividere la sua arte ancora più liberamente e onestamente con tutti, compresi i suoi cari. “Perché faccio la drag queen? Perché mi rende felice. E lo considero un atto di estremo coraggio politico e uno strumento di rappresentazione, elemento fondamentale per la sopravvivenza in una società eteronormativa. Se anche solo un giovane, vedendo una mia esibizione, trova il coraggio di essere sé stesso, allora quella parrucca vale fino all'ultimo euro speso!”. Tutte le immagini, creature e personalità che rientrano in questo specifico universo sono per Lina fonte di ispirazione; “Out of Drag”, è Giovanni Montuori, 34 anni, di Avellino, vive e lavora a Milano ed è un consulente di strategie di comunicazione e produttore digitale. Albatros magazine ha incontrato Lina Galore subito dopo l'incoronazione, ecco cosa ci ha raccontato… Lina, che bilancio fai di questa esperienza? Ti aspettavi di vincere Drag Race Italia? “Sono davvero felice e onorata di aver ricevuto questo titolo che porta con sé una responsabilità enorme. Questo premio non mi spaventa, anzi mi motiva a fare del mio meglio non solo per me ma per tutti i componenti della comunità LGBTQIA+. Non mi aspettavo di raggiungere questo traguardo ma sarebbe ipocrita non dire che lo sperassi.” Volgendo uno sguardo al passato e proiettandolo anche verso il futuro, cosa rappresenta questa vittoria per te? “Se dovessi viaggiare nel tempo e dal passato, di oggi direi: ‘cavolo, sei diventato una persona con una consapevolezza tale da permetterti di fare una cosa del genere’. Guardando avanti, invece, mi piacerebbe conoscere quello che il futuro ha in serbo per me: devo impegnarmi perché da questo momento avrò molti più occhi puntati su di me e una piattaforma più risonante. Quello che farò e che dirò avrà un peso diverso rispetto a quello che ha avuto fino ad ora.” Quali ricordi porti con te dei giudici di Drag Race Italia? “Di tutti loro porterò per sempre con me il loro impegno nel cercare di comprendere il concetto che c’era dietro a quello che portavamo sul palco e il desiderio di farci crescere.” E delle guest di puntata? “Ho un bellissimo ricordo, in particolare, di Sabrina Salerno e Jo Squillo. La prima volta che mi sono messa in drag è stata ad una festa di Halloween: insieme alla mia ‘drag mother’, che è stato anche il mio compagno per otto anni, ci siamo vestiti da Sabrina e Jo. Sapendo quanto il drag mi ha cambiato, fatto crescere e reso una persona migliore e vedendo loro due dietro il bancone a giudicarmi, è stato come un cerchio che si è chiuso. Mi sembrava di essere in un sogno.” Secondo te, quali insegnamenti porta con sé Drag Race Italia? “Programmi come Drag Race Italia hanno il potere di far crescere la nostra società. Se c’è una cosa che io per prima ho imparato da questo show è che la storia delle persone rende le persone quello che sono. Il modo in cui noi ci comportiamo con le persone intorno a noi può creare o dei mostri o degli eroi. Io ho avuto la fortuna di essere affiancata a persone che sono stati dei veri e propri eroi. Melissa Bianchini in primis, che insieme a Lightning Aurora rappresentavano la comunità trans in questa edizione, ha insegnato quanto sia importante non giudicare nessuno ma, soprattutto, non fondare qualsiasi tipo di giudizio sul pregiudizio. Le persone vanno valutate, più che giudicate, in base a quello che possono fare e consegnare al mondo, piuttosto che per pregiudizi legati al genere, al loro orientamento sessuale o al loro aspetto fisico. Sono tutte cose che ci incatenano al passato e invece per andare verso il futuro queste cose non dovrebbero nemmeno esistere.” Forte di questa vittoria, quali sono i tuoi futuri step nel mondo dello spettacolo? “Ho sempre avuto un sogno come drag. Elio e le storie tese che si riuniscono, partecipano al Festival di Sanremo e alla serata delle cover chiamano me per cantare il ‘Gioca jouer’ di Claudio Cecchetto.”