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L’Importanza di ricordare

di Tommaso Martinelli

Numero 224 - Ottobre 2021

L’autobiografia “La carezza della memoria” è l’ultimo regalo del grande regista e attore a tutto il suo pubblico e ai tanti che da anni lo amano, in attesa della sua prima attesissima serie


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Da oltre quarant’anni, con le commedie da lui scritte e interpretate, Carlo Verdone riesce a strappare al pubblico più di un sorriso. Reduce dall’ottima accoglienza ottenuta dalla recente pubblicazione del libro autobiografico “La carezza della memoria” e in attesa di vederlo prossimamente su Amazon Prime Video protagonista della sua prima serie, -taglio-intitolata “Vita da Carlo”, il poliedrico regista e attore si racconta in occasione della kermesse Marateale, dove ha rivenuto un meritato Premio alla Carriera. Carlo, “La carezza della memoria” è il titolo del tuo ultimo libro. Come mai hai deciso di intitolarlo così? “Semplicemente perché scriverlo è stato come ricevere una carezza, soprattutto per la mia anima. Erano diversi anni che dovevo scrivere un libro di questo tipo, facendo un salto indietro nel tempo e fare i conti con i ricordi più importanti della mia vita. Purtroppo, però, non facevo che rimandare, probabilmente perché non mi venivano in mente delle grandi idee per poterlo strutturare al meglio. Un giorno, però, durante il primo lockdown, è accaduto un episodio alquanto curioso.” Raccontacelo… “Una mattina stavo mettendo a posto un po’ di scatoloni. Uno di questi, improvvisamente, è caduto, aprendosi. Da quello scatolone sono usciti tantissimi oggetti, appunti e fotografie che mi hanno fatto tornare in mente diverse cose che pensavo di aver dimenticato definitivamente. A quel punto ho deciso di partire proprio da quello scatolone per la stesura del mio libro dedicando ogni capitolo a ciascuno di quegli oggetti. Dopo averlo terminato, ho provato un grandissimo senso di sollievo e armonia. E non ho avuto nessuna esitazione nella scelta del titolo, visto che quel libro era stato in grado di accarezzarmi l’anima… Un libro che mi ha dato la possibilità di rendere protagonisti persone e luoghi a cui oggi tengo ancora di più rispetto al passato.” Oltre al libro, hai scritto una serie che andrà in onda prossimamente su Amazon Prime Video, il cui titolo è tutto un programma… “Vita da Carlo è una serie che ho scritto, sempre durante il lockdown, assieme a un’altra sceneggiatura. Devo ammettere che lo scorso anno, nonostante sia stato un anno particolare e complicato, almeno ho cercato di rifarmi sul fronte della scrittura, cercando di dare vita a progetti che mi sarebbe piaciuto vedere concretizzati e che continuavo a rimandare per mancanza di tempo. In più, lo scorso anno, oltre a tutti i limiti legati alla pandemia, ho dovuto fare i conti con un problema di salute. -taglio2-A settembre dello scorso anno, infatti, mi sono dovuto operare a tutte e due le anche. Di conseguenza, visto che ero costretto a stare immobile per tutto il tempo, l’unico sforzo che non avrebbe potuto provocarmi dei problemi era proprio quello di scrivere.” I tuoi film, da più di quarant’anni, continuano a strappare sorrisi a milioni di italiani… “Oggi, però, è sempre più difficile riuscire a far ridere la gente. Soprattutto per i numerosi problemi con i quali siamo costretti a convivere…” Quali consigli daresti ai più giovani che in questo periodo si affacciano al mondo dello spettacolo? “Sono convinto che per poter fare questo mestiere sia fondamentale, prima di tutto, amare il pubblico. Soltanto mettendo al servizio della gente il nostro lavoro, la nostra arte, poi si riesce a raggiungerla senza filtri. Faccio questo mestiere da più di quarant’anni e ovviamente sono fiero di tutte le soddisfazioni che mi ha permesso di raccogliere e di tutti gli incontri importanti che mi ha permesso di fare. Ma sono certo che se in tutti questi anni non fossi stato accompagnato da tanta sana curiosità e da un innato entusiasmo, oggi probabilmente non avrei tutti questi numerosi stimoli per continuare il mio percorso.” Com’è Carlo nella vita di tutti i giorni, magari lontano dai riflettori? “Mi considero una persona semplice, a cui piace affrontare la vita con le gioie e i suoi dolori come chiunque altro. Quando non lavoro, cerco di dedicarmi alla famiglia e agli amici di sempre. Mi piace, a distanza di tanti anni, restare incantato dalla bellezza della mia Roma.” C’è un regalo che in futuro ti piacerebbe ricevere dalla vita? “Devo riconoscere che la vita, in tutti questi anni, mi ha fatto tantissimi regali, di cui sarò sempre grato. Per questo, in futuro, mi auguro semplicemente di continuare a vivere all’insegna della serenità. Il mio unico auspicio, invece, è legato ai giovani che spero possano tornare a sorridere e raccogliere successi, dopo aver perso ingiustamente più di un anno della loro vita.”





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