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Libri, Libri, Libri

di Alfredo Salucci

Numero 237 - Febbraio 2023


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L’anno 2022 lo ricorderò anche per il gran numero di libri che sono stati presentati, tra i tanti ci metto anche il mio: Racconti di fantasia partenopea. Una ragione di questa pletora di presentazioni è stata la mancata possibilità di organizzare incontri negli anni precedenti a causa del COVID-19. -taglio- Così si è formato un esubero di libri da smaltire. Per fare ciò ogni autore e ogni editore si sono attrezzati al meglio secondo le proprie possibilità, le proprie conoscenze e le proprie amicizie. Così, mio malgrado, mi sono ritrovato nella marea di tanti scrittori in attesa del proprio turno per presentare il loro libro presso un’associazione culturale, una libreria, o nella sala Comunale del paese che organizzava l’evento.
Aspettando che arrivasse il mio turno ho partecipato, anche per curiosità, alla presentazione di molti libri. Così ho potuto fare una bella esperienza e conoscere anche le varie possibilità di come promuovere adeguatamente un libro, evitando errori grossolani. Seguendo i vari modi di presentazione ho compilato anche una scaletta molto soggettiva. Al posto più basso ho sistemato i neofita, autori poco conosciuti o sconosciuti, nel mezzo ho messo gli autori che avevano già fatto qualche esperienza, al primo posto ho collocato gli scrittori di rango, quelli accreditati e conosciuti da tutti. Ripeto la mia esperienza è personale e non può essere generalizzata, non è un modello. Le presentazioni organizzate dagli autori sistemati al gradino più basso sono state le più belle, non solo per la parte coreografica, professori d’orchestra e cantanti, e l’ospitalità, banco di dolciumi, di spumante e caffè, ma spesso anche per i contenuti. A significare che gli autori si erano impegnati non solo per i contorni, ampiamente riportati sull’invito per attirare gente, ma anche per la parte letteraria, bastava il nome di chi era stato invitato presentare il libro, spesso, veri cultori della materia. Questo era un valore aggiunto, se il libro era presentato da un professore universitario o da un giornalista di rango si poteva ritenere che quel testo fosse di un certo valore. Nessun cattedratico, tanto meno un giornalista importante si sarebbero prestati a presentare qualcosa di scarso pregio letterario o peggio. In effetti proprio tra scrittori neofiti capita di incontrare, a volte, un narratore di livello. -taglio2-
Le presentazioni fatte dagli autori che avevano avuto già qualche esperienza letteraria in genere erano molto sobrie, a volte spartane, senza musici, senza cantanti e senza tavolo con dolciumi e spumante. Il relatore, generalmente un giornalista, dopo una breve introduzione sulle caratteriste del libro e sul suo interesse letterario iniziava l’intervista all’autore per dargli la possibilità di inquadrare al meglio la sua opera, invitando, poi, anche il pubblico a fare domande. Si concludeva così la serata, e se si vendeva anche qualche libro era andata veramente bene. Le presentazioni dei libri di autori noti si potevano svolgere nelle due modalità precedentemente descritte. Il relatore, generalmente un giornalista, prima illustrava il libro poi poneva domande mirate all’autore. Infine invitava anche il pubblico a formularne altre. Il tutto si svolgeva in un tempo congruo, senza sbavature, e in modo molto spartano. Tutto cambiava se l’autore era stato invitato da un’associazione, in tal caso non potevano mancare canti e suoni, oltre al buffet e un brindisi finale ben augurante. Tutto logicamente offerto dall’associazione. Questa esperienza, alquanto forzata, mi ha dato anche l’opportunità di conoscere le preferenze dei lettori. Non ci sono dubbi al lettore piacciono i libri gialli, i thriller, in pratica i libri di fatti sanguinosi, di brivido o peggio. Oltre l’ottanta per cento dei libri presentati a cui ho assistito avevano una trama violenta, con almeno un morto ammazzato e un investigatore.
Io con il mio libro di Racconti di fantasia partenopea, senza morti ammazzati né violenze, mi sono sentito un po’ fuori luogo e fuori tempo massimo, così ho riletto il mio lavoro per capire se qualcosa cosa non andasse, ma con piacere, alla fine della lettura, ho trovato il mio libro ancora più bello.





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