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LEWIS HAMILTON

di Pasquale Di Palma

Numero 260 - Maggio - 2025

Il pilota Ferrari ci racconta il momento delicato che sta vivendo in questo inizio di stagione, confortando i tifosi e pronto a farci sognare tutti nelle prossime gare


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Spesso quando si fanno dei cambiamenti ci si mette un po' di tempo ad adattarsi al nuovo, questo nella vita così come in ambito sportivo, infatti capita di vedere atleti che cambiando squadra hanno bisogno di un attimo per prendere le misure nel nuovo contesto, ma i grandi campioni però poi si rimettono in gareggiata e fanno sognare i tifosi. -taglio- È proprio il caso di Lewis Hamilton leggendario pilota di Formula 1, nuovo in Ferrari, in mezzo a un inizio turbolento della stagione sta ritrovando la retta via. Il sette volte campione, noto per il suo successo con la Mercedes, sta affrontando sfide significative nell’adattarsi alla Ferrari SF-25, ma come scritto prima, i veri campioni si vedono nel momento più difficile, non che Hamilton debba dimostrare la sua bravura sulla pista, però nella vita non si finisce mai di competere soprattutto con sé stessi. Lewis Hamilton ha voluto concederci questa intervista proprio per dire la sua circa il momento che sta vivendo in Ferrari. Quando è stata resa nota la notizia circa il suo arrivo in Ferrari il mondo della F1 è andato letteralmente in visibilio, finalmente la stagione è iniziata ma c’è chi le sta muovendo delle critiche… “Sì, dopo anni che faccio il pilota sono abituato a chi critica costantemente infatti dopo questo inizio di stagione non perfetto mi aspettavo che subito avrebbero gridato ‘allo scandalo’, ma allo stesso tempo so quanto la Ferrari mi ha voluto e quanto i tifosi sono felici di avermi in questa scuderia quindi continuo per la mia strada… come si dice? Il cavallo vincente si vede alla fine.” Si è detto un po' dispiaciuto per alcune dichiarazioni fatte sul suo conto che l’hanno definita un pilota che non può più “dare nulla” alla F1, cosa proprio non l’è andato giù? “La poca comprensione. Ribadisco, infatti, l’essere dispiaciuto che non vuol dire essere turbato perché soprattutto gli addetti ai lavori sanno bene cosa significa cambiare scuderia e contesto, e soprattutto cambiare auto. Io per anni ho guidato in Mercedes, ormai conoscevo qualsiasi cosa della mia auto, credo sia normale dover un attimo trovare la stessa fiducia con una nuova auto e un nuovo team. Inoltre, ci tengo a dire che mi trovo benissimo in Ferrari, perché non sono mancati rumors anche riguardo a questo, le persone che lavorano con me sono fantastiche e dopo i risultati non perfetti delle prime gare sono stati pronti a ragionare insieme e mettersi in discussione. Anzi, ho apprezzato tantissimo questo senso di squadra, che non è così scontato al giorno d’oggi.” Come sta gestendo quindi questa sorta di pressione mediatica sui risultati? “Concentrandomi solo sul lavoro, sulla auto e su ogni singola gara. Anzi, nelle quarantotto ore che precedono la corsa sto evitando di leggere qualsiasi tipo di notizia che possa riguardarmi, ma non perché subisco questo tipo di ‘attenzione’, ma perché lo trovo uno spreco di tempo. Negli anni ho lavorato molto sull’aspetto mentale, quindi so bene come dissociarmi da qualsiasi inutilità prima della gara, anche perché quello che poi va in auto sono io.”-taglio2- A proposito di questo, voi piloti passate molte ore all’interno dell’auto, cosa pensa lei durante una corsa e come controlla l’adrenalina? “L’adrenalina non la controllo! – ride ndr. – anzi ogni volta mi stupisco di quanto mi senta gasato quando guido, proprio come se fosse la prima volta. Durante la corsa, però, è impossibile deconcentrarsi anche perché siamo in collegamento costante con il team che ci fornisce tutte le indicazioni necessarie e nel frattempo ripasso a mente tutto il percorso di gara, ad ogni giro, quasi come fosse un vero e proprio mantra!” Parlando di mantra, lei ha anche dichiarato di praticare molta meditazione e yoga, come si è avvicinato a questa disciplina? “Io credo che chiunque pratichi sport estremi debba fare yoga e meditazione. Mi sono avvicinato allo yoga in maniera molto naturale, ero in un periodo della mia vita abbastanza stressante e mi rendevo conto di non riuscire più a staccare la testa, nemmeno durante la notte. Ho sofferto di insonnia ed ero sempre lì a pensare e ripensare alle cose, così un bel giorno ho pensato che probabilmente qualche tecnica di rilassamento avrebbe potuto aiutarmi e ne ho parlato con il fisioterapista del team che mi ha indicato una persona. Ammetto che ero scettico, ma in poco tempo sono stato rapito da tutto quello che dietro lo yoga e la meditazione perché si tratta proprio di abbracciare uno stile di vita e, come dicevo prima, per chi pratica uno sport comunque ‘pericoloso’ è importante riuscire a trovare un equilibrio interiore che può eventualmente aiutare a gestire delle situazioni di alto rischio e forte stress. Quindi tutti i giorni faccio le mie sessioni prima di affrontare la giornata e ti assicuro che inizi con una marcia in più!” Sei da anni anche un attivista sempre attento alle tematiche sociali, ed hai lanciato la tua ultima iniziativa benefica, di cosa si tratta? “Sì, l’ultima iniziativa che ho lanciato si chiama ‘Mission 44’, è una fondazione benefica per tutelare e migliorare le condizioni delle minoranze nel mondo del lavoro e della scuola. Tutti i giovani, indipendentemente dal loro background, dovrebbero avere il potere di sognare l'impossibile quindi con Mission 44 cercherò di dare il mio contributo per una società equa e inclusiva in cui ragazzi e ragazze possono raggiungere il loro pieno potenziale attraverso l'accesso a pari opportunità nell'istruzione, nel lavoro e nella società in generale. Credo sia importante aiutare gli altri e soprattutto dar voce a chi purtroppo non ne ha. Io mi sento responsabile perché sp che con la mia notorietà posso contribuire in maniera significativa nel portare in risalto determinate tematiche e soprattutto so che devo dare l’esempio poiché sono tanti i ragazzi che sognano di diventare come me.”





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