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Leggere e riscrivere il mondo

di Pasquale Matrone

Numero 195 - Gennaio 2019

Leggere è arte da trasmettere e da apprendere. Da insegnare, innanzitutto


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Leggere è arte da trasmettere e da apprendere. Da insegnare, innanzitutto. A farlo deve essere una scuola vigile, pronta a captare indizi e tracce della continua metamorfosi del linguaggio e dei linguaggi della società in cui agisce e alla quale è chiamata a fornire risorse e stimoli idonei a favorirne la crescita. Ma è altresì abilità da coltivare, da imparare ancora, dopo, da soli, impegnandosi a incrementarne qualità ed efficacia, con la consapevolezza della sua imprescindibile funzione. Da qui, poi, bisogna partire alla conquista del senso vero delle parole, per governarne con misura e saggezza il potenziale.-taglio- Chi sa leggere, infatti: possiede i mezzi per distinguere verità e menzogna, astrazioni deliranti e progetti concreti, bene e male; non si lascia condizionare dalle mode, né dal “si fa così, perché tutti lo fanno”; non si adopera di essere “in” agli occhi del padrone del gregge; non abusa del “tu”, perché su Facebook si usa così; non si eccita per il Black Friday, dormendo addirittura in macchina pur di non perdere l’affare; non si traveste e fa lo scherzetto, la notte di halloween, solo per non apparire antiquato e fesso; non impazzisce per le mutande firmate; non dichiara l’amore con una rosa tatuata sui glutei, da esibire con pantaloni abbassati sino all’inguine; non adora i capelli arcobaleno, ‘perché fa figo’; non considera Fedez, arabescato su tutta la pelle, uno schianto- che-se-lo-vedi-ti-fa-morire; non si ritiene un fallito, se non compra l’ iPod touch ultima generazione; è una tredicenne normale, nonostante non fumi; è un ragazzino tosto, anche senza -taglio2-drogarsi. I burattinai dell’economia, sfruttando il crescente neoanalfabetismo, continuano a plagiare e a dirigere masse sempre più acefale, acritiche, obbedienti, belanti... E vuote. Per reagire a questa guerra subdola, devastante, seminatrice di menzogna avidità bruttezza e morte, bisogna ritrovare il piacere della lettura... Molti non leggono: non sanno e non possono farlo, perché in possesso di un lessico povero e del tutto sprovvisti di strumenti grammaticali sintattici stilistici, retorici. Se pure aprono un libro, si fermano subito: non lo capiscono. Ci vorrebbe, oggi, per difendere quel che resta, un esercito di maestri dotati della stessa passione morale e civile che ispirò Manzi, Rodari, Lodi. Il mondo, infatti, va letto bene, se si desidera coglierne pregi e storture e intervenire in esso con efficacia. E, soprattutto, se si avvertono necessità e dovere di riscriverne romanzo e destino dopo avere eliminato, da intreccio e trama, bugie errori e orrori.





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