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Lasciare il segno

di Pasquale Matrone

Numero 219 - Aprile 2021

L'insegnamento che lascia una traccia, un segno...


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Insegnare vuol dire: lasciare traccia, imprimere segni nel cuore e nell’anima, incidere nella mente; mostrare, spiegare, indicare la strada; comunicare, riferire; suscitare negli allievi, con l’esempio e con le parole, sentimenti, abitudini, comportamenti; creare le condizioni adatte a scoprire la verità e a impadronirsene;-taglio- indicare una metodologia di studio efficace e funzionale; suscitare la passione per la conoscenza, coinvolgendo i giovani con un’adeguata preparazione e col proprio entusiasmo. S. Agostino parla di “Maestro interiore”, presente in ogni essere umano come logos, scintilla divina, innata possibilità. Una verità inoppugnabile, la sua. Colui che insegna, prendendone atto con fiducia, deve, dunque, solo sollecitare l’alunno a guardarsi dentro, e, nel contempo, aiutarlo a incanalare il potenziale di cui è dotato nella giusta direzione, con tenacia fiducia e volontà. Un maestro deve possedere: attitudini, vocazione, umiltà, capacità, competenza, empatia; senso dell’equilibrio, della giustizia e di un rigore mai disgiunto da un’idonea conoscenza della psicologia dell’età evolutiva e della pedagogia. Non è facile essere insegnanti, soprattutto se si pensa alla fragilità e al valore del “materiale” con il quale occorre interagire con delicatezza, onestà, rispetto e attenzione costante. -taglio2-Un chirurgo, incidendo col suo bisturi il corpo per restituirgli efficienza e vitalità, deve non solo guarire, ma anche, e soprattutto, non arrecare danno alla salute del suo paziente; allo stesso modo, l’azione del maestro deve favorire e non frenare la crescita integrale della persona affidata alle sue cure dalla società. Gli allievi sono l’invisibile, e tuttavia reale e grande, capitale da mettere a frutto per il futuro. Il giovane deve essere aiutato: a scoprire le risorse di cui dispone e a farne l'uso migliore; ad avere fiducia in sé stesso; a non smettere mai d'imparare; a rendersi conto di essere parte preziosa del mondo; a usare i propri talenti per diffondere gioia e bontà sulla terra; a cantare ogni giorno un inno alla vita; a non dimenticare mai di farsi mercante di sole per tutti...Deve poi farsi, a sua volta, artefice del proprio destino e del proprio futuro, imparando a usare la libertà, di cui in quanto uomo è dotato, con senso di responsabilità, altruismo e generosità. Deve. Perché, inesorabile, il tempo passa. Perché anche i Maestri più bravi, recitata la loro parte, escono di scena... Perché tutti sono destinati a farsi polvere...Perché, di ognuno, resteranno solo i segni lasciati negli altri.





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