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Largo ai giovani

di Gaetano Magliano

Numero 247 - Febbraio 2024

È tutto pronto per i Mondiali di Nuoto a Doha, quest’anno la competizione promette grandi sorprese sul podio e l’Italia è una delle nazionali più attese in vasca


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Sono iniziati da pochissimi giorni i tanto attesi Mondiali di nuoto, già durante la cerimonia di apertura si è intuito che quella di quest’anno sarà una competizione diversa, poiché ricca di colpi di scena dovuti anche ad alcune assenze importanti che, però, sono state già dimenticate grazie alle prime vittorie. -taglio- La cerimonia in sé per se ha visto le squadre partecipanti accompagnate dalle mascotte ufficiali: ‘Nahim’, uno squalo balenottera qatariota, e ‘Mayfara’, una corallina che cammina, parla e sorride, entrambi i simboli sono legati alla cultura del Qatar che rappresentano l’inclusività e l’impegno nella promozione della sostenibilità. Le prove delle cinque discipline acquatiche in programma sono: nuoto, tuffi, tuffi dalle grandi altezze, nuoto artistico, pallanuoto e nuoto in acque libere, e saranno ospitate in tre differenti sedi: L’Aspire Dome, l’Old Doha Port e l’Hamad Aquatics Centre. È questa la prima volta per il Qatar come paese ospitante di un evento di punta di World Aquatics, dopo aver ospitato con successo diversi eventi FINA negli ultimi anni, tra cui il 12° Campionato mondiale di nuoto (25 m) nel 2014, nove edizioni della Coppa del mondo di nuoto, quattro FINA Marathon Swim World Series e un evento FINA Diving World Series nel 2009, era ora facesse lo step successivo tra i Big Host. Infatti, sono stati incredibili i lavori ed i miglioramenti fatti nelle varie strutture e piscine ospitanti le varie gare, ma passiamo all’aspetto che più interessa: le competizioni e gli atleti. È stata incredibile la notizia della federnuoto statunitense, la quale quest’anno ha deciso di non organizzare una specifica prova di selezione per determinare la squadra che avrebbe partecipato ai Campionati del Mondo, infatti, la formazione a stelle e strisce è stata definita sulla base dei risultati ufficiali registrati nel periodo 1 ottobre – 1 novembre, nel corso del quale è stato selezionato un solo nuotatore per ciascuna gara, con annessi sostituti in base al posizionamento.-taglio2- Inoltre, altra notizia singolare è stata la rinuncia di molti big di partecipare alla rassegna di Doha a causa di quella che definiscono “anomalia” di disputare un mondiale a febbraio nell’anno olimpico che porterà quindi cinque mesi dopo alle Olimpiadi, potrebbe essere per qualcuno un compromesso troppo impegnativo e rischioso verso l’appuntamento clou del triennio. Sicuramente sarà una importante opportunità per i nuotatori russi e bielorussi appena reintegrati da World Aquatics nel circuito delle competizioni internazionali come atleti neutrali, salvo il rispetto dei criteri imposti per la loro partecipazione, come ad esempio la possibilità di iscrivere un solo atleta per evento, ragione per cui, salvo staffette, Stati Uniti e Russia si sono ritrovate in una rassegna mondiale con il medesimo numero di atleti. Per quanto riguarda l’Italia, invece, sarà un Mondiale senza Thomas Ceccon già definito come “il grande assente”. Il nuotatore veneto, da poco ripreso da un infortunio ha preferito non rischiare a questa competizione in vista dei giochi Olimpici di Parigi. La nazionale dovrà fare a meno in questi giorni anche di Margherita Panziera che ha deciso di restare a casa e puntare a qualificarsi con le selezioni di marzo in Italia. Ma la squadra scelta dal direttore tecnico Cesare Butini è comunque ben rappresentata a Doha: atleti esperti e atleti giovani, 34 nuotatori in tutto, 20 uomini e 14 donne. “Nel comporre la rappresentativa abbiamo rispettato quanto era indicato nei criteri di selezione coniugando le esigenze di squadra con quelle individuali in un’ottica olimpica” ha spiegato Butini. “Abbiamo formato anche questa volta una squadra che abbina esperienza a novità; ci sono 9 atleti, tra maschi e femmine, che sono alla loro prima esperienza iridata. Sono state operate alcune scelte discrezionali che tendono a favorire la crescita di atleti giovani; tredici tra atlete e atleti sono nati dopo il 2001. In Qatar gli azzurri cercheranno di strappare il biglietto per tutte e 7 le staffette di Parigi e far fare esperienza agli atleti più giovani del team.” Non ci resta quindi che restare a guardare e tifare per i nostri azzurri!





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