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Rossella Flamingo

di Maria Paola Di Palma

Numero 218 - Marzo 2021

La campionessa di scherma racconta la sua storia


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Rossella Fiamingo, campionessa di scherma nella specialità “spada”, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016 e prima medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile italiana, ha vinto per due volte consecutive la medaglia d’oro nella spada individuale ai Mondiali di scherma di Kazan 2014 e di Mosca 2015, -taglio- collezionando sempre ai Mondiali di scherma tre bronzi nella spada a squadre a Catania nel 2011, a Kazan nel 2014 e a Budapest nel 2019. Agli Europei invece ha conquistato una medaglia d’argento nella spada individuale a Montreux nel 2015 e tre bronzi nella spada a squadre a Strasburgo nel 2014, a Montreux nel 2015 e a Dusseldorf nel 2019. La nostra campionessa detiene due primi posti, tre secondi posti, due terzi posti nella Coppa del Mondo. Impegnata a 360° Rossella Flamingo è anche Dietistica con laurea conseguita all’Università di Catania. In attesa di vederla gareggiare alle prossime Olimpiadi, auspicando il primo posto sul podio, ascoltiamo il suo racconto.
Alcuni affermano che la scherma sia uno sport non difficile. E’ così? “Di sicuro non è uno sport facile, io faccio spada , una disciplina molto difficile nella quale l’avversario ti può colpire in tutto il corpo e spesso se non si è concentrati si rischia di perdere un assalto contro un avversario che è meno forte di te. L’attenzione e la concentrazione sono fondamentali, a volte più del fisico. Ci vuole sacrificio e dedizione sacrificando molto della propria vita. Mi alleno dalle 4 alle 6 la mattina e il pomeriggio, tutti i giorni della settimana, di riposo solo nei weekend, quando cerco di vivere la mia vita nel modo quanto più equilibrato possibile.” Quando ci sono importanti competizioni quali Mondiali, Europei o Giochi Olimpici segui una preparazione particolare?
“La preparazione cambia perché quando si tratta di Mondiali, Europei o Giochi Olimpici cambia rispetto alle altre gare. Per le Olimpiadi, ad esempio, la preparazione è molto più lunga e ci sono carichi di lavoro che sono sempre quelli che si fanno per il resto delle gare, ma la forma per l’Olimpiade si realizza con gli anni non in pochi mesi o pochi giorni, ed è quello per cui sto lavorando ora ed è l’obiettivo principale ed è la gara più importante per noi atleti.” Quando hai capito che la scherma era la tua passione? “Mi sono avvicinata alla scherma all’età di 7 anni, prima facevo ginnastica ritmica e danza classica e amavo solo ballare, poi mio padre mi ha convinto a provare la scherma che era lo sport di mio fratello e dal primo giorno è stato un colpo di fulmine. Continuo ad allenarmi nella stessa palestra di sempre, la Methodos di Sant’Agata Li Battiati con il maestro di sempre Gianni Sperlinga. Devo dire grazie a mio padre per il mio successo sportivo, che mi ha convinta a provare la scherma.” La scherma, secondo te, potrà acquisire nel futuro in Italia un numero maggiore di tifosi e di sportivi, anche grazie a dei programmi dedicati alla sua promozione? “La scherma purtroppo non è seguita nonostante sia lo sport con maggiori medaglie alle Olimpiadi. Tanto si sta facendo affinché possa essere fruita da un pubblico sempre più numeroso e varie sono le scuole attente ai giovanissimi che si approcciano a tale sport, quindi non c’è che sperare ed aspettare.” Ci sono differenze tra la spada, il fioretto o la sciabola?-taglio2- "Il fioretto e la sciabola sono diverse, la differenza più importante è quella del bersaglio valido: nella spada è valido tutto il corpo dalla testa fino ai piedi, nella sciabola è dalla cintura in su, quindi anche dorso, busto, braccia e maschera, mentre nel fioretto è valido solo il busto, quindi senza braccia e senza maschera; c'è solo una piccola parte della maschera che è bersaglio valido, la gorgiera. La sciabola è molto più dinamica, il fioretto è una via di mezzo, mentre la spada è più tattica e più statica. Tirare di spada è come giocare una partita a scacchi. La cosa più importante, comunque, a prescindere dallo stile, è saper studiare bene l'avversario per attaccare e difendere". E’ una questione di concentrazione, dunque? "Sicuramente la concentrazione è la prima cosa, soprattutto all’inizio e alla fine. Durante ogni attacco si sente l’adrenalina che sale e ti fa sentire un fascio di nervi tesi. Ma è la cosa che mi piace di più.” Come hai vissuto la rinuncia alle Olimpiadi di Tokyo a causa della pandemia? “Il 2020 è stato particolarmente pesante per me, come per tutti noi, e speriamo di uscirne presto. Restare ferma un anno intero è stato un duro colpo. Mi sento come una leonessa in gabbia, ma non è certo il momento di mollare.”
Come ti alleni in casa? “Salto la corda, mi alleno con il mio manichino e faccio un po' di esercizi specifici per la scherma. Purtroppo il manichino, per quanto faccia qualche movimento, non è come avere il maestro di fronte o l'avversario. Mi manca, quindi, la parte attiva della mia disciplina, la parte della pedana, i movimenti e osservare quello che fa l'avversario." Fai parte del corpo dei Carabinieri, ci racconti? "Sì, sono nei Carabinieri dal 2017; prima ero nel Gruppo Sportivo Forestale e poi sono stata accorpata nei Carabinieri perché la forestale, ora, non esiste più. È una realtà molto bella, in quanto l’ Arma investe su di me e sugli altri atleti di un certo livello, per il prestigio che possiamo dare all’Italia e all’Arma con le nostre vittorie. Devo dire che tra i Carabinieri mi sento a casa.” Hai trascorso già una strada sportiva piena di soddisfazioni, sei soddisfatta di ciò che hai ottenuto e senti che manca ancora qualche cosa? “Non sono difficile sa soddisfare e nonostante non mi manchino i sogni, sono una persona ed un’atleta con i piedi ben piantati a terra. Il mio obiettivo è di vincere altre medaglie olimpiche importanti oltre quella che ho già conquistato. Dopo essere salita sul podio mi godo la vittoria per qualche giorno, ma poi mi rimetto subito in pista guardando a nuovi obiettivi.” Pensando ad un futuro lontano, come ti vedi? “Vincere una bella medaglia d’oro alla fine della mia carriera sarebbe di sicuro una bella cosa. Ogni giorno mi impegno al massimo negli allenamenti per rendere il massimo in gara a conquistare le meritate medaglie.”





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