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La stoccata vincente

di Gennaro Santarpia

Numero 194 - Dicembre 2018

È una delle sportive italiane più famose del mondo, Bebe Vio a colpi di fioretto ci ha fatto innamorare


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Negli ultimi tre anni Bebe Vio è diventata il nuovo volto dello sport italiano a livello internazionale; sembra ieri quando estasiati guardavamo in tv l’emozionante vittoria a giochi paralimpici di Rio de Janeiro e da allora la campionessa azzura non ha smesso di incasellare una vittoria dopo l’altra. L’ultima è quella di Tiblisi, in Georgia, dove Bebe ha battuto la russa Irina Mishurova per 15-5 conquistando la Coppa del Mondo 2018 di specialità. Il suo successo è dovuto sì alle numerose medaglie sportive, ma ciò che le permette di essere amata praticamente da tutti è la semplicità e quel sorriso che la accompagnano sempre e comunque. Bebe è la dimostrazione vivente che con forza d’animo e sacrificio si possono raggiungere grandi risultati, e soprattutto che la bellezza è insita in ognuno di noi. Noi di Albatros l’abbiamo incontrata in esclusiva!

Partiamo subito dall’ultima medaglia, quella conquistata in Georgia. Che cosa hai provato al termine della finale?

“Un’emozione indescrivibile, come sempre d’altronde. La mia avversaria è un vero osso duro, e riuscire a batterla con un vantaggio del genere ha significato molto per me. In generale, però, vincere da un senso a tutto quello che hai fatto nei mesi e negli anni precedenti; ti rendi conto che ogni singolo allenamento ti ha aiutato per essere lì, in quell’istante e vincere!”-taglio-

Quando non sei in giro a conquistare medaglie, frequenti l’università John Cabot di Roma. Vuoi crearti un piano B?

“No, o meglio, la mia famiglia mi ha sempre inculcato l’idea che lo studio e la conoscenza sono alla base di tutto. Quindi, anche quando ho capito che lo sport sarebbe diventato la mia vita, non ho mai pensato di non voler continuare gli studi. È vero che fare le due cose comporta molti sacrifici, ma io sono una ‘tipa tosta’, non mi piace lasciare le cose a metà e soprattutto sono sempre molto determinata in tutte le mie scelte.”

È vero che all’università quasi nessuno sa chi sei?

“Sì, anche perché gli italiani sono pochissimi. Mi presento semplicemente come Beatrice e molti non sanno neanche che pratico scherma! All’inizio neppure le mie coinquiline (che non sono italiane) sapevano chi fossi; poi è capitato che uscendo una sera a cena le persone hanno iniziato a fermarmi per autografi e foto e le loro facce era abbastanza perplesse, così mi hanno googlata e si sono rese conto che avevo vinto una medaglia olimpica!”

La tua famiglia ha sempre appoggiato le tue scelte?

“Assolutamente sì, sempre. Loro vogliono la mia felicità, e desiderano che mi realizzi come persona. Mi hanno sempre detto ‘nessuno ti regala niente, quindi se vuoi qualcosa devi conquistartela’. Ed effettivamente è così!”

Come vivi la popolarità?

“Bene, anche perché me la sono guadagnata da sola e facendo una cosa che mi piace da impazzire! Odio le raccomandazione che, però, esistono ed esisteranno sempre, e comunque non sarò mai di quelle che dicono ‘non sai chi sono io!’. Quello che mi piace di più della popolarità è poter trasmettere dei messaggi, credo sia un dovere nei confronti degli altri. Chi è un personaggio pubblico deve sempre dare l’esempio, non importa se sei uno sportivo, un cantante, oppure un attore, con il nostro operato possiamo influenzare le generazioni.”

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Essere Giovanni Malagò – ride ndr. Scherzi a parte, mi piacerebbe tantissimo poter diventare il presidente del Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) e del Cip, il Comitato italiano paralimpico.”-taglio2-

A tuo avviso qual è, ad oggi, la situazione delle donne nello sport?

“Beh, abbiamo dimostrato che siamo forti e che possiamo conquistare anche le medaglie più difficili! Per fortuna c’è stato un bel cambio di rotta, nel senso che vi è ormai parità di genere nello sport. È brutto da dire, ma spesso sono le stesse donne che non si sa per quale motivo non si sentono all’altezza; non bisogna nascondersi dietro alle solite frasi ‘non ci provo neppure perché sarei penalizzata come donna’. Basta scuse, è necessario avere il coraggio di esporsi e di fare ciò che si desidera. Se una persona è valida, lo sarà a prescindere dal proprio genere!”

Come hai detto prima, sei una persona molto determinata. C’è qualcosa che ti intimorisce?

“Oddio, da dove iniziare?! Ci sono tante cose di cui ho paura, ma cerco sempre di superare tutto. Grazie allo sport ho imparato nel tempo a sfruttare i momenti di maggiore tensione e paura come un qualcosa di positivo. È questo il segreto! È impossibile non avere il timore di qualcosa nella vita, anche perché non sai mai quello che può accadere, però nel momento in cui ti trovi faccia a faccia con la difficoltà devi canalizzare le energie per andare oltre.”

Sei una persona scaramantica?

“Sì, anche troppo! Ho mille riti, mille cose che devo fare prima di ogni allenamento e prima di ogni gara. Sembro una matta, in realtà è una forma di autodifesa per non pensare alla gara. Il problema è che pretendo che questi rituali li facciano anche i miei compagni di squadra e il mio allenatore. Perché se hanno portato bene una volta bisogna rifarli sempre! Per fortuna mi vogliono bene e mi stanno dietro altri, mi avrebbero mandato a quel paese da tempo.”

Quali saranno i tuoi prossimi impegni sportivi?

“Per ora diciamo che sono in ‘pausa’. Ovviamente continuo gli allenamenti, però la prossima competizione sarà a febbraio, anche se devo ammettere che già da ora penso a Tokyo 2020. Per preparare un periodo come quello olimpionico è necessario iniziare tanto tempo prima, non voglio dire niente, però mi piacerebbe riuscire a... non aggiungo altro!”


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