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La magia dei suoni

di Maresa Galli

Numero 240 - Maggio 2023

Al Teatro Diana di Napoli bello ed interessante il concerto “Trailers” di Miro Abbaticchio


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Miro Abbaticchio in concerto al Teatro Diana di Napoli, nella rassegna “Diciassette & Trenta Classica 2023”, presenta il video concerto “Trailers”. Nato a Napoli, il pianista e compositore vive a Bari, dove si è diplomato presso il Conservatorio “N. Piccinni”.-taglio- Vincitore del Premio “Sonora 2008” per il migliore spettacolo dedicato alla musica da film, ha conseguito il diploma di laurea in Lettere e Filosofia con indirizzo Musica (D.A.M.S.) e si è diplomato presso il Conservatorio di Musica di Vienna. Si dedica con bravura e passione alle musiche per documentari, fictions e docufilm, trascrizioni e arrangiamenti per qualsiasi organico strumentale. L’inedito concerto al Teatro Diana ha mescolato colonne sonore di genere horror, dramma, fantascienza, accompagnati da immagini di videoart realizzate per l’occasione. Suoni campionati, testiere, sequencer hanno creato la magia di un’orchestra. In programma brani di Vangelis, Zimmer, Emerson, Fiedel, Newman e Morricone ma anche la sua “Arboreha” e altre composizioni che anticipano l’uscita del nuovo album di inediti. Ai lettori di albatrosmagazine racconta i suoi progetti. Quando nasce la passione per le musiche da film? “Da tutta la mia famiglia di musicisti. Mio nonno si diplomò al Conservatorio di Napoli sotto la guida di Francesco Cilea, in oboe, composizione e direzione. È stato primo oboe al Bellini, teatro fatale nel quale conobbe mia nonna, contralto del Coro. Purtroppo è deceduto in guerra, non l’ho conosciuto. Mi madre si è diplomata in canto; era compagna di classe di Antonio Casagrande. Le nostre nonne sono state amiche fraterne. Mio padre, di Triggiano, venne a studiare a Napoli e sostenne l’esame di Analisi matematica con Renato Caccioppoli! Ho studiato pianoforte: Bach, Beethoven, Mozart, e sono cresciuto ascoltando Emerson Lake & Palmer: amo il prog rock. Mio cugino mi regalava tante compilation con musiche di Jerry Goldsmith e altri grandi compositori. Amavo le musiche di autori di colonne sonore di celebri film e serie quali “Stark Trek”, “Star Wars”, “Agente 007. Una cascata di diamanti”. Ho iniziato a suonare musica elettronica, a servirmi degli Atari, di suoni campionati: occorrono ore per caricare un suono! Oggi possiedo un museo di suoni, un repertorio vastissimo. Sono anche arrangiatore e trascrittore…”. Lei ha suonato, in passato, in duo… Oggi fa tutto da solo, trascrizione, ricerca dei suoni, delle immagini proiettate in concerto, arrangiamenti… “Si, ho suonato nel duo Polaris ma preferisco curare tutte le fasi di realizzazione degli spettacoli. C’è grande soddisfazione nel ricercare le tracce al computer, scegliere le porzioni di tastiera da suonare, intervenire con le armonie che scelgo senza deturpare l’atmosfera creata dal tema della colonna sonora. Il computer genera i suoni e il Roland digitale simula il pianoforte.-taglio2- Mi occupo della grafica, del montaggio dei trailers e, come ha visto, dal vivo suono in cuffia per sincronizzarmi con la proiezione delle immagini. Non è facile reperire le partiture originali: tranne quelle di John Williams, celebre compositore e direttore d’orchestra Premio Oscar (sue le colonne sonore di “Star Wars”, “Schindler’s List”, “E.T.”, “Lo squalo”, “Jurassic Park”, “Harry Potter” e tante altre), non si trovano”. Quali sono i compositori che preferisce? “Lalo Schifrin, che ha scritto tantissima musica. Il suo tema per il telefilm “Mission impossible” era in 5/8; io lo ho rielaborato, come Danny Elfman, in 4/4, tempo più adatto a rendere tutta la tensione del film. Mi piace la musica di Wojciech Kilar (“La nona porta”, “Il pianista”), John Carpenter & Alan Howarth che rendono al meglio le atmosfere di “1997 Fuga da New York”, con l’impiego di sintetizzatori analogici che anche io adopero: fantastici i suoni, il calore che nascono dall’impiego delle valvole! Un altro grande autore è John Barry, con la colonna sonora del film “The Specialist”, un tema meraviglioso che ho rivisitato. E naturalmente Ennio Morricone, Vangelis, Thomas Newman (“American Beauty”), Mark Snow (“X Files”), Brad Fiedel (“Terminator”), Tom Scott (“Starsky & Hutch”), Hans Florian Zimmer (“The Da Vinci Code”). Racconto un aneddoto sulla ricerca dei suoni giusti: Mark Snow, creatore della sigla di “X Files”, fece fischiare il motivo alla moglie per poi rielaborarlo a livello sintetico”. Lei ha all’attivo diversi album: sta lavorando a nuovi progetti discografici? Dove sarà prossimamente? “Ho registrato diversi brani in duo e l’album “Piani d’Istanti”; due album da solo, il doppio “Microm”, con ventiquattro brani originali dedicati alle legioni romane, ai canyons, allo spazio, e il cd “A Quiet Land”, un viaggio nei paesaggi naturali. Sto ultimando il nuovo album da solista, “Phasis”, per pianoforte e orchestra, contenete cinque brani. La prossima estate sarò in concerto nel Salento e in Basilicata, dove suonerò per due serate in storiche location all’aperto, presentando cinquanta brani”. I suoi brani corredati di video proiezioni si prestano a progetti multimediali… “Si, ho infatti presentato la mia musica in diversi musei, adoperando gli strumenti tipici della Magna Grecia, come al Museo Archeologico di Cerignola, accompagnando i visitatori con le mie suggestioni musicali e visive. Ho dedicato un brano ai fari della Puglia, progetto condiviso che vorrei riprendere con un fotografo ed una giornalista. Vorrei anche tornare a Napoli per sviluppare riprese dall’alto”.





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