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La filosofia oggi

di Alfredo Salucci

Numero 204 - Novembre 2019

Abbiamo scritto su queste pagine che la filosofia pone domande, domande sensate, piuttosto che dare risposte. Ma le domande che si pone non sono lasciate tali


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Abbiamo scritto su queste pagine che la filosofia pone domande, domande sensate, piuttosto che dare risposte. Ma le domande che si pone non sono lasciate tali. Sarebbe assurdo porre domande senza tentare di dare una risposta, e poi, a chi sarebbero indirizzate queste domande? E chi dovrebbe dare una risposta? È vero: la filosofia pone domande, ma tenta di dare delle risposte nella consapevolezza che non sono e non saranno mai delle risposte definitive. Questo insegnamento ci viene da Socrate che nel suo continuo chiedere agli ateniesi che cos’è questo… si era reso molesto. In effetti tutte le sue richieste di definire un qualcosa non hanno portato a nessuna definizione esaustiva e conclusiva. E non poteva essere altrimenti. In pratica noi abbiamo il dovere di interrogarci, di porre domande su ciò che ci circonda, su quesiti morali, sul nostro futuro, ma senza la pretesa di avere la risposta corretta. Una risposta che per Socrate andava cercata soprattutto in se stessi. Si comprende allora che lo spirito di Socrate nel suo girovagare per Atene e nel pungolare gli ateniesi come un tafano, non era quello di ricevere la risposta giusta, che nessuno poteva dare, ma quello di invitare, stimolare i suoi concittadini a riflettere, a chiedersi, e a tentare almeno una risposta sulle tante domande che ci assalgono. -taglio-Da dove veniamo? Dove andremo dopo la morte? Esiste l’anima? Chi ha creato tutto quello che vediamo? Esiste il nulla? E cos’è? Perché ci sono le malattie, le guerre, le ingiustizie? Che cos’è il tempo? Che cos’è la giustizia? Che cos’è la verità? Che cos’è la bellezza? Esiste Dio? Queste sono solo alcune delle domande che si sono poste i filosofi che ci hanno preceduto. Domande che attendono ancora una risposta definitiva, se mai ci sarà. I tempi sono cambiati e oggi alle domande senza risposta dei filosofi di ieri se ne aggiungono altre ancora più complesse. Sono le domande che ha sollevato e solleva la ricerca scientifica. In questo articolo farò riferimento alla bioetica, la scienza speculativa che indaga sui problemi etici e morali che sorgono in ambito delle scienze biomediche e tenta di definire i criteri e i limiti della pratica medica e della ricerca scientifica per far sì che il progresso e le continue scoperte avvengano nel rispetto della persona e nella salvaguardia della sua dignità. Oggi dobbiamo iniziare a confrontarci con tanti traguardi che ci vengono dalla ricerca medica e non solo. Traguardi importanti per la nostra esistenza, per il nostro benessere, che ci offrono nuove prospettive di vita. Non solo una vita sempre più lunga ma anche una qualità di vita migliore. Quella che si prospetta è una vita sana, dove le malattie saranno debellate o opportunamente combattute, ma anche una vita che -taglio2-potremo programmare. È evidente che stiamo parlando di biotecnologie, ingegneria genetica, clonazione, genetica liberale, ecc. Come affronteremo questo nuovo modo di essere? Quali risposte abbiamo da dare a domande come la liceità dell’uso di certe tecniche per manipolare il nostro codice genetico. È lecito utilizzare certe tecniche solo per curare le malattie (tumori, distrofia muscolare, i malanni dell’avanzare dell’età, per migliorare alcune funzioni del corpo – memoria, muscolatura ecc.) oppure possiamo utilizzare le nuove scoperte anche per programmare i nostri figli, in pratica per deciderne il sesso, l’altezza, gli occhi, ecc. A queste domande ne va aggiunta un’altra: chi avrà accesso a queste nuove tecnologie, solo chi può permetterselo? Ancora, con queste nuove e affascinanti risorse c’è il rischio di diventare selezionatori della specie, come già accade per alcuni animali geneticamente selezionati ed anche clonati? Ognuno può rispondere a questi interrogativi secondo la propria cultura e il proprio credo, ma avendo anche una conoscenza filosofica la risposta potrebbe essere diversa. E la filosofia è chiamata ad affrontare e discutere questi temi emergenti che fanno già parte della nostra esistenza insieme all’intelligenza artificiale, altro spinoso argomento che affronteremo in seguito.





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