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La danza è vita

di Teresa Pugliese

Numero 196 - Febbraio 2019

Raccontiamo sulle nostre pagine di spettacolo una storia pregna di ricordi ed emozioni “vive” che hanno accompagnato l'intera vita personale ed artistica di Rosalba Cesare


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Maitre de ballet notissima per i suoi trascorsi e per la direzione artistica dell'Accademia Vesuviana di Danza, i ricordi di Rosalba Cesare sono impressi nella mente e nelle gambe di generazioni di ballerine e ballerini passati nelle sue sale, a contatto con un’insegnante concentrata sul futuro altrui benché ancorato fermamente al proprio passato. Ascoltarla significa rileggere con gli occhi di oggi la storia della danza di fine Novecento. "Ho cominciato a seguire i corsi per l'insegnamento da Marika Besobrasova nel luglio 1983, la prima in Campania con la compianta collega Rossella Rossi. Partimmo con la mia Renault 4 e non rammento ancora quanto tempo ci impiegammo. -taglio-Ho rimosso il ricordo, probabilmente. Avevo già seguito altri corsi simili con la stessa finalità ma non ne ero mai rimasta sufficientemente soddisfatta. Io non volevo migliorare la mia tecnica, volevo capire cosa fare per dare agli altri la capacità di migliorare. Il primo giorno (alla lezione di pratica su noi stessi), il buongiorno fu con il maestro che dava la lezione: Alex Ursuliak, allora direttore a Stoccarda, che sembrava tanto che ce l'avesse con me e disse in francese ‘io non eseguo il plié ma io stesso sono il plié!’ Poi si aprì una porta scorrevole e apparve Marika Besobrasova. Ci osservò a lungo e poi venne verso di me, mi salì sull'avanpiede, mentre con la mano mi tirava la caviglia verso l'alto, ed esclamò senza alcuna esitazione: ‘scarpe strette, caviglie grosse’. In quell'occasione avrei potuto soffrirne, invece non sono scappata e ho seguito quei corsi per altri sedici indimenticabili anni. Non si può riassumere l'insegnamento di Marika Besobrasova, tutto potrebbe essere troppo semplificato. Ma quei suoi raggi x che scrutavano sia il corpo che l'anima sono forse le fondamenta di tutto il mio sapere. Ho imparato (ho cercato di imparare e continuo a farlo ancora oggi umilmente) a guardare i ballerini come persone, con un fisico ma prima di tutto con un'anima. Ricordando ai talenti ed a me stessa che ogni fisico è diverso dall'altro, e soprattutto, che è l'unico fisico che l'allievo possiede. Quindi bisogna entrare nel corpo; sentire e far sentire cos’è e come funziona ogni sua parte. Diceva Marika Besobrasova che ‘la bellezza dell' anima si espande come una luce misteriosa sulla bellezza del corpo’. Mi ha -taglio2-ovviamente anche aiutata a sentirmi maestra e non professoressa, sostenendo una sfumatura del significato essenziale: professore può essere chiunque e chiunque potrà usufruire delle sue lezioni mentre il maestro prende su di sé una responsabilità totale ed indica una via da seguire. Da questo ne deriva che non tutti diventeranno dei danzatori ma se in tanti saranno riusciti a essere delle buone persone allora ci si potrà sentire un buon maestro." Parole e ricordi di Rosalba Cesare, direttrice artistica d'altri tempi che riflette il suo passato nei corpi e nella tecnica dei suoi danzatori, lanciati con successo nel mondo del lavoro sempre così ostili con le giovani leve. E così s'è inventata la sua vita di danza, in un mondo che spesso sente lontano da dov'é venuta. Montecarlo e l'Academie "Princesse Grace" sono le fondamenta del pensiero e dell'azione quotidiana di Rosalba Cesare, una donna granitica che con il suo rassicurante sorriso ha saputo tracciare la linea per molte generazioni con la sua rassegna "Tersicore", accanto al coreografo Mauro De Candia ma soprattutto accanto a centinaia di giovani e direttori di scuole, accademie e compagnie di tutto il mondo della danza. Quel suo mondo che ha l'ombelico in Montecarlo ma che poi Rosalba Cesare ha saputo a trasferire in lungo e largo nei saperi e nei muscoli di ragazze e ragazzi ora professionisti in cerca di fortuna. Certamente non con quella vecchia cara Renault 4 ma la sostanza resta la stessa in attesa delle prossime sorprese del cilindro di Rosalba Cesare.





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